Le case Ikea vanno a ruba
marzo 26, 2007
Anni fa stavo nella Patagonia argentina e parlavo con un emigrato italiano che era diventato un grande proprietario terriero (là le fazendas, le fattorie, hanno intorno estensioni pazzesche per noi europei).
Mi stavo interessando per comprare un piccolo appezzamento (un’idea folle, lo so) in quel paradiso a ridosso delle Ande. Alla mia domanda “ma si può costuire?” seguì una risata omerica: “Qui non è mica come in Italia” ribatté il tizio “sulla tua terra puoi fare quel che ti pare”.
Ci sono rimasto male. Ho pensato all’Italia dove ti fanno impazzire per tirar su un muretto, non parliamo di tirar su una casa, che tra l’altro costa ormai cifre assolutamente folli.
Ora la notizia è che Ikea si è messa a costruire case, vendute col marchio Boklok: case prefabbricate beninteso, che stanno andando a ruba in Inghilterra dove Ikea ha cominciato ad esportare.
Bell’idea ho pensato. Poi ho sentito il prezzo, 150.000 euro. Ecché cavolo, mi son detto: pazienza gli svedesi, ma quanto guadagnano gli inglesi?
marzo 26, 2007 at 5:22 PM
da paura, e io che con 50 mila di 15 di spese varie ho comprato casa (72 mq di 25 di garage e suppellettili varie) !?
Cmq è vero, se non esistessero stupide leggi sull’edilizia ognuno avrebbe la sua casa, pagherebbe l’ICI e saremmo tutti contenti.
marzo 26, 2007 at 6:04 PM
@realtebo
Forse sarà che l’Italia è sovraffollata? Pensateci bene, non è che siamo troppi? Vedete qua: http://www.oilcrash.com/italia/italia_a.htm.
Se pensiamo che la Patagonia è il triplo dell’Italia (non so le cifre precise) e ha una popolazione molto bassa, costruire le case è ecologicamente sostenibile. Qua in Italia costruiamo addirittura sul Vesuvio!
marzo 26, 2007 at 6:13 PM
che siamo in troppi è fuori di dubbio, poi c’e’ una legislazione pazzesca per cui è impensabile, per esempio, costruirsi una casa da soli. In Canada, dove ho viaggiato, è una cosa normalissima.
Anche in italia nel dopoguerra del resto, molte famiglie si sono fatte le casa nei ritagli di tempo.
marzo 26, 2007 at 11:40 PM
Se vuoi casa oggi, devi tassativamente passare per il tramite di una banca: si chiama mutuo.
Costruirsi la casa da se? Ma voi siete matti! Con la miriade di variabili cui tenere conto e la burocrazia incalzante, ti passa la voglia ancora prima di abbozzare uno schizzo di progetto su un semplice foglio di block notes.
Ma le case Ikea sono tassabili ai fini ICI? In teoria sono case mobili. Oppure ho capito male?
marzo 27, 2007 at 12:26 am
Comunque ieri a Report quella storia a lieto fine dell’autocostruzione non era male… economicamente conviene, bisogna farsi il mazzo per 2-3 anni per costruire di notte, i week-end e le feste… però alla fine la casa si tira su. Con quel metodo bastano:
– un terreno;
– la metà/un terzo dei soldi necessari a comprare casa bella e fatta;
– una ONG che ti aiuta a prezzi modici con le questioni burocratiche e strettamente tecniche (un geometra, un ingegnere, un capo cantiere che viene ad assicurarsi di tanto in tanto che non ti crollerà il solaio in testa)
– e qualcuno che ha esperienza nell’edilizia (un carpentiere o un muratore; insomma, qualcuno che sa dove mettere le mani… se no i muri vengono sbilenchi e gli intonaci alla Gaudì)
– e qualche socio ragionevole…
E poi vuoi mettere il gusto di poter sorridere a 44 denti davanti al costruttore locale che da 20 anni manovra le giunte comunali per deturpare il paesaggio? Soddisfazione civile allo stato puro… meglio che firmare 100 petizioni…
marzo 27, 2007 at 5:48 am
no non sono case mobili, sono prefabbricate. Comunque nella puntata di report di domenica scorsa hanno mostrato una cosa piuttosto singolare: dei tizi che si sono messi insieme e hanno costruito la casa da sè grazie, credo, all’aiuto dell’ente pubblico riguardo la direzione dei lavori e il rispetto delle varie norme sull’edilizia. Questi tizi in questo modo sono riusciti a costruirsi la casa risparmiando un bel po’ di soldi
marzo 27, 2007 at 8:58 am
Non ricordo quando le lessi nè che nome avevano dato a questo fenomeno, ma tempo fa andava di moda lavorare per un’impresa alla costruzione della propria casa.
