Blog morto che parla

agosto 10, 2007

Claudio Rinaldi, firma illustre de L’Espresso, aveva un blog che aveva aperto in tempi recenti e che curava con passione nonostante fosse già gravemente ammalato.

Quando lui è morto, non molto tempo fa, il blog non è stato chiuso, né nessuno si è premurato di mettere almeno un avviso. Così la gente ha continuato a scriverci finché la notizia della morte non si è diffusa.

Allora hanno iniziato ad affluire, in un vecchio post dedicato a Visco (!) i commenti di cordoglio da parte di sconosciuti, colleghi di lavoro, parenti, conoscenti. Ha scritto perfino il fratello Sergio, e la figlia Giulia per ringraziare. I commenti in memoria di Claudio Rinaldi sono continuati, e continuano tuttora.

Il suo autore è morto ma il blog continua a vivere
, per conto proprio, diventando una sorta di tomba virtuale.

Non mi pare brutta quest’idea che ciascuno possa lasciare su questa sorta di lapide elettronica, anziché un fiore che appassisce presto, un commento, una riflessione, un saluto, un ricordo. Per l’eternità o quasi.

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10 Responses to “Blog morto che parla”

  1. Stella Says:

    Sinceramente preferiei scrivere a qualcuno che mi possa rispondere..Un po’ impressionante bloggare con un cadavere…

  2. BRUNO Says:

    Prova

  3. Stella Says:

    Oddio…..se poi mi risponde ???

  4. polis Says:

    Sono francesco da Corinaldo (An), vi segnalo Polis il mio blog amatoriale sulla Politica, sarei lieto se lo potete inserire tra i vostri link:
    http://www.polisfs.blogspot.com


  5. Come al solito, qui da noi è diverso. È pieno di politici che sopravvivono alla morte del loro blog

  6. Ueuè Says:

    “un commento, una riflessione, un saluto, un ricordo”.
    Anche un insegnamento su come si possa fare del giornalismo mantenendo le proprie opinioni politiche, ma senza cadere nella faziosità.
    In più, non bisognerebbe rivolgersi certo ad un cadavere, ma ad una persona capace di restare viva nella mente delle persone e nel Web.


  7. che dire poi dei post-postumi? Quelli impostati in automatico… è già successo, ma io lo trovo macabro :(

  8. aghost Says:

    oddio dove? Comunque nulla di nuovo: in un viaggio a Buenos Aires anni fa ho scoperto che dei parenti conservavano un annuncio funebre postumo di un mio zio un po’ strambo (mai conosciuto).

    C’era la foto come al solito, seria ma non troppo, e l’annuncio “Sono morto!”

    Lo scomparso chiedeva brevemente scusa di non aver avvertito nessuno e di aver voluto togliere il disturbo nel modo piu silenzioso possibile. Io ho riso da matti :)

  9. Ueuè Says:

    Ma ci sarà sicuramente un po’ di letteratura inedita di Rinaldi in possesso della famiglia. Senza contare che decenni di giornalismo possono essere messi a disposizione dei lettori che potrebbero studiarne lo stile espoositivo, il coraggio dell’andare controcorrente, le prese di posizione, e commentarle. In più chissà quanta gente avrebbe da raccontare incontri ed esperienze, non solo professionali, con l’autore. Sempre che la famiglia sia d’accordo, ovviamente.
    Io non vedo nulla di macabro in tutto questo.


  10. […] nella memoria di chi resta, anche sottoforma di bit: ad esempio il blog di Claudio Rinaldi si riempì di commenti riguardo un post nonostante la sua dipartita. Di certo non auspico death-blog ed […]


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