Italia.it, 45 milioni di pedate nel sedere!
marzo 9, 2007
Sarò anche drastico e tignoso ma secondo me il progetto Italia.it, con le forze che erano in campo e coi finanziamenti a disposizione, è da bocciare in toto. Voler rappezzare, come si sente dire in giro, una cosa simile significa sostanzialmente buttare altri soldi dalla finestra.
Un portale deve essere valutato in tutti i suoi aspetti, ma vedo che c’è ancora gente che si balocca ad esaminare solo l’aspetto tecnico, estetico, o quello della accessibilità. Tutto ciò secondo me ha poco senso. Qui non si tratta di valutare l’estetica, che è un criterio sempre opinabile, o l’accessibilità. Anche se fosse perfettamente accessibile, per dire, il sito farebbe comunque schifo :)
E’ come dover giudicare un’automobile: non basta limitarsi alla carrozzeria e alle rifiniture esterne, bisogna anche vedere se l’auto ha il motore, i freni, il cambio, lo sterzo, e soprattutto se tutto funziona a dovere…
Se dopo anni di “lavoro” e di soldi spesi e finanziati il risultato è questo, non ci possono essere “aggiustamenti” in corso d’opera. Perché sarebbe come cercare di trasformare una Panda da rottamare in una Ferrari.
A che scopo? Se è quello di non perdere i finanziamenti previsti e far mangiare un po di gente ok, basta dirlo. Ma che quella “roba” possa essere utile a qualcosa…
Di fronte alle (sacrosante) polemiche, l’andazzo che si sta profilando invece tra i responsabili di Italia.it, determinato dal terrore di perdere i finanziamenti già stanziati, è a mio avviso inaccettabile, anzi indecente: ed è quello del volemose bene, siamo tutti sulla stessa barca, cari blogger aiutateci a migliorare…
NOOOO. Tutti a casa, e con 45 milioni di pedate nel sedere! :)
marzo 9, 2007 at 12:26 PM
Per lo meno tutto bloccato (i pagamenti, bloccati; per il resto possono pure migliorarlo a gratis) fino a che non verranno pubblicati i preventivi, le fatture, un magistrato non abbia indagato (uno qualsiasi, ce ne sono almeno 20 tipi diversi, ce ne sarà uno per questo compito no?)…
marzo 9, 2007 at 2:03 PM
“è l’immagine esatta della cialtroneria di chi ci governa”
bene, ricordiamoci che è stato il governo Berlusconi a volere fare questa spesuccia, che inizialmente, si aggirava intorno ai 140 milioni di euro. Sarebbe interessante capire come si è arrivati a dare l’appalto a questi incapcaci del web…
marzo 9, 2007 at 2:08 PM
si il governo berlusconi, ma poi portato avanti da rutelli e soci, che ne hanno pure rivendicato il merito!
marzo 9, 2007 at 4:48 PM
Alle 45 milioni di pedane in quel posto, ci sono da aggiungere gli interessi.
Rutelli e compagnia cantante si sono presi il merito è vero, ma se il portalone dovesse affondare… “ovvio, è stato concepito (dal governo Berlusconi) malamente, noi non centriamo”.
Musiche già sentite…
marzo 9, 2007 at 7:57 PM
Niente da fare. Nato male, continua peggio: il sito Italia.it, è più sfortunato di Fantozzi! E come se non bastasse, sul web sta in questi giorni spopolando il video del titolare dei Beni Culturali, Francesco Rutelli, che nel “suo” inglese, invita gli stranieri a visitare l’Italia e il suo nuovo sito. E a me mi viene di cantare ad alta voce:“E va bene così…senza parole…!”
http://sbloob.pt-art.it/index.php/2007/03/09/portale-italiait-luca-zaia-chiede-a-rutelli-loscuramento-delle-pagine-del-veneto/
marzo 9, 2007 at 9:08 PM
e che dovevano fare ruttelli e associati? Ormai la frittata era fatta e deliberata l’hanno chiusa in anticipo prima che costasse 90 milioni di euri… la cazzata l’ha fatta il berluska, ammetterlo è troppo onesto?
marzo 9, 2007 at 11:07 PM
rutelli e rutelloidi dovevano fermare il baraccone. Il problema è che, anche se iniziato da berlusconi, nel baraccone ci sono dentro anche loro fino al collo.