A lavoro finito la casa era tua.
Le condizioni economiche e di rapporto lavorativo non le ricordo. Sorry.
giugno 13, 2007 at 1:12 PM
e ci sono anche le case in paglia autocostruite… mai sentite?
giugno 13, 2007 at 1:15 PM
veramente no…
agosto 16, 2007 at 4:31 PM
guardate un po’
http://www.laboa.org/
bella storia, eh…?
agosto 16, 2007 at 6:42 PM
@enrico: figata!!! :)))
settembre 13, 2007 at 7:58 am
Le case dell’IKEA di cui si parla nel tuo post non sono kit per l’autocostruzione. Insomma non è lo stesso concetto del mobile che compri imballato e poi ti monti con un manuale.
In Scandinavia è stato via via messo a punto il sistema costruttivo che è basato su dei pannelli in legno a sandwich prodotti industrialmente e poi montati in sito in un tempo brevissimo. L’impresa che ha dato il know how edilizio è una delle maggiori in Svezia e si chiama Skanska. Il marchio creato da Ikea è BOKLOK e viene distribuito in Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia su licenza a sei subappaltatori. Ne parlano come se fosse una specia di edilizia popolare e la domanda supera nettamente l’offerta tanto che si va per estrazione (?!). In gran Bretagna sono un po’ ai primordi e le case comunque sembrano anche a me piuttosto costose. Dello sviluppo immobiliare si occupa una società inglese.
I paesi dove l’housing industriale è piuttosto avanti sono invece il Giappone (massimo della flessibilità della forma dell’edificio, prezzi abbastanza alti) ma anche Stati Uniti e Canada (prezzi bassi e qualità bassa).
L’autocostruzione è tuttaltro discorso. In Italia inizia a muovere i primi passi. Non è un’idea sbagliata in linea di principio ma se uno ha appena una minima esperienza di cantiere si rende conto che superà le capacità dei più sorattutto quando si mette le mani sugli impianti tecnologici. Forse la struttura la tiri su ma poi hai bisogno di aiuto da degli specialisti. Le case di oggi non sono più quelle degli anni passati.
Francesco
Ciao,
settembre 13, 2007 at 8:17 am
grazie francesco per l’intervento. Certo hai ragione le case Ikea (tra l’altro piuttosto care, mi pare) non sono quelle che ti porti a casa e ti monti da solo, ma sfruttano il concetto del prefabbricato.
Del resto l’autocostruzione in Italia è resa praticamente impossibile da una selva legislativa inestricabile per un semplice cittadino che voglia costruirsi la casa da sè.
ottobre 20, 2007 at 9:21 am
[…] qualche strana e misteriosa ragione, un mio vecchio post su IKEA (marzo 2007) è tornato a galla ed è, da circa 1 mese, costantemente in testa ai post più letti […]
ottobre 20, 2007 at 2:15 PM
Che forse un po tutti vorrebbero andare ad abitare in Patagonia ??
