Blog morto che parla
agosto 10, 2007
Claudio Rinaldi, firma illustre de L’Espresso, aveva un blog che aveva aperto in tempi recenti e che curava con passione nonostante fosse già gravemente ammalato.
Quando lui è morto, non molto tempo fa, il blog non è stato chiuso, né nessuno si è premurato di mettere almeno un avviso. Così la gente ha continuato a scriverci finché la notizia della morte non si è diffusa.
Allora hanno iniziato ad affluire, in un vecchio post dedicato a Visco (!) i commenti di cordoglio da parte di sconosciuti, colleghi di lavoro, parenti, conoscenti. Ha scritto perfino il fratello Sergio, e la figlia Giulia per ringraziare. I commenti in memoria di Claudio Rinaldi sono continuati, e continuano tuttora.
Il suo autore è morto ma il blog continua a vivere, per conto proprio, diventando una sorta di tomba virtuale.
Non mi pare brutta quest’idea che ciascuno possa lasciare su questa sorta di lapide elettronica, anziché un fiore che appassisce presto, un commento, una riflessione, un saluto, un ricordo. Per l’eternità o quasi.
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agosto 10, 2007 at 10:56 PM
Sinceramente preferiei scrivere a qualcuno che mi possa rispondere..Un po’ impressionante bloggare con un cadavere…
agosto 11, 2007 at 10:46 am
Prova
agosto 11, 2007 at 12:57 PM
Oddio…..se poi mi risponde ???
agosto 11, 2007 at 3:13 PM
Sono francesco da Corinaldo (An), vi segnalo Polis il mio blog amatoriale sulla Politica, sarei lieto se lo potete inserire tra i vostri link:
http://www.polisfs.blogspot.com
agosto 11, 2007 at 3:26 PM
Come al solito, qui da noi è diverso. È pieno di politici che sopravvivono alla morte del loro blog
agosto 12, 2007 at 11:07 am
“un commento, una riflessione, un saluto, un ricordo”.
Anche un insegnamento su come si possa fare del giornalismo mantenendo le proprie opinioni politiche, ma senza cadere nella faziosità.
In più, non bisognerebbe rivolgersi certo ad un cadavere, ma ad una persona capace di restare viva nella mente delle persone e nel Web.
agosto 13, 2007 at 9:17 am
che dire poi dei post-postumi? Quelli impostati in automatico… è già successo, ma io lo trovo macabro :(
agosto 13, 2007 at 9:58 am
oddio dove? Comunque nulla di nuovo: in un viaggio a Buenos Aires anni fa ho scoperto che dei parenti conservavano un annuncio funebre postumo di un mio zio un po’ strambo (mai conosciuto).
C’era la foto come al solito, seria ma non troppo, e l’annuncio “Sono morto!”
Lo scomparso chiedeva brevemente scusa di non aver avvertito nessuno e di aver voluto togliere il disturbo nel modo piu silenzioso possibile. Io ho riso da matti :)
agosto 13, 2007 at 11:14 am
Ma ci sarà sicuramente un po’ di letteratura inedita di Rinaldi in possesso della famiglia. Senza contare che decenni di giornalismo possono essere messi a disposizione dei lettori che potrebbero studiarne lo stile espoositivo, il coraggio dell’andare controcorrente, le prese di posizione, e commentarle. In più chissà quanta gente avrebbe da raccontare incontri ed esperienze, non solo professionali, con l’autore. Sempre che la famiglia sia d’accordo, ovviamente.
Io non vedo nulla di macabro in tutto questo.
settembre 3, 2007 at 12:03 PM
[…] nella memoria di chi resta, anche sottoforma di bit: ad esempio il blog di Claudio Rinaldi si riempì di commenti riguardo un post nonostante la sua dipartita. Di certo non auspico death-blog ed […]