Caccia alle streghe
febbraio 12, 2008
Un blog pubblica la lista di 163 professori che insegnano alla Sapienza e in altre università italiane: l’accusa è quella di essere ebrei e di fare lobbing. Apriti cielo. Si scatena un pandemonio, la “notizia” del blog antisemita finsice sulle prime pagina di tutti i giornali.
Il blog a questo punto viene auto oscurato, non si capisce se dall’autore o dalla piattaforma che lo ospita. Su Google però rimangono le tracce: oltre ai nomi dei professori, nel post incriminato ci sono delle immagini agghiaccianti di corpi devastati, sulle quali non ho avuto letteralmente il coraggio di soffermarmi: si tratterebbe, scrive l’autore, delle vittime della rappresaglia degli israeliani nella Striscia di Gaza del 29 giugno 2006. Stranamente su quelle immagini, veramente tremende, nessuno ha fiatato. Come mai?
La cosa ancora più grottesca però è che quella lista di nomi era già stata pubblicata dalla Comunità Ebraica stessa! Si trattava infatti di una petizione pubblica contro il boicottaggio culturale e civile delle università inglesi, che avevano espulso docenti ebrei/israeliani per l’attività politica in favore dello stato di Israele: i 163 nomi della lista erano i firmatari della petizione!
Dunque basta cambiare il contesto e la stessa identica lista diventa scandalosa e immorale. Il coro di sdegno è unanime, esagerato e anche un po’ ridicolo nei toni. Ovviamente non si perde l’occasione per dare addosso anche a internet.
Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica istruzione:
“E’ una vergogna. E provoca anche sconcerto e preoccupazione il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica” ha affermato , commentando la vicenda della lista che “rivela grave deficit culturale ed educativo”. Secondo Fioroni, “i ‘cappucci telematici’ sono una vergogna per tutti, ma soprattutto per il mondo dello studio e della cultura”.
Fabio Mussi, ministro dell’Università e della Ricerca:
“L’antisemitismo è il veleno della civiltà. Chi stila oggi la lista dei docenti ebrei è erede legittimo di Eichmann. E ha l’obiettivo di degradare l’Università italiana a osceno strumento della discriminazione razziale, come già lo fu negli ultimi anni del fascismo. Sono dei dementi pericolosi, bisogna perciò perseguire i responsabili. Contro di loro il ministero dell’Università si costituirà parte civile”.
Paolo Gentiloni, ministro delle Comunicazioni: “Episodio inaccettabile”. Ha aggiunto di condividere pienamente la pronta denuncia della comunità ebraica.
Walter Veltroni, segretario del PD:
“Quel blog va oscurato, ogni tentativo di dare fiato all’antisemitismo deve allarmarci e vederci reagire. Ha ragione la comunità ebraica, fatti come questo vanno denunciati e immediatamente combattuti. Le liste di professori ebrei ricordano quelle delle leggi razziste del 1938, ma chiunque voglia ripercorrere la strada dell’antisemitismo si scontrerà con l’opposizione e la ripulsa degli italiani. Il fatto è particolarmente grave perché avviene nel mondo dell’università e degli studi, dove invece più forte dovrebbe essere il rifiuto di ogni forma di discriminazione e di odio”.
Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica di Roma:
“La reazione non può rimanere limitata ai diretti interessati come singoli e come comunità ma deve riguardare tutta la società. Una volta che si saprà chi sono gli estensori del blog, ci deve essere una risposta generale delle istituzioni, va messo un punto fermo. “La black list è espressione di un meccanismo reiterato che si unisce a tentativi di boicottare la collaborazione tra università italiane ed israeliane. Tutti aspetti che invitano a essere vigili e non abbassare mai la guardia”.
Anna Foa, docente di Storia moderna della Sapienza di Roma:
“Siamo in presenza di un evento inquietante: chi si è reso autore di questa iniziativa delirante ha commesso un reato e va punito. Siamo al limite della follia, una lista di nomi, slogan antisemiti: si tratta di un salto di qualità che sinceramente spaventa. Ssu internet se ne trovano a decine di siti del genere però non si era mai arrivati a vere e proprie liste”.
Giuliano Amato, ministro dell’Interno, ha chiesto una ”immediata verifica” e ha dato disposizione affinché la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni adotti ”i provvedimenti del caso”.
Questo coro unanime di sdegno su tutti i media, per gli scritti di qualche esaltato come ce ne sono tanti, e forse neanche tra i peggiori, è decisamente singolare. Ma ci sono due cose che non tornano: anzitutto viene il sospetto che, con la scusa della lista, si sia in realtà voluto oscurare quelle foto terrificanti di morti palestinesi, assai imbarazzanti per l’immagine di Israele. Foto tra l’altro credo mai viste in Italia sui media “mainstream”. La seconda cosa che non torna è il coro mediatico. Mi sono ricordato allora che qualcuno, tempo fa, aveva fatto la lista non dei baroni universitari, ma dei giornalisti italiani di origine ebraica: era davvero soprendente scoprire come molti fossero nei posti chiave dell’informazione. Qualche nome? Lerner, Mentana, Mieli, Mimun, Augias, Rossella…
Non sono voleterriano a tal punto da sacrificare la mia vita perché qualcuno possa esprimere le sue idee: vorrei solo che tutti potessero dire o scrivere quel che gli pare, senza che lo Stato, la Chiesa o qualcun altro, si sentano in diritto di stabilire cosa si può e cosa no. Nessuna censura è accettabile finché le azioni si fermano alla manifestazione delle proprie idee, per quanto detestabili o aberranti ci possano sembrare.