Non ci pensate nemmeno ! il nostro Caro Benetton se l’è comprata quasi tutta a quattro soldi, e l’ha già recintata.
novembre 21, 2007 at 3:11 PM
Dov’è il problema nel costruirsi una casa da soli? Perché sostenete che sia impossibile? Io conosco diverse persone che, disponendo delle competenze, si sono costruiti case. Non si può fare quello che si pare, ma mi pare ovvio: o siete tutti concordi che i piani regolatori non servano a nulla? O provereste forse soddisfazione nel passeggiare per il Parco d’Abruzzo e ritrovarvi montagne di residence e villette costruite nel nome del “odio-la-burocrazia”?
dicembre 23, 2007 at 9:15 PM
Francamente 150.000€ non mi sembrano tanti per una villetta. A Milano con una cifra simile trovi un monolocale in un ghetto, da ristrutturare.
febbraio 8, 2008 at 11:55 am
in romania costa 300 euro il projeto fatto poi ti serve l’autorizatione e fai da te.basta che dichiari la cosa quando chiedi l’autorizatione.senza terra costa 50000 la casa
marzo 1, 2008 at 6:09 PM
[…] Le case Ikea vanno a ruba […]
marzo 16, 2008 at 10:26 am
[…] una casetta nel verde, magari col prato sul tetto come le case norvegesi? Bene signori, dopo le case prefabbricate IKEA ecco quelle della ditta inglese Ecospacestudios: ecologiche, prefabbricate e, dicono, […]
luglio 12, 2008 at 10:31 PM
VORREI RICEVERE INFORMAZIONI CIRCA LE VOSTRE CASE PREFABBRICATE.
CORIDALI SALUTI
MARIN DAVIDE
luglio 25, 2008 at 8:13 am
[…] la casa Ikea a basso costo, l’architetto Mario Cucinella e Italcementi Group propongono la casa eco-compatibile ed […]
luglio 25, 2008 at 8:13 am
[…] la casa Ikea a basso costo, l’architetto Mario Cucinella e Italcementi Group propongono la casa eco-compatibile ed […]
settembre 7, 2008 at 11:32 am
Ho appena finito di progettare i muri di cantina in calcestruzzo armato di una abitazione in legno: le performance a livello acustico ed energetico sono indubbiamente migliiori rispetto ad un’ abitazione in latero-calcestruzzo, la manutenzione è uguale se non minore rispoetto al normale intonaco ed è più resistente al fuoco (dati sperimentali alla mano).
Cordiali Saluti
Ing. Giosuè Sordi
settembre 7, 2008 at 11:33 am
Ho appena finito di progettare i muri di cantina in calcestruzzo armato di una abitazione in legno: le performance a livello acustico ed energetico sono indubbiamente migliiori rispetto ad un’ abitazione in latero-calcestruzzo, la manutenzione è uguale se non minore rispoetto al normale intonaco ed è più resistente al fuoco (dati sperimentali alla mano).
Cordiali Saluti
Ing. Giosuè Sordi
http://blog.libero.it/Sordi/trackback.php?msg=5361073
ottobre 7, 2008 at 8:10 PM
[…] Le case Ikea vanno a ruba […]
gennaio 16, 2009 at 12:32 PM
io ho preso un vecchio fienile, e l’ho ristrutturato, senza l’aiuto di nessun muratore, nè impresa, (solo un architetto per le pratiche) basta avere un pò di capacità nel fai da te. Informarsi nei materiali in commercio, e, dedicarci tutto il tempo libero. ora ci abito, e ho speso il 50% rispetto a farmela costruire da un impresa.
gennaio 16, 2009 at 1:27 PM
ciao sergio, piacerebbe molto vedere qualche foto del tuo “finile”…. :)
marzo 1, 2009 at 10:56 am
Canada House & Gardens, azienda di nuova concezione, nasce dalla volontà e dall’intraprendenza di un giovane imprenditore che, avendo trascorso parte della sua vita nel meraviglioso e suggestivo scenario paesaggistico canadese, grazie alla sua proficua esperienza lavorativa, ha voluto trasmettere nuove idee e progetti provenienti da un Paese, il Canada, dove la cultura del vivere all’aria aperta, l’attenzione, la cura degli spazi verdi ed il rispetto per la natura diventano una vera e propria filosofia di vita.
La forza della nostra azienda è data dalla distribuzione di prodotti di assoluta novità, tipicità, elevata qualità e soprattutto dal continuo aggiornamento degli stessi, sempre all’avanguardia per materiali, tecnica e design, in modo tale da poter soddisfare la forte domanda di un utente finale sempre più interessato, attento ed esigente.
