Bollette gonfiate? No grazie col PIN
marzo 6, 2008
Dopo anni di proteste finalmente l’Authority si è svegliata (meglio tardi che mai), ed ha imposto ai gestori la possibilità della disabilitazione gratuita dei numeri a tariffazione maggiorata.
Ci voleva tanto? Evidentemente sì, le “resistenze” per chi ha gonfiato le bollette ogni oltre decenza devono essere state notevoli, tantoché il provvedimento adottato prevede una procedura curiosamente farraginosa, insomma sembra studiata apposta per complicare inutilmente le cose e scoraggiare gli utenti. Tuttavia è meglio di niente, e soprattutto è gratis.
Consiglio di disabilitare subito tutti i numeri a tariffazione speciale onde evitare brutte sorprese e gonfiaggi abusivi delle bollette, perché ci sono ancora migliaia di vittime che ogni giorno incappano in queste vere e proprie truffe. Certo l’Authority poteva imporre la disabilitazione a priori dei numeri speciali e risolvere ogni problema, ma così i signori gestori evidentemente ci rimettevano troppo e allora si sono inventati il “PIN“, il codice personale.
In sostanza bisogna chiedere al proprio gestore il codice pin che vi sarà inviato per posta tradizionale. Con questo PIN bisogna comporre il numero gratuito 48187 (per Telecom) e seguire le istruzioni vocali. Va precisato che l’unico numero che si può disabilitare direttamente per telefono con l’operatore è il vecchio 144, tutti gli altri vanno disabilitati (o abilitati) “a mano”, uno per uno: sono i numeri 166, 709, 892, 899, 163, 164 e tutti i numeri che iniziano per “4”.
Bisogna quindi armarsi di santa pazienza e, dopo aver composto il 48187, scegliere l’opzione di disabilitazione: quindi digitare il numero da disabilitare e premere cancelletto, attendere il messaggio vocale e disabilitarlo con lo “zero”. Tutta la trafila va eseguita per ciascun numero da disabilitare, consiglio di disabilitarli tutti. Se poi volete fare un controllo per vedere quali numeri sono disabilitati e quali no, bisogna riattaccare, rifare il 48187 e scegliere l’opzione “interrogazione”, da ripetere per ogni numero che si vuole controllare. Come si vede una bella complicazione demenziale, con la quale si troveranno benissimo soprattutto le persone anziane (mi figuro mia madre 80enne che prova a disabilitare i numeri) e tutti quelli che sono poco inclini a queste complicazioni o che hanno poco tempo da perdere.
Va detto, a onor del vero, che tutta questa manfrina non vi mette al riparo con sicurezza dal gonfiaggio delle bollette: si sono avuti casi di addebiti abusivi addirittura su linee solo entranti (dalle quali si potevano cioè solo ricevere telefonate), a “numeri verdi” (sic), o anche su telefoni in cui i numeri mangiasoldi erano stati regolarmente disattivati. Quando il PIN Telecom era a pagamento, e per il quale si richiedeva perfino un canone aggiuntivo oltre al costo esoso di attivazione, nel caso di bollette gonfiate Telecom ribatteva addirittura che le telefonate erano state sicuramente fatte perché solo l’utente conosceva il PIN segreto (!). Cornuto e mazziato anche col PIN dunque.
In realtà, della disabilitazione fatta col sistema del PIN, l’utente non ha “una ricevuta” che comprovi la disabilitazione, e quindi si trova, ancora una volta, in una posizione oggettiva di sudditanza al gestore. Nel caso di contestazione di un addebito, è impossibile dimostrare quali erano i numeri disattivati in quel momento, e perciò il gestore ha sempre il coltello dalla parte del manico.
Come si vede, la lotta ai truffatori telefonici, con la corresponsabilità dei gestori che su questo “business” lucrano laute percentuali, è ancora lunga e tutta in salita. Nel frattempo l’Associazione Altroconsumo ha deciso una “class action” contro le bollette gonfiate da Telecom Italia, per ottenere il risarcimento delle centinaia di migliaia di utenti truffati in passato. Secondo alcuni, sarebbero addirittura milioni…
marzo 6, 2008 at 5:20 PM
perchè non interviene sullo scatto alla risposta?
marzo 6, 2008 at 11:19 PM
Che-grandissima-presa-per-il-culo!
Con questo “facilissimo” ed “Immediato” metodo, in quanti chiederanno la disattivazione di questi numeri?
l’1%? Forse anche meno!
marzo 6, 2008 at 11:38 PM
il metodo è collaudato: si incasina tutto cosi alle gente gli passa la voglia. E’ come quando il governo stabilì che le fasce deboli avevavo diritto alla riduzione del canone del 50%. Bastava probabilmente una autocertificazione, invece si inventarono che seriviva la certificazione col modulo ISEE, un casino per il quale la gran maggioranza degli aventi dirtitto riunciò.
Sicchè Telecom per incanto si trovà a incassare un gran parte dei canoni ridotti a prezzo pieno, perché la gente non aveva ne tempo ne voglia di farsi le certificazioni ISEE.
marzo 7, 2008 at 5:20 PM
Aggiungo che per un certo periodo è stato possibile disabilitare gratuitamente tramite internet (187.it) le numerazioni di cui si parla (io l’ho fatto).
Un certo bel giorno qualcuno si è accorto che questa cosa non andava bene, e la comoda possibilità è stata rimossa….
marzo 7, 2008 at 6:30 PM
si domenico, c’è alla base uno studio “scientifico” per spillar soldi agli utenti
aprile 20, 2008 at 7:28 am
[…] decisa ad adottare banalmente l’unico provedimento serio in grado di stroncare il fenomeno: disabilitare tutte le numerazioni speciali a tariffa maggiorata. Sembrava troppo bello per essere vero. E infatti ecco la sorpresa leggendo un comunicato di […]