Che carini, in banca mi danno lo 0,6%
novembre 3, 2007
Mi ha scritto la banca per comunicarmi le variazioni contrattuali del mio conto corrente (della serie o mangi ‘sta minestra…).
Le condizioni imposte dalle banche sono pressoché simili se non uguali per tutte (cartello? nooo), quindi peggiorano le condizioni contattuali con piccoli balzelli alla volta, sapendo benissimo che il cliente non molla la propria banca affrontando tutti i relativi casini tra burocrazia, carte, penali e menate.
Insomma mi comunicano che per una giacenza media da 0 a 5000 euro la banca mi riconosce il mirabolante intesse dello 0,6%! (zerovirgolasei). Wow! Ho pensato. E’ bello essere una banca: la gente ti presta i suoi soldi, gratis, e ti paga pure il “fastidio” di tenerglieli.
I miei 5000 sudati eurini che dò alla banca non mi fruttano un centesimo, anzi ci rimetto perché il micragnosissimo interesse, se così possiamo chiamarlo, non copre neppure l’inflazione e i costi erodono inesorabilmente il capitale. Non ho mai capito perché se sono io che presto i soldi alla banca non guadagno una lira, ma se è la banca che li presta a me vuole gli interessi.
E’ bello essere banche: grazie a leggi compiacenti dello Stato hanno messo in cassaforte gran parte del risparmio nazionale, poi hanno iniziato a ridurre gradualmente gli interessi sui depositi portandoli a zero, con la scusa che tenere i soldi costa. Ma costa cosa? Sono montagne di miliardi a tasso zero. Montagne di miliardi che possono essere moltiplicate grazie alla legge sulla riserva frazionaria del 2% (stabilita da Bankitalia Spa. società privata proprietà delle banche stesse).
Dei miei 5000 eurini ne tengono in deposito 100 e gli altri 4900 li prestano. Così le banche sono diventate padrone di tutto.
novembre 5, 2007 at 9:22 am
Ingrato che non sei altro. Le banche svolgono una importante funzione sociale, dal momento che ormai quasi tutti i negozi stanno chiudendo, se non ci fosero loro ad occupare i piani terra degli edifici la vivibilità delle città ne soffrirebbe assai
novembre 5, 2007 at 9:59 am
Dovresti fare una distinzione però (credo):
io ho una banca online e prendo il 3,5% lordo (dovrebbe essere circa un 2,6 netto, + o -) in più non pago niente come canone mensile (a parte quello statale).
quindi l’hanno scorso, avendo una giacenza media sul conto di 1000 euro, a fine anno facendo la differenza tra interessi maturati e bollo statale ho comunque guadagnato 9 euro.
novembre 5, 2007 at 10:09 am
9 euro su 1000 wow!!! :)
novembre 5, 2007 at 10:16 am
Mettili in posta…ti danno il 2 o 3 (non ricordo bene) LORDI….e lo reclamizzano pure, ‘ste idioti..(sentito in radio). Mattone, investire nel mattone….oppure SPENDERLI TUTTI!
novembre 5, 2007 at 10:22 am
la cosa incredibile è che ormai nessun tipo di deposito, tra rendimento, tasse e inflazione, frutta più una lira. E investire nei fondi è una roulette (russa) dove rischi di perdere quel poco che avevi
novembre 5, 2007 at 10:29 am
io alla deutch bank ho un conto giovani, praticam non pago nessun costo (a parte i bolli e le tasse statali) ho operazioni bancomat illimitate, e riesco anche ad avere qualche euro di interesse (non tantissimo visto che non ho un grosso capitale).
quello che avevo l’ho investito in CCT su consiglio del mio commercialista. non danno molto, ma almeno il 3% ce l’hai (netto)
@oscar ferrari: LOL.