La missione della Canada House & Gardens è quella di far conoscere i nostri prodotti a livello nazionale consapevoli che la loro esclusività e originalità saranno gli elementi fondamentali che ci faranno distinguere tra i tanti operatori del settore presenti sul mercato.
“Scegliere un prodotto Canada House & Gardens vuol dire essere sempre al passo con i tempi e soprattutto amare la natura e lo spazio verde attorno a voi”.
marzo 1, 2009 at 10:58 am
La Canada House & Gardens distribuisce in esclusiva su tutto il territorio nazionale prodotti e materiali provenienti direttamente dal Canada, dunque assolutamente innovativi nel loro genere e soprattutto all’avanguardia.
Al momento il nostro punto di forza è dato dalla commercializzazione a livello nazionale delle “famose” casette canadesi da giardino, distribuite su tutto il territorio attraverso rivenditori di zona. Un cenno importante va dato anche alle case abitative prefabbricate, settore questo sempre più in forte espansione e che noi sosteniamo e promuoviamo attraverso la vendita e presentazione delle case abitative di tipo canadese.
I materiali di rivestimento rappresentano, per così dire, uno degli ultimi prodotti importati dal Canada e dunque sono ancora in fase di sviluppo per quel che riguarda la loro distribuzione e collocazione, mentre vengono già ampiamente utilizzati per il rivestimento esterno e realizzazione di case e casette da giardino acquistate dai singoli clienti.
Infine la linea di arredi da giardino in cedro bianco canadese, uno dei primi prodotti importati dal Nord America, costituiscono un importante punto di riferimento per tutti quelli del sottore e non che desiderano diversificare le loro scelte o dare un alternativa ai soliti arredi da esterno realizzati con i classico legno “trattato”.
Scegli anche tu un prodotto Canada House & Gardens… un marchio di garanzia e qualità>
marzo 1, 2009 at 10:59 am
Canada House & Gardens Srl
S.S.148 Pontina n°134
04010 Borgo Isonzo, Latina (LT)
Italy
La Canada House & Gardens è aperta al pubblico dal lunedì al sabato, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30.
PER INFORMAZIONI COMMERCIALI:
Responsabile: Claudio Taloni
E-mail: info@canadahouse.it
Telefono: 0773-26.88.76
Fax: 0773-26.56.04
marzo 17, 2009 at 1:57 PM
[…] anche: Le case Ikea vanno a ruba Casetta nel verde La casa da 100 mila euro che si paga da sé Posted by a.g. Filed in quando […]
marzo 19, 2009 at 9:51 am
Scusate ma perché non vengono incentivate le case prefabbricate?
Sempre i soliti pregiudizi oppure gli interessi dei costruttori edili e delle imprese che vedrebbero diminuito il proprio margine di guadagno?
Su http://www.mioprefabbricato.it ci sono dei modelli di case prefabbricate che, per design ed innovazione in termini di risparmio energetico, contribuirebbero a migliorare anche paesaggisticamente le nostre città ed i paesi soprattutto quelli con case realizzate dagli anni 50 ai 90 salvo piccoli casi di eccellenza.
marzo 19, 2009 at 10:15 am
interessante il portale anna… ma come mai le case disponibili per l’italia sono pochissime e solo quelle più brutte? :(
marzo 19, 2009 at 10:53 am
Bella domanda A.G.
Forse xché manca la cultura di questo modo di vivere la propria vita sotto un tetto sano, forse come ho scrito gli interessi affinchè quello di soluzioni abitative economiche, belle ed ecologiche non interessa ai costruttori, ai fornitori…
La speranza è che, così com’è successo per il fotovoltaico, anche il nostro paese si svegli e colmi il gap che ci divide con gli altri paesi del nord Europa.
