Blog, la rivoluzione dell’informazione?

marzo 11, 2007

“Per milioni di americani i blog politici sono chiaramente diventati una fonte primaria di notizie ed opinioni, e un’alternativa a giornali e televisione.

Ma cosa c’è alla base di questo rapido aumento di lettori e di influenza? Prima di tutto, ovviamente, il fatto che i mezzi di comunicazione tradizionali hanno perduto parte del rispetto e della fiducia di cui un tempo godevano presso il pubblico. Un numero considerevole di americani, forse addirittura la maggioranza, ritiene che i media pecchino di tendenziosità o incompetenza o di entrambe.

E come dargli torto? All’inizio c’erano “le prove” che l’Iraq possedeva armi di distruzione di massa; poi… ops, di colpo non c’erano più. Prima c’erano documenti che “provavano” come il presidente Bush fosse stato oggetto di favoritismi durante il periodo di servizio nella Texas Air National Guard, poi… ops, di colpo non c’erano più neanche quelli.

Si aggiunga a questi disonorevoli precedenti un vaso assortimento di scandali legati a casi di plagio e di tirature gonfiate, che hanno visto coinvolto perfino il “capostipite del giornalismo investigativo” il New York Times. Ci sono tutti gli elementi per un fragoroso tracollo di credibilità dei media.

La verità è che tanti non si fidano più di ciò che leggono sui giornali o vedono in televisione; di fatto, secondo un sondaggio svolto dal Pew Research Center durante le controverse elezioni del 2004, il 45% degli americani ha dichiarato di credere poco o nulla di ciò che leggono sui quotidiani.

Ed è difficile biasimarli se si pensa che, per molti aspetti, la cronaca dei mezzi d’informazione tradizionali non riflette più interessi, inclinazioni, idee e priorità della maggior parte dei cittadini.”

Quello che avete letto è un passo di “Blog!” di David Kline e Dan Burstein (22,00 euro, Ed. Sperling & Kupfer), un libro molto interessante che sto leggendo. Gli autori esaminano sostanzialmente la blogosfera americana, ma gli effetti di questo nuovo strumento di pubblico dibattito e di espressione individuale non tarderanno a farsi sentire anche in Italia, dove la credibilità dei media è forse anche minore che in America. Che ne pensate?

7 Responses to “Blog, la rivoluzione dell’informazione?”

  1. Alessio Says:

    Non conoscevo dell’esistenza di questo libro.
    Complimenti per il blog.

    Saluti
    Alessio

  2. Stella Says:

    Pensi davvero che i capoccioni non arriveranno a mettere le loro manacce anche qui? Ci lasceranno liberi di poter pensare con le nostre teste o cercheranno di plagiarci in modo da tirare altra acqua ai loro mulini? Mi pare impossibile che lascino questo campo libero perchè ognuno di noi ci possa scorazzare a proprio piacere. Sarebbe troppo bello….

  3. stargazer Says:

    Internet è la vera rivoluzione del secolo. Internet com’è oggi è davvero democratico e spazza via i media controllati dall’alto. Non mi stupisce che i politici lo vogliano sempre più imbrigliare, perché è l’unico strumento che può mettere a nudo il re.

  4. gio273 Says:

    E’ un buon libro, tanto per sapere cosa succederà in Italia tra cinque, dieci anni. E poi da tener in conto che i giovani con i blog pensano, analizzano, imparano gradualmente a confronatrsi e soprattutto ad sprimersi. Cosa che a scuola non si fa quasi più.
    Grazie al nostro BLOG !

  5. aghost Says:

    si da noi i “fenomeni americani” arrivano puntualmente con qualche anno di ritardo. Oltretutto la situazione dei media in italia, rispetto all’America, mi pare molto peggiore riguardo a trasparenza e soprattutto credibilità.

    Ma c’e’ oggi un fenomeno interessante da seguire in rete, ed è la feroce contestazione dei blogger al portale italia.it.

    E’ la prima volta che succede una cosa simile, vediamo se ci saranno effetti politici seri o se finirà tutto a tarallucci e vino :)

  6. Cristian Says:

    La carta stampata prima e la televisione dopo, non fanno altro che propinare ciò che la gente vuole leggere/vedere.
    Vende di più un magazine stile Chi o il vecchio Novella 2000, dove il gossip, gli scandali, le tette al vento e quant’altro impazzano, oppure Famiglia Cristiana, dove pare che le stragi, i genocidi, gli scandali e altre amenità poco positive non figurano?
    E in televisione, è più seguito Il Grande Fratello oppure Matrix? Oltre a questo, Il Grande Fratello in prima serata, Matrix a notte fonda.


  7. La segnalazione del libro mi ha incuriosito, lo comprerò per approfondire la mia conoscenza sugli aspetti evolutivi dei blog, e per conoscere la loro affermazione negli Stati Uniti.

    Non credo comunque che i blog possano essere comparati con il giornalismo, e non sono così sicuro che siano uno strumento (sempre) attendibile di informazione.

    Un esempio particolare: esistono in rete, in lingua italiana, numerosi blog che trattano “genericamente” la scienza di marketing. Ad una prima rassegna dei loro contenuti, appare già evidente come i contributi di alcuni blog sono, pero, più specializzati su alcuni aspetti del processo di marketing.

    Esaminando con maggiore attenzione i contenuti, poi, emerge che in un gruppo più ristretto di questi blog il marketing é trattato esclusivamente come attività operativa di comunicazione, ma su una base concettuale tecnologica.

    Le conclusioni degli autori dei blog, influenzati dai loro profili professionali e dai loro interessi culturali, possono collidere con le intenzioni che erano all’origine dei blog stessi. In talune circostanze, poi, le informazioni prodotte e comunicate nel web non rappresentano i contenuti annunciati.

    Se si sposta l’attenzione sui blog che trattano temi politici, a mio giudizio il discorso sulla loro attendibilità si complica.

    Come si può essere certi dell’imparzialità dell’autore? Questa dovrebbe essere assicurata, se si desidera comparare il giornalismo “tradizionale” con i contenuti prodotti dai blogger.

    Ma, soprattutto, come si può valutare l’attendibilità dei contenuti dei blog “politici”? I giornalisti sono responsabili per quanto affermano, ed i blogger?


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