Le eminenti menti del ministro Nicolais
marzo 6, 2007
Intervistato da Repubblica (venerdì 2 marzo 2007) sulla cosiddetta “circolare salva Sanremo”, ovvero sulle ragioni della deroga al tetto massimo dei compensi dei conduttori per il Festival di Sanremo, il ministro della Pubblica Amministrazione Luigi Nicolais si è così giustificato:
“In regime di libero mercato e di concorrenza i richiami alla moralità non hanno molta efficacia. Del resto credo siamo tutti d’accordo sul fatto che il mercato televisivo è drogato, proprio come quello calcistico, e che i vari soggetti che vi si confrontano dovrebbero trovare una soluzione contro questa impennata dei compensi. E’ fin troppo ovvio che, in regime di libero mercato e concorrenza, se le reti cosiddette “di Stato” dovessero rispettare il limite dei 270.000 euro per i consulenti della pubblica amministrazione, Mediaset e le altre emittenti si accaparrerebbero le prestazioni di tutte le più eminenti e trainanti personalità del panorama televisivo e artistico, condannando la Rai al sicuro declino economico e commerciale”.
Questa la summa del Nicolais-pensiero, che si contraddice nella medesima intervista: se il mercato è sicuramente drogato, dovremmo continuare ad alimentarlo con compensi altrettanto drogati?
A chi pensa il ministro quando parla delle eminenti personalità del panorama televisivo? Maurizio Costanzo? Pippo Baudo? Mike Bongiorno? Bruno Vespa? E’ tutta gente vicina o sopra i 70 anni e più, sarebbero queste le eminenti menti?
Sono tutte balle. Lo dimostra il caso Santoro, fino ad allora considerato un insostituibile. Quando fu cacciato da Berlusconi, la scelta cadde su un illustre signor nessuno: Giovanni Floris. Che, ci pare, ha degnamente sostituito Santoro e anzi ha fatto persino molto meglio.
Anche Bonolis a suo tempo sostituì Baudo nella conduzione del Festival, che allora appariva come un intoccabile. Anche Bonolis andò benissimo. Gli “insostituibili” esistono solo nella partitocrazia politica che pretende di dominare la Rai, di scegliere le persone che rispondono alle sue logiche di potere.
Ci sono schiere di giovani capaci, legioni di intelligenze che non aspettano altro che di poter lavorare, e che sono invece schiacciate da un sistema oligarchico, gerontocratico e medievale.
marzo 6, 2007 at 6:38 PM
Aghost, il “successore” di Santoro fu Socci, e non Floris, e condusse un programma francamente inguardabile.
marzo 6, 2007 at 7:13 PM
socci? Può darsi ora non ricordo con esattezza, fatto sta comcunque che Socci è sparito e il posto naturale di Santoro è stato preso da Floris. Il che rafforza la mia teoria :)
Basta aver voglia di cercare, i giovani talenti ci sono
marzo 7, 2007 at 1:37 PM
Se hai rimosso “Excalibur” non posso certo fartene una colpa. Vorrei poterlo dimenticare anch’io.
Un promemoria:
http://www.drammaturgia.it/recensioni/recensione1.php?id=547
marzo 7, 2007 at 2:30 PM
effettivamente avevo rimosso l’indecente socci :) Comuqnue il “posto naturale” di santoro è stato preso da Floris, che non se la cava male. Quel che volevo dire è che ci sono sicuramente un sacco di persone brave che si accontenterebbero di 1/10 di quello che pigliano i santoni considerati intoccabili e insostituibili :)
Floris non lo conosceva nessuno
marzo 8, 2007 at 1:23 PM
sono convinto che se la rai avesse fatto un bando con un’offerta al massimo ribasso con importo a base d’asta il tetto in finanziaria i santoni avrebbero partecipato uguale! il libero mercato non mi sembra quello della trattativa diretta, ma quello della pluralità di offerte tra cui scegliere quella maggiormente vantaggiosa.
Io ho preso posizione sulla vicenda con un articolo sul mio blog: http://cappellate.110mb.com/sciopero-io-non-vedro-sanremo/
marzo 8, 2007 at 2:50 PM
il problema è che in italia non c’e’ un vero mercato televisivo, che da noi è diviso sostanzialmente nel duopolio rai-mediaset (tmc non la vede quasi nessuno).
Quindi anche il santone bravo, per dire, se viene cacciato dalla rai e tenuto alla larga da mediaset per i soliti accordi incrociati, non è che può mettersi sul mercato perché non c’e’ altro. Un altro caso tipico è quello di Funari, inviso al duopolio, che è prosschè sparito anche se va in onda su un’emittente quasi regionale.