Credo che in questo caso la differenza sia + che altro culturale e quindi molto difficile da superare…
marzo 25, 2009 at 1:23 PM
[…] la Tata Nano da 1700 euro, la casa Ikea a basso prezzo, non dispiace l’idea di un’auto low cost marchiata dalla celebre casa svedese. Con la […]
luglio 21, 2009 at 9:11 PM
Costruirsi la casa da soli è bello,… il fatto è che in Italia esistono norme complesse che dovrebbero essere utili ad evitare sprechi.
Invece vedo un Paese che si sta rovinando con le proprie mani,… stiamo perdeno l’orizzonte e il panorama verde a favore di aree industriali e commerciali con alberelli striminziti e secchi dopo un mese dall’inaugurazione,… e d’estate diventano propri e veri forni!!!
La casa prefabbricabile se accompagnata/inserita in un contesto gestito dallo Stato (Comune) all’insegna della vivibilità e del verde sarebbe splendio, ma quello che vedo nelle periferie e negli ultimi quartieroni nati.
Spero che si cambi…
gennaio 27, 2010 at 2:45 am
L’Italia è un paese per vecchi, infondo tutte queste non sono altro che vessazioni burocratiche fatte da chi non capisce molto di edilizia. Ma vi pare che per gettare un pò di cemento devo risultare addirittura abusivo se non faccio denunzia e addirittura un iter lunghissimo per iniziare i lavori. Vi assicuro che moltissime case sono storiche, in quanto tali, hanno secoli di storia, e raramente avranno avuto problemi strutturali seri; sicuramente sono anche confortevoli in termini di gestione energetica, eppure nel medioevo non esistevano tutte queste paranoie burocratiche totalmente inutili, che non esistono in Nordamerica, dove c’è molto faidate e la gente a volte è anche più esperta nel costruire case molto più all’avanguardia ed ecologiche.
Sto parlando di case ecologiche che hanno un ottimo isolamento, hanno un bassissimo rischio di incendio (1010C° per tre ore), l’ossatura architettonica è plasmabile come una scultura d’argilla, sono efficientissime. Modern cob buildings in Inghilterra sono diffuse. Altro che bioarchitettura, leggo questo sito e rimango a bocca aperta, questo dimostra quanto ancora siamo indietro ed ignoranti in materia. La bioarchitettura con le case cosiddette passive, sono l’unica cosa che passa nell’ignoranza del nostro paese, dove si pensa a bloggare un pò il futuro con molta fantasia e senza fini pratici…
http://www.greenhomebuilding.com/cob.htm
gennaio 27, 2010 at 2:55 am
Aggiungo anche, i costi per la costruzione, per un risultato così superbo, sono decisamente inferiori, anche 10 volte rispetto ad una normale casa in mattoni. I mattoni sono più rigidi e resistono meno ai terremoti, le cob house invece non hanno nessuna reazione a le più forti scosse. Il materiale edilizio con cui vengono costruite è perfettamente ecologico, paglia di scarto e argilla, che permette un isolamento perfetto. Visto che queste abitazioni vengono usate anche dove fa molto caldo, proprio xche D’inverno il calore rimane all’interno e d’estate, al contrario l’aria interna è sempre fresca per un principio che non ricordo.
gennaio 27, 2010 at 3:04 am
In fondo, se avete una mente razionale riuscirete a capire che non si tratta di case primitive, anzi vedrebbe che i materiali usati, in maniera molto più ecologica non sono altro che la stessa argilla usata per i mattoni, ma in modo più saggio, artistico ed ecologico e la paglia, composta da fibre di polimeri vegetali come la lignina, tutte presenti nel legno. Il legno è usato negli chalet proprio per le proprietà isolanti, la paglia per giunta è solo più elastica e lavorabile, perdendo la rigitità del legno che acquista una volta amalgamata con l’argilla, questo permette di unire l’efficacia di entrambi e di avere tutti i pregi. In compenso la casa respira anche.