marzo 11, 2007 at 6:13 PM
vibrate proteste anche della giunta regionale del Piemonte
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Errori e dimenticanze su Torino e Piemonte
nel portale “italia.it”
Il museo Egizio non è più a Torino. Questo, almeno, secondo il portale internet “italia.it”, varato a fine febbraio dal ministero del Turismo per promuovere la nostra nazione. Ma non è questa l’unica clamorosa “dimenticanza” che riguarda il Piemonte. Le sviste e le imperfezioni sono infatti talmente tante e grossolane da aver provocato le vibrate proteste della Giunta regionale. Il forte di Fenestrelle diventa “delle finestrelle”, la valle Stura storpiata in “Strusa”, la sigla della provincia di Cuneo da Cn si trasforma in “Cu”, i tajarin ribattezzati “tabarin” e, appunto, l’Egizio estromesso suo malgrado dall’elenco dei musei torinesi. Tutti errori a cui, si spera, verrà posto presto rimedio. Ansa
marzo 11, 2007 at 6:57 PM
anche il blogger Mario Adinolfi su “Europa”, contro il webmostro italia.it
Da Aprile on line:
Il portale della discordia
Matilde Giovenale, 06 marzo 2007
Polemizzando Italia.it, sito per promuovere il turismo nazionale, è stato molto criticato dai blogger. Oggi anche Europa, organo dei Dl, chiede a Rutelli che lo ha pubblicizzato maggiore chiarimento. Soprattutto sulla cifra record spesa dal governo per finanziarlo: 45 milioni di euro
E’ stato bocciato da diversi esperti di comunicazione e da altrettanti esperti blogger, che ne hanno criticato la grafica ma anche la superficialità di contenuto. L’avvio di Italia.it, portale nato con l’intento di promuovere il turismo nella penisola capitalizzando l’attenzione sulle nostra meraviglie e peculiarità nazionali, sembra destinato a sempre più consistenti polemiche, che oggi hanno visto scendere in campo lo stesso quotidiano Europa, organo della Margherita naturalmente vicino al presidente del partito, Francesco Rutelli, che del sito è stato soddisfattissimo sponsor a metà febbraio.
Sul numero odierno di Europa, infatti, il giornalista Mario Adinolfi, che tiene una rubrica quotidiana sui blog e sul mondo della comunicazione telematica, ha polemizzato con il presidente Dl chiedendogli se il costo record di 45 milioni di euro, con cui Italia.it è stato finanziato, non fosse eccessivamente esoso e fornendo anche il clima critico con il cui progetto per i telenauti è stato accolto.
“Nella blogosfera da un paio di settimane sembra non ci sia spazio per parlare d’altro – scrive Mario Adinolfi su Europa – il portale ha scatenato prima le indignazioni (45 milioni di euro per la realizzazione e la gestione sono infatti una cifra fuori dal mondo, stanziata peraltro dal governo Berlusconi e dal duo fortemente interessato al progetto Giuliano Urbani-Lucio Stanca), poi le ironie, infine qualcuno ha deciso di mettersi di buzzo buono e di tirare fuori le idee”.
Quindi Mario Adinolfi passa in rassegna i blog che hanno parlato e scritto sull’argomento e sul portale, per poi chiudere con un ultimo affondo: “mi limito a dare al ministro Rutelli un modesto consiglio: la questione sta montando in maniera significativa, forse occorre rispondere serenamente ai quesiti della blogosfera, in particolare sui denari spesi.
La cifra di 45 milioni di euro è intollerabile e va spiegata, nei dettagli. Non basta limitare la comunicazione alle precisazioni che non precisano di Innovazione Italia spa e al video che campeggia su, con Rutelli che declama con una pronuncia inglese, diciamo così, piena di buona volontà, i motivi per cui visitare l’Italia e il sito”. Del resto, conclude Adinolfi, il silenzio rutelliano potrebbe rischiare di trasformare il “sassolino” in una “valanga”. Insomma al vicepremier si chiede maggiore chiarezza sull’argomento, in particolare in riferimento ai fondi, provenienti dal governo e dagli enti locali, indirizzati alla nascita del portale.
