Oscurati
marzo 18, 2006
“Gli abbonati hanno diritto di ricevere in dettaglio, a richiesta e senza alcun aggravio di spesa, la dimostrazione degli elementi che compongono la fattura, relativi, in particolare, alla data e all’ora di inizio della conversazione, al numero selezionato, al tipo, alla localita’, alla durata e al numero di scatti addebitati per ciascuna conversazione. In ogni caso, nella documentazione fornita all’abbonato non sono evidenziate le ultime tre cifre del numero chiamato“
E’ il comma 3 dell’articolo 5 del decreto legge 171/98, art. 5 «Modalita’ di pagamento e fatturazione dettagliata», quello che ci oscura le bollette per capirci.
Ma chi è il demente che scrive queste leggi? Il comma 3 contraddice evidentemente sé stesso: da una parte ribadisce “il diritto degli abbonati di ricevere gli elementi che compongono la fattura” dall’altra lo nega imponendo “in ogni caso” il mascheramento delle ultime tre cifre delle telefonate.
A rileggerlo bene, questo comma 3, pare proprio che l’ultima riga e mezza sia stata aggiunta a bella posta da una “lesta manina”. Anzi una manina santa e provvidenziale, si direbbe, visto che sancisce per legge quanto già faceva autonomamente Telecom Italia per conto suo prima che entrasse in vigore la legge.
Qualcuno più navigato di noi diceva “A pensar male si fa peccato… ma spesso ci si indovina”.
aprile 2, 2008 at 7:58 am
[…] Questa anomalia tutta italiana, che ci ha fatto ridere dietro tutto il mondo civile, non c’entrava nulla con la privacy ma era motivata da una sola ragione: impedire un serio controllo degli addebiti e quindi comprimere il contenzioso degli utenti col monopolista Telecom Italia, che mascherava le bollette degli utenti già prima dell’entrata in vigore del decreto demenziale. […]