gennaio 27, 2010 at 9:55 am
ignazio siamo d’accordo, ma tu prova a costruire una casa di paglia in italia… ti becchi subito una denuncia :)
febbraio 21, 2010 at 1:22 am
mario says nessuno vuole okkupare i parchi ma avere la liberta di non dover continuare a pagare droga e prostitue ai politicanti in cambio della nostra vita.tu sei uno schiavo noi no
febbraio 24, 2010 at 4:47 PM
In Italia abbiamo la mentalità che una casa deve durare per sempre (salvo eventi climatici estremi o sismici). Però se guardiamo alle case fatte qui negli anni 40 e 50, sono si vivibili, ma hanno un colossale spreco di calore, problemi di umidità ecc. e necessitano di interventi costosi di isolamento ecc. In America e Canada invece, utilizzano molto di più l’idea della casa ecologica (vedi i vari forum sulle case in America), con pali in larice (stub) rivestiti con pannelli di una specie truciolato. Costano decisamente meno di quelle in mattoni (grosso modo come un’auto di lusso da 110.000 euro per una villetta di 80 mq.) e dopo circa 25/trent’anni vengono demolite e ricostruite, poichè ristrutturarle diventerebbe antieconomico. Quindi piuttosto che farsi una casa da duecentomila euro, si fanno nel corso di una vita due o tre case da 110.000 euro, sempre nuove e con caratteristiche innovative. E’ anche la logica del Giappone, i templi di Kyoto essendo in legno, vengono regolarmente demoliti e ricostruiti ogni tot anni. E’ solo in Italia che abbiamo la sindrome da monumenti secolari.
febbraio 24, 2010 at 5:01 PM
non credo sia questione di “monumenti secolari”, ma piuttosto del fatto che farsi una casa in italia (e pagarsela) è un’impresa orami titanica, per i costi e la burocrazia. Impensabile di farsene tre, a meno di non essere miliardari
febbraio 24, 2010 at 5:15 PM
Ad ogni modo in Patagonia uno si fa probabilmente la casa dove vuole, negli Stati Uniti invece no (e forse neanche in centro Buenos Aires). Anzi in America se uno se la compera in un quartiere, Subdivision, deve avere il benestare anche degli altri proprietari.
Se non ci fosse un minimo di regolamenti ogni nostra bellezza artistica e naturale farebbe la fine dei templi di Agrigento (dove c’erano i regolamenti , ma non sono stati ripettati) o delle favelas lasciate all’iniziativa individuale.
febbraio 24, 2010 at 5:27 PM
Secondo me siamo passati da un’estremo all’altro, una volta nessun controllo e ora un sacco di burocrazia e un sacco di regolamenti, anche per l’impiantistica. La “casa ecologica” da la possibilità di un tutto compreso” anche se magari è limitato nel tempo,anche se ma poi ti resta il terreno. Però c’è da dire gli abitanti dei trulli o dei tabià dolomitici, un tetto alla fine ce l’avevano senza tante menate e “rischi permettendo”.
luglio 7, 2010 at 12:33 am
informazione sule case ikea se è possibile anche averlle in sicilia
agosto 14, 2010 at 3:44 PM
Gli edifici che possiedono un particolare risparmio energetico, in Canada vengono classificati con la targhetta “Novoclimat”, marchio riconosciuto a livello europeo con il nome di Casa Clima.
Le case con un indice termico al di sotto dei 50 kWh per m² all’anno sono classificate nella categoria Casa Clima B. Se invece l’indice termico si trova al di sotto dei 30 kWh per m² all’anno, l’edificio riceve una targhetta Novoclimat secondo gli standard canadesi che corrisponde alla categoria Casa Clima di tipo A.
settembre 1, 2010 at 5:54 PM
150.000 € è una follia per un prefabbricato …
settembre 21, 2011 at 2:37 PM
questo sito ha case molto belle e simili al concept di Ikea , ed è anche più economico :
http://caseprefabbricatedidesign.com/prezzi-case-prefabbricate/
aprile 18, 2013 at 3:56 PM
This is possible since the condenser that expels the heat of the summer
season, and just before you turn it off and make
sure that you repair all bent fan blades. When I
was a kid, I had a friend of mine who was a maintenance man
at some very fancy condos. In these countries the air conditioner is consistently used.
Maggio 27, 2013 at 12:17 am
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giugno 19, 2013 at 10:54 am
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