Scandalo sanità: “Lady Asl” fa tremare i Palazzi romani
dicembre 10, 2007
L’Espresso pubblica un’inchiesta su un altro scandalo della sanità che vede protagonista stavolta “Lady Asl“, così era soprannominata Anna Giuseppina Iannuzzi, che sarebbe stata al centro di un colossale giro di mazzette. L’inchiesta ha provocato, al momento, le dimissioni di Marco Verzaschi (Udeur), sottosegretario al Ministero della Difesa ma indagato in quanto ex assessore regionale alla Sanità del Lazio, che è agli arresti domiciliari. Riporto da L’Espresso:
“Lady Asl, al secolo Anna Giuseppina Iannuzzi, la donna che, dopo essersi fatta le ossa nel sottobosco dei centri di fisioterapia della capitale, nel 1997 è entrata nel gioco grande, stava per aprire cliniche su cliniche e ha messo in piedi un meccanismo di complicità e mazzette costato ai cittadini centinaia di milioni di euro.
Accusata di truffa, corruzione, associazione per delinquere, Lady Asl adesso scrive ai magistrati di voler saldare “il debito con la giustizia” e punta l’indice contro i suoi presunti complici, le “persone altolocate in ambito politico e ai vertici delle varie Asl (…) che mi hanno indotto a commettere azioni illecite poi sfociate nei delitti che mi vengono contestati”.
L’elenco è lunghissimo e comprende il sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi (Udeur), nel 2004 assessore regionale alla Sanità con Forza Italia, il deputato azzurro Giorgio Simeoni, l’ex capo di gabinetto di Storace, Marco Buttarelli, una decina di dirigenti sanitari regionali tra i quali spicca il nome di Antonio Palumbo, l’ex direttore generale dell’ospedale romano San Filippo Neri. Un uomo al quale Anna Giuseppina Iannuzzi, o meglio la ‘Dottoressa’ come la chiamano i suoi collaboratori e persino suo marito, avrebbe versato negli anni ’90 un miliardo di lire destinato, a detta di Palumbo, alla “presidenza della Regione” in quel momento retta da Piero Badaloni”.
Che dire: orami non ci si stupisce più di niente. L’inchiesta de L’Espresso “Suite con tangenti“
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dicembre 15, 2007 at 8:23 PM
Probabilmente finirà tutto nella solita sentenza farsa. Poi dicono dei magistrati…