Privacy, in cinque per decidere una cretinata

marzo 6, 2007

Il garante per la protezione dei dati personali (eccapirai) prof. Francesco Pizzetti si è riunito il 13 del 1° marzo 2007 coi colleghi: dott. Giuseppe Chiaravalloti, vice presidente, dott. Giuseppe Fortunato e del dott. Mauro Paissan, componenti, e del dott. Giovanni Buttarelli, segretario generale per deliberare circa l’uso di strumenti informatici e telematici (mail e internet) sul luogo di lavoro.

“Visti i reclami, le segnalazioni e i quesiti pervenuti riguardo ai trattamenti di dati personali effettuati da datori di lavoro riguardo all’uso, da parte di lavoratori, di strumenti informatici e telematici, vista la documentazione in atti, visti gli artt. 24 e 154, comma 1, lett. b) e c) del Codice in materia di protezione dei dati personali (d.lg. 30 giugno 2003, n. 196), viste le osservazioni formulate dal segretario generale ai sensi dell’art. 15 del regolamento del Garante n. 1/2000, relatore il dott. Mauro Paissan….” e bla bla bla.

E giù un diluvio di paragrafi, articoli, commi e postille, che incasinerà ancora di più la già incasinata e inutilissima materia qual è quella della privacy, che tanto i soliti noti ne faranno puntualmente carne di porco.

Cinque persone per decidere una cretinata, e cioè che i lavoratori non vanno spiati. Ottimo!

Questi cinque signori ci costano ciascuno, se non siamo male informati, circa 15.000 euro al mese a cranio, ovvero circa 1 milione di euro l’anno di soli stipendi. Più la struttura, il personale, le spese di gestione eccetera. Ne vale la pena?

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