cmq avete notato la quantità di banche in giro??? ci sono più banche che supermercati…
novembre 5, 2007 at 11:53 am
amesso che sia realmente il 3% netto (ma ho qualche dubbio), l’inflazione se lo mangia allegramente :)
Ergo il tuo potere di acquisto su quella somma viene comunque eroso
novembre 5, 2007 at 3:30 PM
i soldi sono fatti per essere spesi, e interessi attivi così bassi sono appunto un incentivo a consumarli
converrebbe investire in beni che, sebbene non diano un guadagno, almeno diano un risparmio
lampadine a basso consumo, pannelli fotovoltaici, un piccolo terreno agricolo (per chi ha il tempo di coltivarlo), ecc…
in questo modo, anche se non si risparmia rispetto all’acquisto diretto della produzione industriale, almeno si è meno dipendenti da fonti esterne
è ovvio che mettendo i soldi su un conto corrente non aumentino, il rischio è quasi nullo, così come il guadagno
si dovrebbe investire in beni e lavoro, ma in Italia la piccola imprenditoria è più che altro fonte di grattacapi, tra burocrazia, tasse, balzelli, e la jungla del mercato (dove le posizioni dominanti, anche sleali, vengono protette con la scusa dello sviluppo)
la finanza (speculazione) spolpa i pesci piccoli che investono ad occhi chiusi (vedi enron, parmalat e cirio; i grossi proprietari fanno in tempo a vendere le loro quote, i piccoli sanno del crack solo quando è troppo tardi)
novembre 5, 2007 at 3:40 PM
lopippo ma è assurdo: tu ti sudi 5000 euro, non esiste che li dai alla banca e questa non ti riconosca praticamente alcun interesse! Sono soldi che tu ti sei sudato col sudore della fronte, e sui quali la banca ci lucra alla grande
novembre 5, 2007 at 4:26 PM
Concordo con Lopippo. A mali estremi meglio affinare le meningi!
novembre 5, 2007 at 5:05 PM
il servizio offerto dalla banca con il conto corrente non è la crescita del deposito, ma il fatto che lo “conservano loro” (cioè, se ti vengono a rubare a casa e ti portano via i risparmi hai buttato i sacrifici di una vita, che riescano a farlo in una banca è più difficile e comunque dovrebbero ridarteli anche in caso di rapina)
per guadagni maggiori ci sono investimenti con rischi maggiori, ma gli investitori occasionali penso che rimedieranno solo perdite, in virtù del fatto che gli esperti del settore tenderanno a rifilargli le fregature prima che se ne rendano conto
che poi la banca guadagni il 14% sugli interessi passivi e dia solo il 0.6% su quelli attivi è un altro discorso (ed è anche la prima cosa che mi viene in mente quando sento gente lamentarsi che le pere in negozio costano il triplo rispetto a quanto le vende il contadino)
la situazione bancaria poi è un mercato anomalo; Bankitalia (il controllore) è proprietà delle banche private (i controllati); e la BCE (controllore dei controllori) è a sua volta proprietà delle banche centrali nazionali (a loro volta proprietà di banche private)
in un regime del genere non c’è concorrenza, ma oligopolio e tosatura sistematica dei clienti
perché struggersi con la concorrenza quando possono accordarsi e guadagnare di più faticando meno?
in teoria se ci fosse l’oligopolio l’antitrust interverrebbe, ma sinceramente non sono ancora riuscito a capire i suoi meccanismi
novembre 5, 2007 at 9:12 PM
Anch’io come lona uso una banca online. Da quando ho chiuso il conto presso quei ladroni della Banca di Roma del simpatico Geronzi, è tutta un’altra musica. Se tutti chiudessero il conto e andassero sulle banche online, magari qualcosa cambierebbe. C’è Fineco, IWBank, Sella. Io sono soddisfatto con IWBank (4%):
http://www.iwbank.it/
novembre 5, 2007 at 9:23 PM
si alla fine farò anch’io cosi. E’ che su cc sulla anca tradizionale avrei un fido che potrebe farmi comodo, sai com’e’, l’inverno è alle porte…
novembre 5, 2007 at 11:55 PM
Maurizio, le banche online non sono diverse. Quando nacque Fineco fece delle condizioni fantastiche che poi poco a poco peggioro’ per mandare via quelli che non avevano un soldo tra i clienti rastrellati con l’offerta civetta di pochi mesi prima…
Poi ci sono altre insidie; ad esempio Conto Arancio fino a poco tempo fa era garantito da un’autorita’ olandese che richiede alla banca di fornire garanzie minori rispetto a quelle chieste dall’autorita’ italiana.
