Poste pazze
giugno 8, 2008
Ho scoperto, incredulo, che tutte le lettere imbucate in Trentino, anche se indirizzate nella stessa provincia, partono per il Veneto, precisamente al centro di simistamento di Verona. Qui sono trattate e rispedite in Trentino per essere consegnate (L’Adige 6 giugno 2008).
Per quale ragione? Secondo Ettore Zuccolotto, responsabile dell’ufficio stampa di Poste Italiane per il nord-est, è l’unico modo per garantire la consegna in 24 ore. A Verona c’è un centro di simistamento con macchinari in grado di smaltire 15-20.000 lettere all’ora.
Se spedisco quindi una lettera nella mia città, Trento, o per le immediate vicinanze, invece di pochi km ne fa circa 200. Lo stesso discorso vale per la provincia di Bolzano, quindi la lettera in questione si sciroppa oltre 300 km, la distanza andata e ritorno tra Bolzano e Verona. Se la lettera parte dalle zone più lontane della provincia, i km diventano anche 400. Ora ditemi voi se questo sistema ha un senso.
Zuccolotto insiste: “Per noi, ma soprattutto per gli utenti, l’importante è che vengano rispettati i tempi, non da dove passa la posta“.
Eh no, a me invece interessa. Anni fa il costo del servizio postale è raddoppiato, con la complicità dello Stato, grazie all’invenzione della posta prioritaria: la normale corrispondenza, quella che nei paesi civili viene consegnata in 24 ore, è diventata tutta prioritaria. Se provate a spedire una lettera normale, cioè non prioritaria, questa semplicemente non arriva o ci mette settimane per fare pochi km.
Suppongo che l’esempio di Trento e Bolzano sia replicato su scala nazionale: ma quanto costa agli utenti, in termini di spreco di carburante e inquinamento, la “razionalizzazione” del servizio postale realizzato da Poste Italiane spa, un servizio pubblico gestito in monopolio? Così a occhio direi il doppio di quello che dovrebbe costare. Esattamente quanto costa la posta prioritaria rispetto a quella normale. Che è ormai estinta come il buon senso, come quello demenziale di certi spot che esortavano a “far girare l’economia”
giugno 8, 2008 at 9:50 am
Ad Ischia la corrispondenza per l’Isola d’Ischia fa prima una traversata a Napoli e poi torna sull’isola…
giugno 8, 2008 at 9:54 am
è fantastico :)
giugno 8, 2008 at 3:51 PM
Aghost, hai idea dei tempi e dei costi che sarebbero necessari per smistarsi la posta a mano in Trentino?
E’ una mera questione di costi. Poste Italiane ha una serie di grossi centri di smistamento in alcune città in grado di leggere automaticamente anche la calligrafia manuale sulle buste. Così movimentano appunto 15-20.000 lettere ora. L’alternativa sarebbe almeno un centro di smistamento in ogni regione, ma evidentemente gli costa meno far fare avanti-indietro almeno una volta al giorno ai vari furgoni.
Detto questo, ho recentemente sperimentato il fatto che Poste Italiane si è messa a terzializzare allegramente anche il servizio di recapito delle raccomandate oltre che quello dei pacchi postali (questo già da tempo).
Contemporaneamente si sono messi invece a fare attività diverse, una volta “minoritarie” (gestione del risparmio), facendo in questo concorrenza alle banche e più recentemente anche alle assicurazioni tramite loro controllate. Erano già nel ramo vita, ora pare che entrino pure nel ramo RC auto.
Dovrebbero proporre polizze in tutti gli uffici postali.
Pensa come sono contente le varie agenzie di assicurazioni private sul territorio.
Probabilmente con l’avvento della posta elettronica, dei fax e dei vari corrieri nazionali ritengono che la loro missione storica sia ormai destinata a concludersi più o meno definitivamente.
O quantomeno non la considerano più il loro “core business”.
Sembra anche ridicolo, ma pare invece che sia proprio così.
giugno 8, 2008 at 6:20 PM
frap, gli costa a meno a LORO, a noi hanno raddoppiato i prezzi! E per far cosa? Per far concorrenza alle banche?
giugno 8, 2008 at 9:25 PM
Da quando son diventati SpA han dovuto tentare di trasformarsi dal mega-carrozone che erano in qualcosa di finanziariamente sostenibile. La strada scelta è stata questa e non sarà del tutto un caso se C. Passera, a suo tempo, è passato da Poste Italiane direttamente a Comit (oggi gruppo S.Paolo-Intesa), no?
La terzializzazione di certi servizi è la più chiara indicazione, secondo me, di dove vogliano andare a parare. Negli uffici postali che frequento io, vendono pure libri, dischi, gadget vari ecc. ecc. Insomma è palese che di svolgere la missione primaria originale non freghi proprio più niente.
Vai a capire poi il perchè.
giugno 8, 2008 at 10:07 PM
se non sbaglio le Poste Spa operano in monopolio su concessione statale. Se non vogliono più svolgere il servizio postale basta che lo dicano.
Ma lo Stato, invece che tenergli su le braghe, dovrebbe lelvargliele. Ma ovviamente siamo in italia e paga sempre il popolo bue
giugno 9, 2008 at 8:59 am
hanno adottato il principio “Hub & Spokes” tipico del trasporto aereo. Visto su scala globale si risparmiano parecchi soldoni
giugno 9, 2008 at 9:05 am
e sarebbe a dire? Poste devono fare il servizio postale, se col raddoppio delle tariffe vogliono fare i bancari è un altro paio di maniche. Grazie al monopolio e alla complicità dello Stato sono gli utenti a sovvenzionare le Poste, non mi pare giusto. E’ come se le ferrovie raddopiassero il prezzo dei bigietti per aprire banche nelle stazioni, non è quello il loro compito, loro devono far viaggiare i treni, le poste far arrivare le lettere con tempi e costi sensati.
giugno 9, 2008 at 10:17 am
Comunque il monopolio gli sta per finire.
