L’informazione fasulla sui “subprime”
agosto 18, 2007
I “subprime” americani che rischiano di mettere il ginocchio l’economia mondiale non sono altro che l’ennesima speculazione sulla povertà da parte delle banche. Che hanno prestato soldi a gente senza garanzie per poi togliergli la casa e, nel frattempo, piazzando sul mercato i soliti fondi spazzatura classificati come tripla “A” (cioè il massimo dell’affidabilità) grazie alla complicità della agenzie di rating.
Così va il mondo, e l’informazione, nel tempo dell’economia globale. L’Adusbef ha presentato un esposto ad alcune Procure della Repubblica, in particolare Milano e Roma, in cui chiede di “verificare il gravissimo comportamento delle Agenzie di rating” (specie le tre sorelle americane Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch) nella crisi dei mutui subprime e chiede l’apertura di un’indagine per accertare se i comportamenti adottati “non abbiano configurato i reati di truffa, aggiotaggio, insider trading, turbativa dei mercati globali, volti a realizzare ingiusti profitti per le stesse agenzie e per alcuni suoi soci, con gravissimo danno al mercato ed ai risparmiatori“.
Le agenzie di rating avevano emesso rapporti lusinghieri da tripla “A” per indurre il mercato ad acquistare prodotti finanziari che già all’origine, oltre ad essere rischiosissimi, erano fasulli ed avariati. L’associazione dei consumatori pone in particolare l’accento sulle “frettolose revisioni al ribasso, oltre duemila negli ultimi 30 giorni, dei report lusinghieri emessi in precedenza e declassati a prodotti spazzatura da junke bond“.
Come dire: una volta piazzato il pacco, si sono scoperte le carte quando i risparmiatori erano già stati ingannati. L’Adusbef chiede anche di verificare se le autorità monetarie e di borsa, in particolare Bankitalia, Consob, Isvap e Covip, “abbiano posto in atto tutte quelle misure preventive volte a monitorare il fenomeno esponenziale dei prodotti derivati e degli swap, presenti nei portafogli dei fondi comuni, dei fondi pensione,delle gestioni patrimoniali, pari in Italia a 6.400 mld di euro, per salvaguardare il sudato risparmio degli investitori“.
Quelli di Adusbef sono naturalmente interrogativi retorici, visto che Bankitalia è una Spa società a scopo di lucro, proprietà delle banche stesse che dovrebbe in teoria controllare. Si è mai visto il ladro che sta fuori a fare da palo chiamare la polizia mentre i suoi complici svaligiano l’appartamento?
I mutui subprime americani sono gli stessi giochini, fatti più in grande, che hanno ridotto sul lastrico migliaia di italiani che hanno comprato fondi Cirio, Parlamat e compagnia bella. Oggi la “grande finanza” agisce indisturbata nei mercati e le sue speculazioni si ripercuotono a distanza di migliaia di chilometri come in un biblico contagio, solo che stavolta si tratta di una tosatura di massa a livello planetario.
Quelli rimasti in brache di tela in Italia, da chi andranno a protestare? Da Draghi?
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agosto 19, 2007 at 12:59 PM
tosatuta di massa? decisamente eccessivo!!! contagio biblico? speriamo di no!!!
solo il 5% di chi ha preso un prestito negli USA ha mutui subprime a tassi variabili ( quelli più rischiosi) e solo il 10% di questi non paga le rate da 90 giorni.
il vero problema non stà nelle dimensioni ma nella reazione a catena che stà avvenendo. da pochi mutui insoluti si passa a bond che non riescono a onorare gli impegni inseriti in fondi spazatura agenzie di rating incapaci e spero definitivamente fuori dal mercato che danno valutazione da tripla a come se fossero caramelle. da qui panico da borsa. corsa a vendere i titoli, abbassamento dei prezzi, calo dei consumi e aziende legate al settore dell’edilizia che devono già far fronte alle prime conseguenze della crisi del settore ( e chissà fose al licenziare personale). qual’è la soluzione per far fronte a questa debolezza della finanza? anzitutto cacciare a calci nel sedere i sresponsabili, poi non saprei….. tornare allo statalismo? mah …. i miliardi accumulati dal debito pubblico italiano e la corruzione che ha portato a Tangentopoli sono stati fatti proprio grazie all’indebita presenza dello stato nell’economia.
agosto 19, 2007 at 4:53 PM
Il problema di fondo è la corretta informazioni sulla qualità degli investimenti. Uno può fare, se lo desidera, tutti gli investimenti rischiosi che vuole, ma lo deve sapere. Non è possibile che un titolo spazzatura venga fatto passare con la tripla A o come un investimento sicuro. E non è giusto che che titoli spazzatura nel portafoglio delle banche vengano venduti ad ignari risparmiatori che investono in fondi comuni d’investimento.
agosto 19, 2007 at 5:13 PM
ma la “corretta informazione” è una farsa. Che vuoi pretendere quando Bankitalia è una Spa posseduta da banche e assicurazioni? I risparmiatori cosi’ saranno sempre carne di porco :)
agosto 19, 2007 at 5:33 PM
“L’effetto leva degli strumenti derivati”, rientra tra quei prodotti avvallati da banche, venduti, a monte, dalle banche stesse come “prodotti a termine” ad alto rischio/reddito. Per quanto siano stati vanduti a pacchetti, legalmente e regolarmente da chi li avesse comprati, svariate volte, hanno causato un buco che si è ripercosso con effetto domino su tutte le borse del mondo.
Si poteva evitare questa crisi? Si, se non ci fossero stati i continui rialzi di tasso, nell’arco degli anni, tali da rendere impossibile il pagamento delle rate dei mutui.
Quindi, la banca ha concesso i mutui in maniera inoculata, ha “impacchettato tutto” vendendo “derivati” agli investitori, (facendosi dare soldi veri), ha alzato i tassi e i mutuatari non sono riusciti a pagare il mutuo…!
Adesso, in estremis, sta tentando il salvataggio (anzi come dice l’articolo, costretta…) della finanza economica mondiale, immettendo denaro”.
Vuol dire che regalano il denaro, a chi, a me? No, a condizioni sconosciute, immette il denaro che viene restituito immediatamente, producendo comunque altro guadagno, per loro. Non solo, prima di arrivare a “immettere denaro”, nelle borse mondiali sono “bruciati”, appunto, 400 miliardi di euro… in realtà questi soldi non sono spariti o volati in fumo, ma per un perverso equilibrio, sono passati da una mano ad un’altra.
La banca, in tutto il ciclo, ha guadagnato dalla fonte… alla foce!
P.S.
E’ normali che su 100 mutui tutti e cento non facciano il buco…
agosto 20, 2007 at 10:28 am
Ok, ma il problema ulteriore potrebbe essere un altro.
Negli anni 80 per finanziare il debito pubblico Craxi fece emettere titoli di stato che vennero comprati dalla liquidità che gli italiani avevano. Ora gli italiani sono per la maggiore indebitati ed il debito pubblico se non stiamo attenti potrebbe tracimare.
Purtroppo senza i mutui, l’economia di 5 o 6 anni fa non avrebbe girato… W la pubblicità anima del commercio