Fondi, precisa sul suo blog il responsabile dell’Osservatorio sulle ICT della Margherita Paolo Zocchi, che per ora sono consistiti “soltanto” in 7,8 milioni di euro.
Soldi comunque spesi male secondo alcuni professionisti del multimedia italiano riuniti in un blog significativamente chiamato “Scandalo italiano”, nel quale si denuncia come il portale sia un’offesa alla competenza e alla professionalità degli specialisti del settore. Secondo Luca Carlucci, tra i promotori iniziali del blog insieme a Riccardo Giraldi, Thomas M. Alisi e Andrea Mancini (membri di due communities digitali italiane che si occupano di web e multimedia: MMM Community e Officina Creativa), non si può considerare normale che “tre anni di lavoro della classe politica e dirigenziale di questo paese, con l’esorbitante cifra di 45 milioni di euro della comunità a disposizione sfocino in un prodotto che, a giudizio unanime degli addetti ai lavori e di chiunque abbia una minima pratica del web, si situa lontano anni luce da un qualsiasi standard di eccellenza, e che, per alcuni aspetti, si situa addirittura al di sotto di uno standard di decenza.
Andrea Giammarchi, esperto web è arrivato a criticare il portale anche perchè non rispetterebbe principi di applicabilità pratica: il sito infatti appare troppo pesante e pieno di animazioni, dunque impossibile da consultare con semplicità nelle varie zone d’Italia dove non è ancora arrivata l’Adsl.
I blogger sono ora al lavoro per un “restyling dal basso”: 146 di loro infatti hanno aderito all’iniziativa RItalia Camp, in programma per il 31 marzo, nata come occasione di confronto per una nuova idea-progetto di portale per il turismo in Italia. Il loro risultato sarà proposto come “canovaccio” di riferimento per un miglioramento di Italia.it per renderlo “davvero rappresentativo del Paese”.
Ai blogger, ma anche ai cittadini l’ardua sentenza.
http://www.aprileonline.info/2092/il-portale-della-discordia
marzo 11, 2007 at 7:13 PM
L’Articolo di Mario Adinolfi su Europa
ITALIA.IT, FORSE E’ IL CASO DI RIFARLO TUTTI INSIEME
di Mario Adinolfi per Europa
Il caso
Nella blogosfera da un paio di settimane sembra non ci sia spazio per parlare d’altro: il portale Italia.it ha scatenato prima le indignazioni (45 milioni di euro per la realizzazione e la gestione sono infatti una cifra fuori dal mondo, stanziata peraltro dal governo Berlusconi e dal duo fortemente interessato al progetto Giuliano Urbani-Lucio Stanca), poi le ironie, infine qualcuno ha deciso di mettersi di buzzo buono e di tirare fuori le idee.
La migliore arriva dal Wiki Bzaar, che ha partorito un’ipotesi di riprogettazione complessiva di Italia.it, nella pagina rItaliaCamp (http://wiki.bzaar.net/RItaliaCamp). Spiegano i promotori: “Il rItaliaCamp è un evento (BarCamp-style) per elaborare una Idea Progettuale atto a verificare come, utilizzando risorse open già presenti sulla rete e le attuali tecnologie disponibili, si possa progettare un portale quale Italia.it in modo utile, efficace ed usabile.
In era Web 2.0 un catalogo online sull’Italia non è attuale né utile senza l’interazione della comunità in appoggio al servizio tramite contenuti, commenti, valutazioni, etc.
Il rItaliaCamp in primis (rItalia sito verrà dopo, forse) è il momento proprio per discutere e parlare di cosa mettere e come metterlo per avere un prodotto al passo con i tempi nell’idea, nelle piattaforme e nei contenuti”. Il caso Italia.it ha prodotto così almeno un approccio costruttivo alla questione. Ma non tutta la rete è propositiva.
Marco Pugliese
Anche il blogger Marco Pugliese (www.pugia.com/blog) ha costruito la sua riscrittura di Italia.it: “Non riuscendo ad accedervi per molto tempo mi sono accontentato di leggere le recensioni di alcuni siti e blog che seguo, a partire naturalmente dalle webnews di HTML.it, e dallo stesso blog di HTML.it, dove si è scatenata una vera e propria discussione tra i lettori, a suon di commenti.
