Clemenza per i gestori telefonici
settembre 28, 2007
Le Authority nostrane, a dir poco leggendarie per l’inerzia, a volte brillano per la loro bizzarria: dopo l’incredibile delibera dell’AGCOM sull’informazione preventiva a favore delle primarie del PD, leggo sul sito dellAGCM un’altra perla che non conoscevo: il “programma di clemenza” (sic!).
Programma di clemenza in applicazione dell’art. 15 comma 2-bis della legge n. 287/90 Articolo 15 comma 2-bis – Programma di clemenzaL’Autorità, in conformità all’ordinamento comunitario, definisce con proprio provvedimento generale i casi in cui, in virtù della qualificata collaborazione prestata dalle imprese nell’accertamento di infrazioni alle regole di concorrenza, la sanzione amministrativa pecuniaria può essere non applicata ovvero ridotta nelle fattispecie previste dal diritto comunitario.
Se ho capito bene (il testo è in gran parte incomprensibile ai comuni mortali) le aziende beccate in pratiche anticoncorrenziali possono evitare le multe del tutto, o vedersele ridotte, se “collaborano”. Datemi un pizzicotto per favore. Quello che servirebbe alle aziende che sgarrano non è la clemenza della corte, ma i calci nel sedere.
E invece ecco come funzionano le Authority in Italia: riprendo da un post di Quintarelli che commenta la recente “pioggia di multe” ai gestori telefonici italiani, con l’esempio della multa da 135 mila euro a Telecom:
Telecom Italia fattura 31,3 miliardi di Euro: 135.000 euro è come se, a una persona che guadagna 31.300 euro all’anno, facessero una multa di 13,5 centesimi.
settembre 28, 2007 at 5:32 PM
un ulteriore incentivo a delinquere
settembre 28, 2007 at 6:59 PM
Non so se hai capito bene, ma è la stessa cosa che ho capito io.
settembre 28, 2007 at 9:04 PM
tristezza … :-(
settembre 28, 2007 at 11:32 PM
Solo per rompere: fatturato non significa utile, e quindi guadagno. È sempre poco l´importo della multa, ma non sono 13 cent
settembre 29, 2007 at 12:41 am
stimare correttamente solo gli utili è difficile
con qualche consulenza, promozione o sponsorizzazione (superflue) si riescono a far uscire tanti soldi senza che siano contestabili
se poi queste commesse vanno ad “affiliati” i dubbi sulla liceità di quelle spese aumentano, ma possono comunque essere insindacabili
settembre 29, 2007 at 6:38 am
oscar hai ragione ma, come dice giustamente lopippo, stimare gli utili di queste mega aziende è quasi impossibile (in italia poi, pare che la maggioranza delle aziende lavori costantemente in perdita). Il fatturato invece è un dato certo, e così il confronto tr fatturato e multe da’ comunque un’idea della sproporzione tra la potenza di fuoco economica dell’azienda e la ridicolaggine della sanzione
ottobre 2, 2007 at 10:49 am
Un paio di anni fa era uscito il cosiddetto “Codice del Consumo” Decreto legislativo 6 Ottobre 2005 n. 206.
I servizi dei assistenza di alcune aziende però continuano a richiedere un contributo a forfait per un intervento di riparazione mentre dovrebbero garantire i prodotti per un paio di anni.
Oppure le banche a chiedere le commissioni di massimo scoperto anche se sono stete dichiarare illegittime dalla cassazione.
I gestori telefonici a chiedere penali per le disdette che invece sono legittime con un preavviso di 30 gg.
E l’elenco continua…
Non so se le cause collettive “Class action” potrebbero essere una soluzione per raddrizzare questa situazione di sbilanciamento a favore delle imprese nei confronti degli utenti.