Garante della Privacy? Prrrrrrrrr!!!

Maggio 4, 2007

Punto Informatico dà finalmente la notizia: dopo un’attesa spasmodica in cui tutti fremevano di impazienza da mesi, il Garante della Privacy si è alfine pronunciato con una decisione che definire epocale è dir poco: “E’ vietato utilizzare sistemi di videosorveglianza che riprendano persone negli spogliatoi”. Alleluja!

Capisco che, in qualche modo, sia necessario giustificare il sontuoso stipendio del garante di turno. Quello della Privacy ad esempio piglia, se non sono male informato, oltre 15.000 eurini al mese.

Nello stesso numero di Punto Informatico c’è la notizia di un altro garante che si è svegliato, quello europeo, che denuncia: i nostri dati sono in mano a non si sa chi.

Che coi nostri dati si faccia carne di porco non è certo una novità, fa piacere che ogni tanto qualcuno si svegli e faccia finta di ricordarselo. Peccato però che, almeno nel caso italiano, la responsabilità è guarda caso proprio del garante medesimo. A suo tempo infatti Stefano Rodotà (garante dell’epoca) concesse una graziosa esenzione al monopolista Telecom Italia – Pagine Gialle dal richiedere il consenso al trattamento dei dati agli abbonati del telefono.

Quando cioè uscì la demenziale Legge sulla Privacy (1996) che ha complicato inutilmente la vita a tutti in cambio di nessun beneficio (anzi con la scusa ci hanno addirittura mascherato le bollette!), Telecom e Pagine Gialle avrebbero dovuto, come è accaduto in Spagna con Telefònica, chiedere agli utenti ante ’96, ovvero alcune decine di milioni di abbonati, se potevano trattare i loro dati (che già trattavano).

Il Garante decise che siccome i dati li conoscevano tutti (tramite gli elenchi telefonici) era inutile chiedere il consenso e così inserì nella legge una bella esenzione tagliata su misura per Telecom-Pagine Gialle. Un bel risparmio per il monopolista e tante seccature in meno.

Che è poi come dire a un ladro: se rubavi prima della legge, allora puoi continuare a farlo.

Così Telecom – Pagine Gialle poterono, autorizzati dalla legge, continuare a trattare e lucrare coi dati degli utenti vendendoli alle società di marketing, senza chiedere niente a nessuno.

Addirittura ora li vendono anche on line sul sito delle Pagine Gialle giallodata.it: chiunque può comprare milioni di nominativi, anche di tutta Italia, incrociati coi dati dell’Istat (e lo scrivono pure!)

Ma questo è niente perché Telecom e società controllate (gruppo Sogei) maneggiavano, per conto dello Stato quando il monopolista era pubblico, tutti i piu importanti database dei cittadini italiani, dalle pensioni all’anagrafe, fisco, sanità eccetera, oltre a banche e assicurazioni. Le varie società che controllano i database sono ancora le stesse, solo che ora sono state privatizzate. Nessuno sa come siano usati questi dati, nessuno controlla eventuali abusi (spiopoli Telecom docet).

Però i cittadini possono stare tranquilli: il Garante veglia su di noi ed è sempre solerte a intervenire su cose vitali e importantissime, come vietare le telecamere negli spogliatoi. Ma va’ a cheghèr!

2 Responses to “Garante della Privacy? Prrrrrrrrr!!!”

  1. nonhovoglia Says:

    La privacy ormai non esiste piu’ tracciano tutto. Anche quello che compri al supermercato.


  2. Veltroni qualche tempo fa disse che uno dei beni più preziosi per le nostre generazioni è il tempo.
    oggi è evidente quanto sia preziosa anche la privacy, nel senso di riservatezza e salvaguardia della propria intimità.
    E’ così inusuale riflettere sulla assoluta mancanza di trasparenza nella logica degli affari e della politica e al contempo accorgersi di quanto, non a caso, siamo diventati “nudi” noi, che siamo nient’altro che merce ormai.


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