Sono poi passato a leggere i messaggi di due dei miei blog preferiti, DesMM e ICTblog entrambi con connotazioni diverse, soprattutto quella di ICTblog, più orientata verso lo scandalo dei 45 milioni spesi. In tutto ciò però ancora non avevo avuto modo di vedere il codice del sito, perché sempre irraggiungibile, ma da quanto ero riuscito a leggere avevo capito che si trattava di una vera e propria schifezza!
E infatti è stato proprio così: nonostante una grafica che ritengo veramente molto ben congegnata, il sito si ritrova con una quantità di errori inimmaginabile, a partire dai menù in tedesco per tutte le lingue in cui è stato tradotto il sito, fino ad arrivare a pagine mancanti o non funzionanti.
Un sito che è gestito dal governo poi che non rispetta le minime regole per l’accessibilità e si limita a consigliare di scaricare software per aiutare la navigazione: sembra quasi uno scherzo. Tra i commenti al blog di HTML.it si legge di persone che hanno inviato note alle Iene per cercare di far arrivare la questione in televisione e avere quindi più visibilità e magari risolvere questa situazione.
Io di solito penso in modo più diretto e materiale, e allora ho realizzato una versione del layout del sito Italia.it, completamente in XHTML e CSS, per dimostrare al mondo, e soprattutto agli sviluppatori e gestori del sito che era possibile realizzarlo in mezza giornata, senza spendere 45 milioni di euro, e senza affidarsi a IBM Italia S.P.A, ITS S.p.A e Tiscover AG. per ottenere un buon risultato.
La mia versione del portale è l’inizio di un progetto che nascerà e che si chiamerà proprio Replay in cui proverò a rendere alcuni famosi e utilizzati siti tabellari in codice XHTML corretto e sviluppato graficamente utilizzando i CSS. A breve sarà presente una vera e propria sezione sul sito. La pagina è scaricabile interamente da http://www.pugia.com/replay/italia_it/italia_it.zip in un file zip da 176 Kb. Così se coi sviluppatori del portale vorrete prendere spunto farete anche meno fatica”.
L’Osservatorio Ict della Margherita
La difesa di Italia.it la prova Paolo Zocchi, che vince la medaglia di fedelissimo scrivendo sul suo blog (www.britten.ilcannocchiale.it) che “Rutelli ha avuto il merito di mettere in esercizio un portale ancora certamente perfettibile” e affermando poi che solo 7 milioni di euro sono stati effettivamente spesi, beccandosi immediatamente gli strali di Luca Carlucci che con il blog Scandalo Italiano (www.scandaloitaliano.wordpress.com) è il più acceso contestatore di Italia.it: “Dei 25 milioni per i contenuti, 21 sono alle regioni, e 4 per una redazione nazionale: questi 4, chi li gestisce? A chi verranno o sono stati dati? Sono già stati spesi? Che cosa fa o farà esattamente questa redazione nazionale?” E un altro Luca a Zocchi: “La invito a cercare sul dizionario la parola perfettibile.
Avete messo online una cosa che è piena di macroscopici errori”. L’Osservatorio Ict della Margherita ha dedicato ieri al tema, comunque, un momento di confronto.
Un modesto consiglio
Io che, si sa, nei panni del fedelissimo sto piuttosto stretto, mi limito a dare al ministro Rutelli un modesto consiglio: la questione sta montando in maniera significativa, forse occorre rispondere serenamente ai quesiti della blogosfera, in particolare sui denari spesi.
La cifra di 45 milioni di euro è intollerabile e va spiegata, nei dettagli. Non basta limitare la comunicazione alle precisazioni che non precisano di Innovazione Italia spa e al video che campeggia su Italia.it, con Rutelli che declama con una pronuncia inglese, diciamo così, piena di buona volontà, i motivi per cui visitare l’Italia e il sito. Un video che circola su YouTube facendo la felicità degli iconoclasti.
Ai dubbi dei blogger occorre rispondere, in maniera chiara, raccogliendo anche le opzioni propositive arrivate da molti di essi. Perché altrimenti, nel silenzio, il sassolino può diventar valanga.
marzo 13, 2007 at 9:42 am
il Presidente della Provincia di Imperia, Gianni Giuliano ha detto: “E’ vergognoso promuovere così l’Italia… mi complimento col Ministro Rutelli!”
