Garante de che?
febbraio 1, 2008
Il presidente dell’Autorità garante per le comunicazioni Corrado Calabrò si è risvegliato d’improvviso dopo un lungo sonno ed ha tirato le orecchie a Michele Santoro, colpevole di imbastire “processi scimmiottati in tv e impropriamente trasferiti dalle aule di giustizia al piccolo schermo“.
Un richiamo alla Rai dunque per il modo scorretto e parziale con cui il programma Anno Zero ha trattato alcuni argomenti in cui era coinvolto Totò Cuffaro, di recente condannato in primo grado a 5 anni per favoreggiamento e con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
E’ singolare, per non dire grottesco, che il giurista, avvocato, magistrato, presidente del Tar del Lazio ma soprattutto poeta e, last but not least, presidente dell’Agcom prof. Corrado Calabrò, bacchetti Santoro per “parzialità” ma non emetta un fiato contro l’occupazione abusiva delle frequenze di Rete 4, che da un decennio fa da megafono al suo padrone Silvio Berlusconi.
Ora arriva anche la bocciatura UE che critica il regime italiano che “non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi e non segue criteri di selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati“. Ma se Santoro è scorretto e parziale, lo squadrismo televisivo di Emilio Fede cos’è?
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febbraio 2, 2008 at 9:45 am
Sai quanto guadagna il Calabrò di cui sopra, Presidente dell’Agcom?
Centinaia di migliaia di euro l’anno…
…non c’è che dire… col sudore della fronte….
febbraio 2, 2008 at 10:15 am
Come in politica, raccomandazioni, favori, falsità. Nulla di nuovo sotto il sole… Che vuoi, ormai l’Italia va “avanti” così.
febbraio 2, 2008 at 11:59 am
fossi in lui mi occuperei del caso europa 7!
febbraio 2, 2008 at 2:09 PM
Ah ecco ora s’è capito da che parte stanno le Authority…
Ma il fatto è che si sapeva già :(
febbraio 2, 2008 at 2:13 PM
Non conoscendolo non so’ se e’ un criminale o un semplice servo… tuttavia in ambo i casi andrebbe interdetto anche lui dai pubblici uffici; e poi, per quello che puo’ valere, mi sta discretamente sulle palle.
febbraio 4, 2008 at 12:49 am
Emh il signore in questione e’ nato nel 1935……anni 73…. un giovinotto…
febbraio 4, 2008 at 9:06 am
Il processo a Totò Cuffaro c’è stato, almeno il primo grado, e c’è stato un verdetto di condanna.
Faccio fatica a capire perchè la stampa non debba parlare di questo caso ed approfondire l’argomento, cioè spiegare perchè è stato condannato, anche prendendo posizione.
E comunque mi pare che l’attività censoria non rientri nelle competenze del garante per le telecomunicazioni, al contrario, il caso Italia 7 e la corretta assegnazione delle frequenze rientra pienamente in queste competenze.
Quindi tanto per cambiare… se tutto va bene siamo rovinati.