Insomma, la finanza e’ tutta una complicatissima cloaca… attenzione.
novembre 6, 2007 at 4:11 am
Aghost… ma come… ancora non hai aperto il conto con iwbank?
Per citare Moretti: e allora andiamo avanti così, facciamoci del male. :D
Oh, mi raccomando: il mio ID è frap1964, che c’ho tanto bisogno di guadagnare punti sull’ IWClub :))
novembre 6, 2007 at 7:32 am
mamma mia frap come ti sei ridotto: da moralizzatore a piazzista di iwbank!! :PPP
novembre 6, 2007 at 8:27 am
Io ho risolto il problema alla radice… nessuna banca, nessun conto corrente, niente di niente…
Non ho interessi ma almeno non mi rosicchiano il mio (piccolo) capitale messo da parte.
novembre 6, 2007 at 8:50 am
Nuke, messo da parte dove? Non so come tu faccia ma è quasi impossibile non avere un conto corrente. Pensa solo agli accrediti di stipendio. Se poi hai una partita iva devi avere il conto corrente per forza, separato dal tuo personale (grazie bersani-visco).
novembre 6, 2007 at 10:21 am
tra l’altro conservando i soldi così come sono vengono comunque erosi dall’inflazione
novembre 6, 2007 at 12:56 PM
@aghost
Con IWClub hai pure dei regali tecnologici bellissimi :))
E tu me li vorresti negare così… per giunta in cambio di un ottimo consiglio.
Non so se offendermi di più per il moralizzatore od il piazzista. :DD
novembre 6, 2007 at 1:11 PM
non è che si svenano regalando un HUB USB da 15€ ogni 12.500€ di spese…
novembre 7, 2007 at 7:39 PM
MFP, le banche online SONO diverse. Per il semplice fatto che non hanno i costi degli sportelli fisici (e non è mica poco eh?).
Inoltre le banche online non sono tutte uguali.
Da quello che so, le migliori sono Fineco e IWBank.
Io non pago nulla e ho il 3,5% di interesse. Chi entra ora ha il 4%.
Conto arancio non è un conto corrente!
Nuke, ma come fai con l’accredito dello stipendio, con la carta di credito, con il bancomat?
novembre 8, 2007 at 4:44 PM
Maurizio, online o offline, sempre banche sono… gli sportelli fisici non centrano nulla con cio’ che fanno pagare ai clienti (mi vorresti dire che nell’era in cui un collegamento a 2mbit costa meno di 200 euro l’anno, una operazione bancaria che la impegna meno di 1 secondo, senza nessuna necessita’ di intervento umano, costa 1-2-3 euro? Ci vogliamo prendere per il culo davvero?); e in ogni caso qualsiasi risparmio non va a beneficio dei clienti, mai… ci va soltanto quando i concorrenti fanno i prezzi piu’ bassi o i servizi migliori… ma a te sembra ci sia competizione?
novembre 12, 2007 at 7:23 PM
Gli sportelli fisici c’entrano eccome, visto che gli impiegati che ci gravitano percepiscono uno stipendio. O gli sportelli sono gestiti da dei robot?
Secondo te una banca come la IWBank con 1 solo sportello fisico in Italia ha gli stessi costi di una Banca di Roma con 1.500 sportelli sparsi nel territorio? Moltiplica il numero di dipendenti di una agenzia x 1.500. Poi moltiplica la cifra ottenuta con il valore di uno stipendio medio…
Se mi parli di concorrenza assente in Italia, sono d’accordo con te.