Cosa abbiamo capito noi questa sera?

La domanda vibrante di un signore arriva sconsolata, anzi stizzita, a Luciano Violante al termine dell’ennesimo dibbbattito con Piero Fassino ed Enrico Boselli alla Libreria Mondadori di Milano: “Ma cosa abbiamo capito noi questa sera“? Una domanda retorica perché conteneva già la risposta: “niente”. Una signora rimbecca aspramente un attonito Fassino sulla porta di uscita. Visibile l’imbarazzo del leader del PD e del codazzo di accompagnatori, che si allontanano inseguiti dalle urla “Vai dalla De Filippi a rispondere alle domande!”

E’ uno dei tanti bellissimi video di giornalismo civico di Qui Milano Libera, un manipolo di “scassaballe” micidiale capeggiato da Piero Ricca, quello che urlò a Berlusconi “Buffone! Fatti processare“. Giornalismo fatto dal basso, con scarississimi mezzi eppure meravigliosamente efficace. Sono agguati mediatici ai potenti, ai quali sono rivolte le domande scomode che non sentiremo mai nè in Rai né in Mediaset.

Ora qui non interessa discutere le idee di Ricca & soci (che peraltro sono comunque assai condivisibili), quanto piuttosto dell’uso stupendo che si fa della rete. Si capisce bene perché i politici temano internet e cerchino in tutti i modi di imbrigliarla: perché non è contrallabile e soprattutto perché non si può “tagliare su misura” (cit. Bruno Vespa) come gli pseduo-dibattiti politici di Porta a Porta.

Vedendo questi video, che vi consiglio caldamente (cercate su youtube) viene da pensare come le cose in Italia sarebbero molto migliori se tanti cittadini avessero una piccola parte dell’impegno civile dei ragazzi di “Qui Milano Libera”.

Guardate ad esempio come Vittorio Sgarbi, fuori dai compiacenti salotti televisivi, sia messo in seria difficoltà dalla parlantina di Ricca ma anche, e soprattutto, dagli impeccabili ragionamenti.