Le vacanze del Papa in Veneto ci costano 345.000 euro
luglio 10, 2007
Dal 9 al 27 luglio prossimi Sua Santità Benedetto XVI sarà presente in Veneto
per trascorrere un periodo di riposo a Lorenzago di Cadore (BL) in una dimora di
proprietà della Diocesi di Treviso.
Con una delibera la Regione Veneto ha stanziato € 345.000,00 per “l’opportunità di concorrere agli oneri che dovranno essere sostenuti per assicurare un adeguato supporto organizzativo in sede locale, e nel contempo garantire la più serena tranquillità e riservatezza al soggiorno dell’augusto ospite“.
Nella delibera si precisano gli ambiti di intervento e sostegno, come da espresse richieste dal Vescovo di Treviso con nota in data 12.04.2007 e dal Sindaco del Comune di Lorenzago di Cadore con nota in data 04.04.2007, indirizzate al Presidente della Giunta Regionale:
a) le sistemazioni e gli adeguamenti di natura ambientale nelle aree boscate e prative circostanti la dimora del Santo Padre, attualmente oggetto di lavori di ristrutturazione da parte della Diocesi di Treviso (piantagioni, rinverdimenti, ripuliture, ripristino scarpate e muri di contenimento, manutenzione della sentieristica e della viabilità di accesso, addobbi floreali, arredi esterni in legno, recinzioni e terminazioni di sicurezza, staccionate, transenne, etc.).
b) l’impiego e l’attivazione di mezzi di trasporto, compreso l’uso di autoveicoli fuoristrada e dell’elicottero, per eventuali esigenze che si dovessero porre durante il soggiorno, anche ad uso dei Servizi addetti alla sicurezza del Pontefice.
c) il sostegno degli oneri connessi alla permanenza degli addetti alla sorveglianza del Santo Padre, ospitati in pertinenze adiacenti alla dimora papale, avvalendosi della struttura e degli impianti che saranno resi disponibili dal Seminario Vescovile di Treviso, nonché il sostegno di oneri connessi a urgenti lavori di sistemazione e adeguamento del contesto viario e urbano del Comune di Lorenzago di Cadore, oltrechè ad attività e iniziative promozionali dell’evento a cura del Comune medesimo.
luglio 10, 2007 at 8:34 am
…non poteva andare in Molise?
luglio 10, 2007 at 10:23 am
Quando per il viaggio di Napolitano a Napoli si è speso 1.500.000 euro, in una città che è sempre in piena emergenza, non è stato detto niente!
La maggior parte della somma è destinata ad opere infrastrutturali che rimarranno nel tempo e faranno como agli abitanti di quelle valli. Si sa che ogni visita di una persona importante comporta spese straordinarie. O fa scandalo che queste spese siano state fatte per il Papa?
luglio 10, 2007 at 10:27 am
direi di si. Napolitano almeno è capo dello Stato italiano, il Papa no
luglio 10, 2007 at 10:42 am
Si sa che ogni visita di una persona importante comporta spese straordinarie.
Vedi visite di Blair, Merkel, Bush, etc,
E’ solo odio contro la Chiesa?
luglio 10, 2007 at 10:49 am
no, ma lo Stato italiano non da’ gia altre vagonate di soldi alla Merkel, a Blair, Bush eccetera. Insomma basta: gia la Chiesa si becca una valanga di miliardi dallo Stato, ora pure le vacanze pagate vuole? Essù
luglio 10, 2007 at 12:34 PM
pensa a quanto ci costano i portaborse che lavorano pure in nero, ma sono autorizzati al passi al senato
luglio 10, 2007 at 3:10 PM
per investire 345.000€ in infrastrutture la regione veneto aveva bisogno di una visita papale?
o forse è solo una partecipazione necessaria (diciamo un incentivo) per attrarre altri investimenti sul territorio provenienti del vaticano?
luglio 10, 2007 at 4:14 PM
Lorenzago di Cadore (BL), città diventata conosciuta in tutto il mondo in questi quindici giorni, ricorderà con orgoglio gli altri 345.000,00 che potrà ricevere indiretamente dal prestigio acquisito! Per non dire niente del mare di turisti che vengono in Italia ogni giorno per vedere il Papa. Vuoi marketing più facile di questo?
luglio 10, 2007 at 4:27 PM
il “mare di turisti” che vengono in italia a vedere il papa vanno a roma, non a lorenzago.
luglio 10, 2007 at 10:35 PM
Ma perchè Aghost mi ricordi sempre che esiste la Chiesa?