Al 1° gennaio 2011 è fissata la liberalizzazione dei mercati postali. Pare che nel 2007 con i conti siano decisamente “a posto” e che l’ex presidente Mincato volesse addirittura “staccare” il Banco Posta e quotarlo in borsa per poi provare a tornare a fare “il mestiere originario”. Ma la prospettiva, a quanto pare, non era molto gradita al management (ed ai politici).
http://www.philweb.it/conti_a_posto_ma_poste_e_al_bivio_banca_o_recapito-st1194.html
(riprendendo un articolo del sole 24ore)
Ora si tratta di vedere cosà deciderà di fare il nuovo presidente (Ialongo) di recentissima nomina.
Fino a 10 gg. fa era presidente di Postel, ramo di Poste che si occupa della posta elettronica ed ibrida.
giugno 9, 2008 at 10:36 am
ma frap siamo alle solite, come pensi di poter scalzare il monopolio di poste italiane riguardo il traffico postale? E’ impossibile, cosi come nessuno è riuscito a scalzare telecom nella telefonia fissa (e men che meno nell’adsl)
giugno 9, 2008 at 11:24 am
@ Aghost; le lettere arrivano comunque ma i centri di lavorazione sono drasticamente ridotti. In questo modo riducono anche il numero di mezzi in giro a distribuire lettere.
Sulla questione “posta prioritaria o morte” purtroppo non so risponderti
giugno 9, 2008 at 10:54 PM
Aghost, ero convinto che l’ultima raccomandata arrivatami (convocazione condominiale) fosse stata “girata” ad un’ agenzia di recapito da Poste Italiane.
Controllando meglio mi sono reso conto che invece si tratta di un network postale nazionale parallelo autorizzato dal Ministero delle Comunicazioni.
Esattamente è questo:
http://www.llaposte.it/ChiSiamo.aspx
Come puoi verificare tu stesso (link su normativa) già oggi è possibile fare concorrenza a Poste Ialiane senza obbligo di affrancatura della posta (se si svolgono tutte le fasi senza intervento di Poste Italiane).Inoltre la raccomandata recapitata da un licenziatario ha lo stesso valore legale di quella recapitata da Poste Italiane.
Come già avvenuto a suo tempo con i pacchi (corrieri) vedrai che pian piano… ;-)
giugno 9, 2008 at 10:57 PM
A proposito… per curiosità ho provato il tracking della mia raccomandata e funziona che è una vera meraviglia !!! :)
giugno 9, 2008 at 11:19 PM
Più nel dettaglio per il momento funziona così:
http://www.comunicazioni.it/aree_interesse/postale/postale_servizi_altri/pagina1.html
Come si vede per direttiva europea dal 1/1/2011 vi sarà liberalizzazione completa.
Per il momento sono preclusi agli operatori alternativi che ottengono la licenza dal Ministero delle Comunicazioni i servizi che rientrano nella cosiddetta Area Riservata del servizio universale postale, che al momento resta ancora monopolio di Poste Italiane, e che comprende:
– la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione di invii di corrispondenza interna e transfrontaliera entro il limite di peso di 50 grammi (ma tale limite decade se il prezzo è pari o superiore a 1,50 euro);
-indipendentemente dai limiti di peso e prezzo sopra indicati, gli invii raccomandati attinenti alle procedure giudiziarie e alle procedure relative all’attività della Pubblica Amministrazione.
Dal 1/1/2011 PI perderà anche questa quota residua di monopolio. Per cui o si danno una mossa in questi due anni e mezzo residui oppure… (e gli è andata anche bene che nel 2008 la CE ha spostato di due anni il termine inizialmente previsto del 1/1/2009 !!).
giugno 10, 2008 at 7:34 am
vorrei condividere il tuo ottimismo frap, ma l’esperienza mi dice il contrario. Una situazione decennale di monopolio non la scalfisci. Da quanti anni hanno “liberalizzato” la telefonia fissa? Eppure telecom ha ancora la stragrande maggioranza degli utenti e il controllo assoluto sulle connessioni adsl.
Sono liberalizzazioni sulla carta, in Italia si è fatto il contrario di quel che dovrebbe accadere normalmente: prima si liberalizza, poi si privatizza. Da noi hanno prima privatizzato, poi hanno “liberalizzato” il niente o quasi che è rimasto. Il risultato lo conosciamo tutti: paghiamo tutti i servizi, e dico tutti, con le tariffe più care d’europa
giugno 10, 2008 at 10:05 am
Ma paghiamo soprattutto le inefficienze organizzative e produttive di certe aziende ex carrozzoni statali. Nel caso di Telecom, come avrai letto, 5000 esuberi nei prossimi due anni.
Peraltro io li ho mollati già da un po’.
Il caso di Poste però è diverso, non hanno un’infrastruttura pre-esistente che ti arriva in casa e sulla quale hanno pieno controllo.
Chiunque già oggi potrebbe ritirare a casa la posta e consegnarla poi in ambito cittadino e/o nazionale (chiedendoti i 0,90 euro di differenza per il servizio di ritiro).
Penso comunque che i vantaggi saranno soprattutto per le aziende. E comunque in prospettiva la posta elettronica certificata renderà probabilmente del tutto obsoleto l’invio cartaceo di lettere di ogni genere e tipo.
Rimarrà ancora per un po’ il recapito delle riviste (sino a che non avremo la carta elettronica), dopodichè circoleranno probabilmente solamente i pacchi (per i quali già oggi puoi scegliere il corriere invece di PI).