Furto d’identità
novembre 18, 2007
Un cliente di Wind scopre di avere intestate a suo nome delle sim mai acquistate. Leggo questo inquietante post nel forum di Anna Bartolini sul Corriere:
“Ho scoperto per caso, registrandomi sul sito internet di Wind, di possedere tre SIM Card a mio nome, mentre invece ne ho acquistata solo una.
Essendomi registrato ho potuto verificare il dettaglio delle chiamate fatte dalle altre Sim, anche se mancanti degli ultimi 3 numeri. Numerose telefonate fatte in Tunisia, Marocco, ecc. ed altre fatte in Italia con lo stesso numero fatto anche 50 volte in una settimana. Naturalmente ho denunciato la cosa sia a Wind che alle forze dell’ordine, e sono ancora in attesa di vedere cancellate tali SIM.
Ma se nel frattempo chi sta usando i miei dati angrafici avesse compiuto, che so: rapine, attentati, omicidi, ecc. indovinate chi sarebbero venuti ad arrestare se avessero perso il telefonino? Vi consiglio caldamente di verificare se anche a voi risultano SIM card mai comprate”.
Mi pare una denuncia piuttosto curiosa: i gentiluomini che telefonano in Marocco o in Tunisia con l’identità di un altro, come hanno potuto intestare le sim col nome di un altra persona e soprattutto perché l’hanno fatto?
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novembre 18, 2007 at 12:07 PM
tipico esempio di cellulari “puliti”
novembre 18, 2007 at 3:06 PM
Come… probabilmente grazie ad un negoziante compiacente. Perchè… se non hai un documento d’identità la SIM (di conseguenza il telefonino) non li compri.
In alternativa, come dice Antonio, cellulare “pulito”.
novembre 18, 2007 at 3:10 PM
e non si può risalire al negoziante che ha venduto la sim intestandola a persona diversa dal compratore?
novembre 18, 2007 at 7:16 PM
Presumo di sì. Ma nel caso prontamente dirà che a lui è stato presentato un documento evidentemente falso, con tanto di foto. E tu prova a dimostrare di no. Magari c’ha pure la fotocopia del documento contraffatto.
Con una foto di un tizio inesistente. Basta uno scanner ed un qualsiasi sw per la gestione d’immagini: è un giochetto da ragazzi.
novembre 19, 2007 at 12:17 PM
La stessa cosa che Moggi aveva fatto in Svizzera se non erro. Le indagini vanno per le lunghe di solito in questi casi qui per permettere di fare proprio un bel lavoro. Se non erro i primi casi analoghi sono stati scoperti perché la legge antimafia prevede un massimo di sim a testa e ci sono stati casi di persone con intestate a proprio nome centinaia numeri. Da un lato troppa burocrazia, dall’altro troppa poca trasparenza. Secondo me le cose in un futuro potrebbero cambiare se ci sarà la volontà.