Su italia.it la provincia di Imperia trattata proprio male
Curiosa inchiesta della redazione sanremese del quotidiano ‘La Stampa’, sul sito internet http://www.italia.it, tanto promosso nei giorni scorsi e che dovrebbe evidenziare le bellezze del nostro paese ai turisti, soprattutto stranieri. Ma italia.it è pieno di incongruenze, soprattutto per la nostra provincia. Intanto Sanremo viene ancora una volta scritto staccato per un santo che non c’è, tra i porti viene inserito Capo Pino e la Marina di Andora (che è in provincia di Savona).
Per tornare a Sanremo, la città dei fiori viene segnalata in una splendida piana ed il trekking sarebbe la peculiarità dei Balzi Rossi. Spettacolare la personalizzazione di Taggia: “… immersa in un anello di mura difensive, è cittadina impregnata d’arte che ospita la più importante pinacoteca del Ponente Ligure”. Ad Imperia il Prino diventa ‘Prinio’ mentre tra i cinema di Sanremo c’è ancora l’Orfeo. Deve essere buonissimo il ‘Salame di Sant’Olcese’, considerata una prelibatezza imperiese. Contattato dai giornalisti del quotidiano, il Presidente della Provincia, Gianni Giuliano ha detto: “E’ vergognoso promuovere così l’Italia… mi complimento col Ministro Rutelli!”
Carlo Alessi
Martedì 13 Marzo 2007 ore 08:01
da sanremonews
http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=37885
marzo 17, 2007 at 6:15 PM
Cade la prima testa: Marco Ottolini si è dimesso da Italia.it, dove copriva la funzione di project director.
Nel frattempo continua ad aumentare il numero di adesioni al RitaliaCamp che si terrà a Milano il 31 di marzo presso l’Università Bicocca.
Parteciperà anche Ottolini.
marzo 19, 2007 at 7:57 PM
2 consiglieri regionali denunciano rutelli per il portale italia.it :)
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Grossolana disinformazione sulla regione nel sito istituzionale
Turismo, Plinio e Saso: ”Con ‘Italia.it’ enorme danno a Liguria”
I consiglieri regionali di An presenteranno una denuncia alla magistratura con richiesta di risarcimento danni nei confronti del ministro Francesco Rutelli e del curatore del portale telematico governativo
ascolta la notizia Genova, 15 mar. – (Adnkronos) – “E’ enorme il danno che da una cosi’ grossolana disinformazione presente addirittura su un sito telematico istituzionale deputato alla promozione del turismo italiano all’estero deriva, praticamente alla vigilia della stagione estiva, ad una Regione come la Liguria. E’ pazzesco pubblicizzare Sanremo in pianura, il trekking ai Balzi Rossi ed il salame di Sant’Olcese come specialita’ imperiese”. Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali di An della Liguria, Gianni Plinio e Alessio Saso.
I consiglieri presenteranno una denuncia alla Magistratura con richiesta di risarcimento danni nei confronti del vice presidente del Consiglio con delega al Turismo, Francesco Rutelli e del curatore del portale telematico governativo Italia.it per “le responsabilita’ connesse ai molteplici e gravi errori relativi al turismo ligure”.
“Siamo fiduciosi nella Magistratura – ha concluso – sia al fine dell’accertamento delle responsabilita’ che del far disporre l’immediata correzione degli errori che a proposito dell’eventuale risarcimento che chiederemo venga destinato in iniziative promozionali del turismo ligure soprattutto all’estero. E’ scandaloso, infine, il comportamento dell’assessore regionale al Turismo Margherita Bozzano che, anziche’ intervenire a giusta tutela del turismo ligure, soggiorna a Miami in Florida in una delle tante inutili trasferte a spese del contribuente”.
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Liguria.php?id=1.0.797086547
marzo 23, 2007 at 3:00 PM
siamo arrivati al ridicolo: nelle pagine di italia.it è apparsa una grottesca avvertenza
“i contenuti relativi alle destinazioni turistiche sono attualmente in fase di verifica, implementazione e validazione a cura delle singole Amministrazioni Regionali”
Buffoni!