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febbraio 12, 2008 at 10:36 am
Aghost, una cosa sono i fatti e le idee, un’altra cosa sono le liste di persone.
febbraio 12, 2008 at 10:47 am
la lista era semplicemente la lista di firmatari gia pubblicata dalla comunità ebraica. Dov’e lo scandalo? Io sinceramente non riesco a vederlo, c’è di infinitamente peggio in giro, anche su internet.
E poi cosa c’era di cosi infamante in quella lista? Si diceva che quei professori facevano lobby, capirai che scandalo, l’Italia è piena di lobby di tutti i tipi. Vogliamo parlare piuttosto delle foto in quel post? Incredibilmente, su quelle nessuno ha emesso un fiato
febbraio 12, 2008 at 12:14 PM
Temi brutti brutti brutti per la libertà di espressione. E’ sancita dalla Costituzione, ma ci sono mille modi per negarla. In tv non parla nessuno che non sia allineato al pensiero dominante. Su Internet appena qualcuno esprime un’opinione non gradita si grida immediatamente al terrorista, all’antisemita, al sovversivo. Il leader di un sedicente “Partito Democratico” invoca addirittura la chiusura immediata di siti e blog sgraditi.
Brutti brutti brutti questi tempi per avere idee proprie e per l’ardire di volerle addirittura esprimere…
febbraio 12, 2008 at 1:18 PM
Le ho viste quelle foto… meglio non commentare!
febbraio 12, 2008 at 2:16 PM
aghost, ora non esageriamo. hai perfettamente ragione nel dire che il clamore mediatico era del tutto sproporzionato all’evento (una fava e il suo blogguccio bastano a far cianciare di salto di qualità, di fenomeni inquietanti? etc), ma che quel blog istighi all’ostilità contro gli ebrei non ci piove (jesus vincit, regnat, imperat! togliamo la piattola di israele dal buco del culo del mondo! IMPARA A RICONOSCERE I COGNOMI ALIENI DI CHI TI PARLA,DI CHI TI INSEGNA ALLE UNIVERSITA 0 QUANDO LEGGI O ASCOLTI-SONO SPIE! etc)
la tua argomentazione sulla lista pari pari regge fino a un certo punto: regge per dimostrare la cazzonaggine dei media, che hanno venduto la cosa come se il tipo avesse scritto la lista di suo pungno in base a suo ricerche etc. non regge però quando dici che essa è innocua perché è la stessa lista dell’appello: il tipo ha trasformato una lista di prof che aderiscono a un appello in una lista di prof PROBABILMENTE EBREI, e in quanto tali spie di israele, infingardi, antiitaliani etc.
Se io prendo una lista di aderenti all’ARCI e scrivo che mangiano il cuore dei bambini, la lista è la stessa, ma il suo significato cambia un pochino, eh.
ora, si può discutere se sia o no giusto (o producente) censurarlo, e dove sia il confine tra il censurabile o no, ma c’è anche da dire che in un paese come il nostro dove settanta anni fa venivano promulgate delle leggi razziali, e i prof universitari ebrei inseriti in liste di proscrizione e allontananti dalle università, ecco, è normale che un post del genere tocchi dei nervi scoperti e dolorosi.
sul fatto che alcuni giornalisti importanti italiani siano di più o mneo lontane origini ebraiche, non ci vedo infine nulla di strano né di male, e mi pare questione quanto mai irrilevante.
ps: le foto delle carneficine girano sul web da anni, dai tempi della prima indymedia, e sono piuttosto discusse (cioè alcuni dicono che si riferiscono ad altro etc). sul fatto del perché non sivedano sui media mainstream, la rispsota è facile: non si vedno come non si vedono quelle delle carneficine in iraq, in afghanistan etc etc
febbraio 12, 2008 at 2:27 PM
le leggi razziali sono appunto roba di 70 anni fa. NOn possiamo continuare a ragionare con la mentalità di oltre mezzo secolo fa, altrimenti dovremmo censurare mezza internet.
Io sostengo che tutti possono dire tutto, anche fare l’apologia del razzismo, del fascismo o del nazismo. Fino a che si manifestano idee, qualsiasi idea è lecita. Censurare o condannare Irving, per dire, secondo me è un’idiozia :)
febbraio 12, 2008 at 4:57 PM
Aghost le leggi razziali ce le porteremo dietro finché ce ne sarà memoria, quindi probabilmente ancora per un pezzetto.
Tornando al caso specifico, non so nemmeno se si può parlare di censura: da quanto ho letto nei commenti su blog contigui a quello chiuso, il tizio, che si firmava “re” (oggi i giornali ne pubblicano nome, cognome e bio, tanto per non smentirsi)lo ha chiuso di sua iniziativa quando è scoppiato il casino. E la polizia si è mossa perché uno dei nomi della lista lo ha querelato.
febbraio 13, 2008 at 12:09 am
quando Grillo mostra le liste dei condannati in Parlamento tutto questo sdegno pubblico non viene furoi.. perche’???
febbraio 15, 2008 at 10:36 PM
per la serie: quando gli ebrei non fanno più comodo politicamente… ora c’è qualche altro cavallo da cavalcare!
non è questo il caso più eclatante ma rientra nell’andazzo generale.
febbraio 19, 2008 at 3:28 am
rispetto per chiunque voglia far sana informazione dove possibile…
ma quel sito nn è da censurare..
son solo idee, non fanatiche pazzie..