Sapessi com’è strano, guidare a Milano
luglio 28, 2007
Seguo in questi giorni sui giornali le reazioni alla chiusura del centro di Milano. Anche nella piccola città di provincia dove abito abbiamo gli stessi problemi e presto “le misure antismog” toccheranno anche noi, perché le idee balzane trovano sempre terreno fertile.
Chi vuole entrare a Milano dovrà dunque pagare il ticket. Pagheranno, pare, solo le macchine più inquinanti, ovvero diesel pre-Euro 4, benzina Euro 0 e Euro 1, esenzione per le altre. Prezzi progressivi a passaggio, in base al tasso d´inquinamento del veicolo, da 2, 5 o 10 Euro, ma con abbonamenti annuali scontati da 40-100-200 euro solo per i residenti a Milano.
Io non ho mai capito, se il problema è davvero l’inquinamento, come sia possibile accettare il fatto che basta pagare e si è a posto: si può inquinare. Un’altra cosa che non ho mai capito è perché mai queste norme vengono imposte, per così dire, retroattivamente. Ma scusate: quando si è comprata l’auto euro 2, o euro3, questa era perfettamente in regola col codice. E pur pagando le stesse salate tasse delle auto esenti, oggi non può circolare, o deve pagare. Perché? E’ colpa dell’automobilista se l’auto inquina, o di chi ha prodotta e gliel’ha venduta? Perché non si obbligano i costruttori a fare la loro parte? Comodo scaricare tutti gli oneri sugli automobilisti.
Non sarebbe più serio dire “dovete cambiare l’auto obbligatoriamente ogni 3 anni così fate girare l’economia” anziché prendere in giro il cittadino con la scusa dello smog? I blocchi del traffico e i ticket sono, tra l’altro, provvedimenti di dubbia utilità e che colpiscono i più deboli, quelli che non possono permettersi l’auto nuova o di cambiare la vecchia.
Su Repubblica in questi giorni sono apparse varie interviste con le prime impressioni. “Ben vengano queste misure se servono a migliorare l’ambiente e rendere la città più vivibile” dice un’architetta. “Lei come ha risolto?” le chiedono. “Io piglio sempre il taxi” risponde risoluta. Intervistano anche un celebre avvocato, Annamaria Bernardini de Pace, esperta in diritto di famiglia, con un gran sorriso in foto: “Io ho smesso di usare l’auto vent’anni fa” dice “I taxi mi hanno nauseato. Ora mi sono fatta l’auto con l’autista e non ho più problemi”. Ecco perché il sorriso a 32 denti.
Quanto siamo stupidi in fondo. Era così semplice, come abbiamo fatto a non pensarci prima? Perché stare per ore in coda incolonnati nel traffico? Basta prendere il taxi o, meglio ancora, farsi l’autista privato. L’uovo di Colombo.
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luglio 28, 2007 at 8:14 PM
Dovrebbero rendere funzionali, efficienti e meno costosi i mezzi pubblici…Risolverebbero diversi problemi, dall’inquinamento, al caos, agli incidenti stradali.