Mannaggia a te…
luglio 11, 2007 at 12:45 am
Carlo: il papa non è un pezzo di stato (come invece è Napolitano); e non c’è motivo di ospitare un capo di stato atipico, da secoli parassita dello stato italiano e dei suoi contribuenti, che è già ospitato in pianta stabile nel cuore della capitale italiana… cosa che invece per questioni di rappresentanza può essere buona educazione e prestigio fare con Blair, etc.
E poi mi chiedo: ma perchè le sue necessità non se le paga da solo? La Chiesa ha una quantità spropositata di attività commerciali e finanziarie (vedi IOR), ha l’8 per mille, e buona parte dell’8 per mille non esplicitamente versato alla chiesa cattolica finisce comunque a favore delle competenze religiose cattoliche per dei meccanismi malati che oramai conoscono pure le pietre eppure resistono come se non esistessero… io credo che qualunque italiano dovrebbe volere che quando il papa si muove è lui a dover contribuire al luogo dove va in visita, perchè se lo può permettere; e comunque non lo stato a provvedere alle sue vacanze.
E poi questa solita ottica dove se uno mette in luce delle questioni poco chiare è “anti-“; non c’è antitesi, credo però sia opportuno mettere in evidenza tutte le cose che non vanno, comprese quelle del proprio partito religioso… altrimenti gli unici che rimangono a parlare sono solo quelli che le cose scorrette le mettono in pratica. Si rimane cioè in balia dei fondamentalismi e degli arroganti.
Ricorda che il papa non lo votiamo, eppure ha il potere di determinare la società… e questo è un enorme buco nel tessuto democratico della nostra società. E’ importante tenerlo sotto stretta osservazione perchè è concretamente in grado di eludere qualsiasi norma democratica.
luglio 11, 2007 at 7:34 am
@cristian: perché la Chiesa è non solo un parassita che ci succhia il sangue, ma anche una pesante intrusione nella vita civile e politica del paese, e questo è doppiamente inaccettabile
luglio 11, 2007 at 7:38 am
poi mi chiedo che cosa accadrebbe se, per ipotesi, la Sicilia spendesse 350.000 euro per ospitare una personalità della religione islamica… :)
La Chiesa è talmente incistata nella società italiana che ormai non ci facciamo più caso, ma dall’estero ci guardano come noi guardiamo i talebani…
luglio 11, 2007 at 10:39 am
il vaticano è anomalo perché oltre a rappresentare una religione è anche uno stato sovrano, quindi può promuovere i suoi interessi molto più degli altri “credi”
il motivo dei benefici di cui gode è semplice, gli italiani restano intortati dalla superstizione più che dalla fede vera e propria, e i politici per raccattare consensi non si fanno scrupoli nell’allisciare un’organizzazione parastatale che può portargli voti
il popolo ci rimette, ma finché non si ribella chi ci guadagna continuerà a farlo alle sue spalle
luglio 11, 2007 at 2:32 PM
Secondo me è pari ad un investimento: torna parecchio e non solo ai soliti noti anche se pure a questi
luglio 11, 2007 at 10:25 PM
Dovrebbe essere lui a pagare il Veneto che si mobilita per ospitarlo… Ma poi, le ferie, non se le può fare stando a Roma? O, meglio ancora, in Germania, magari facendo un giretto nei vecchi lager, tanto per rinfrescarsi la memoria?
luglio 16, 2007 at 9:20 am
Tenetevelo bene stretto il Papa, vergognandovi del vostro ateismo alle vongole, perchè è l’ultima voce a difesa di valori e modelli di comportamento ormai estinti, sostituiti da uno squallore senza fine !
Quoque tu, Christian, con quel nome ? E nel frattempo questo popolo che ama più il suo scialbo, opportunista presidente con pannolone di un Papa con le palle, impari l’italiano: da quando in qua esistono le aree ” boscate ” e ” prative ” ? Mi sganascerei, se non mi venisse da piangere.
luglio 16, 2007 at 9:35 am
sissipar non ho capito il riferimento alla aree boscate o prative…
luglio 16, 2007 at 11:28 am
valori e modelli di comportamento ormai estinti? Come l’omertà con le autorità non ecclesiastiche sancita dal “Circa i delitti più gravi”?
luglio 16, 2007 at 3:23 PM
non solo non pagano l’ici ma gli ristrutturiamo pure gli immobili…..
luglio 16, 2007 at 3:32 PM
ecco gianfranco, poi nel conto ci sarebbero i fiumi di denaro che lo Stato spende per la conservazione/ristrutturazione delle chiese.
Che poi restano del Clero, ovviamente, anche se le paga il contribuente italiano