E quando privatizzerannno l’acqua…
giugno 18, 2008
L’agghiacciante documentario di 8 minuti sulla privatizzazione dell’acqua a Cochabamba, in Bolivia. Non crediate che sia un problema che non ci tocca, o un’evenienza lontana per noi occidentali. Anche in Italia si sta tentando, sia pure in modo strisciante, di seguire la stessa via. Immaginatevi solo un’ipotetica “Telecom dell’acqua” e ditemi voi se non è un’idea da far rizzare i capelli in testa.
L’acqua è un diritto, non una merce, ma con un bel po’ di propaganda ci faranno credere che l’acqua privatizzata è più buona. Ma come si può solo pensare di privatizzare l’acqua considerando che siamo fatti al 75% di acqua? Pretenderanno di privatizzare anche l’acqua che costituisce il nostro corpo?
giugno 18, 2008 at 4:43 PM
Assolutamente sconvolgente.
giugno 18, 2008 at 5:32 PM
Questi fatti sono accaduti prima o dopo dell’ascesa al governo di Evo Morales? (Gradirei una risposta a questa domanda in privato grazie)
Comunque, la privatizzazione dell’acqua secondo me non è un male a priori. Basterebbe che lo Stato fissasse paletti seri e rigorosi per tutelare i consumatori. I problemi nascono quando si hanno amministrazioni deboli oppure compiacenti.
giugno 18, 2008 at 6:19 PM
significherebbe semplicemente ripristinare la schiavitù, ovvero la proprietà dell’uomo sull’uomo
giugno 18, 2008 at 6:31 PM
Secondo me quando cambi il cittadino con l’azionista finisci sempre per prenderlo nel culo.
Ed è molto più che un sospetto
giugno 18, 2008 at 9:44 PM
nessuna privatizzazione ha abbassato i prezzi e neppure aumentato l’offerta….anzi
Marinfaliero ha 100% ragione
giugno 18, 2008 at 11:30 PM
certe cose devono rimanere PUBBLICHE
la scuola, l’acqua, la luce, il gas, la sanita’… belin di questo passo finiremo in una giungla di compagnie di dubbia serieta’ che propinano offertone e invece di fatto applicano un cartello.. come nei telefoni
che schifo..
giugno 19, 2008 at 9:12 am
Di fatto nelle città in Italia l’acqua è come se fosse già privatizzata. Nessuno raccoglie l’acqua piovana, tutti beviamo o quella in bottiglia o quella che esce dal rubinetto, che si paga 1000 volte di meno al litro rispetto a quella del supermercato, ma si paga (la bolletta va nelle spese condominiali). Basta che ne aumentino il prezzo piano piano e sarà difficile anche solo accorgersene. Quando accadrà sarà perché il prezzo sarà veramente alto, ma non sarà neppure difficile spiegarlo con spese di depurazione, distribuzione, ammodernamenti della rete dell’acquedotto e quant’altro. Quindi gente, sperate che il vostro comune non si rifaccia sull’acqua per mancati introiti dell’ICI o, per chi se ne approfittava, delle multe dei semafori col giallo veloce ;-)
giugno 21, 2008 at 12:13 am
Quel video e’ troppo ottimista. Si, troppo ottimista. Perchè dice che Cochabamba sarà d’esempio per il resto del globo… e ha ragione… ma in negativo.
Se io fossi un corporate che sta ragionando sulla privatizzazione dell’acqua, andrei a studiare nel dettaglio l’episodio boliviano per valutare delle soglie di instabilità sociale oltre cui non posso andare… e replicherei la stessa forma di privatizzazione senza però varcare quelle soglie… mica sono scemo: so’ che se le varco la gente si incazza, se invece non le varco, non ci sara’ motivo sufficiente per la gente di scendere in piazza rischiando di essere la vittima designata di quel poliziotto in borghese (affinchè non sia identificabile come poliziotto; ma e’ uno di loro… spara coprendosi dietro gli scudi della linea di poliziotti a un metro da lui) che per placare la folla punta e spara. Uccidine uno per placarne 1000; e’ successo decine di volte… quando l’ordine oramai e’ saltato… ci sono sempre le misure “necessarie”… le vittime necessarie.
Non e’ difficile; bisogna avere i dettagli in mano, però si possono calcolare. La società e’ un sistema dinamico che, utilizzando un modello sufficientemente complesso, può essere studiato con metodi matematici abbastanza preciso. Prendi il modello, lo infili in una trasformata, lo grafichi su un diagramma di Bodhe e così calcoli i punti di instabilità… si può fare per le interazioni zucchero-insulina così come potenza-distorsione di un amplificatore (ie: quando, girando la rotella del volume, il finale di potenza iniziera’ a distorcere)… il difficile sta nell’utilizzare un modello aderente alla realtà (più dati hai più puoi realizzare un modello complesso; più il modello e’ complesso, più potenza di calcolo serve per studiarlo; ma si fa… si fa). E avendo un esempio reale… con un buon livello di dettaglio… un etologo/sociologo ne trae un modello certamente valido. Anzi, credo che quello di Cochabamba sia stato soltanto un errore di calcolo…
giugno 21, 2008 at 1:01 am
La privatizzazione dell´acqua sarebbe il punto di non ritorno verso la fine dell´umanità
giugno 23, 2008 at 2:13 am
Oscar, l’acqua potabile e’ poca. E’ dannatamente poca. Tentare di regolarla potrebbe presto rendersi necessario anche da noi (come già lo e’ in Palestina e altre zone del mondo: e’ razionata). Io accetterei un razionamento oculato, ma non una privatizzazione… certo e’ che se continuiamo ad inquinarla con gli scoli di discariche inadeguate e scarichi industriali fuori norma, diventa tutto più difficile.
luglio 8, 2008 at 3:17 PM
http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2007/04/el-agua-es-nuestra.html
Molto prima di Evo Morales… volevi denigrare la sinistra? mi dispiace per te ma la sinistra non è il male che voi pensate, bensì la destra, sotto mentite spoglie di qualcuno, con il suo becero capitalismo…
luglio 8, 2008 at 3:26 PM
no, io critico la sinistra perché non fa la sinistra…