Schiavetti moderni
agosto 8, 2008
Ogni tanto mi scrive qualche responsabile di portale, o di testata on line, vecchia o nuova (l’ultima in ordine di tempo Agoravox.it, di prossimo lancio in Italia sul modello francese) che avendo letto qualche post e trovandolo interessante (bontà sua) mi fa i complimenti e mi propone una “collaborazione”. Lo scrivo tra virgolette perché si tratta sempre di collaborazioni agratis.
Da una parte la cosa fa sempre piacere perché significa che le sciocchezzuole che scrivo qua dentro incontrano qualche apprezzamento, dall’altra mi lascia perplesso. Penso che se nessuno è disposto a pagare, sia pure una cifra simbolica, potrebbe anche significare che le sciocchezzuole di cui sopra non valgono un granché, o sono comunque considerate tali. Cosa sicuramente possibile perché scrivo su questo blog per diletto e a tempo perso, come del resto gran parte dei blogger.
Sono abbastanza sicuro peraltro che se scrivessi articoli come Giorgio Bocca, Curzio Maltese e altri giornalisti che apprezzo, le proposte non cambierebbero di molto, i complimenti sarebbero probabilmente più calorosi ma le collaborazioni sempre e comunque “gratis et amore dei”. Quindi cosa dà valore ad un articolo, l’articolo in sé o dove è pubblicato? Se un articolo di Bocca su Repubblica vale, chessò, 1000 euro, lo stesso identico articolo sul mio blog o di chiunque altro vale probabilmente zero. Su questo ci dovrò riflettere ancora :)
Ho l’impressione che il valore delle opinioni su internet (non le mie beninteso ma quelle di chiunque) sia poco considerato, a differenza per esempio di un articolo tecnico ben documentato. Ma l’aspetto che mi lascia più perplesso -in fondo non devo campare con internet per fortuna- è il vecchio schema che viene continuamente riproposto.
Vi ricordate i portaloni di qualche anno fa? Mandateci i vostri filmati, dicevano, le vostre foto o i vostri articoli, se interessanti li pubblicheremo. Per un po’ di tempo questa cosa ha funzionato: la gente gli mandava la roba e quelli, coi contenuti ottenuti gratis, ci guadagnavano. Schiavetti moderni che per ambizione lavoravano facendo guadagnare altri.
Ma oggi chiunque può pubblicare quel che gli pare, senza chiedere permessi a nessuno, senza esami o approvazioni di chicchessìa. Quest’idea del centro di aggregazione dei contenuti non ha più molto senso, o ne ha molto meno perché con la rete tutti pubblicano tutto: i centri di aggregazione poi si moltiplicano a tal punto che è come se non ce ne fosse più nessuno. E coi software che gestiscono i feed RSS ciascuno si aggrega da sé i contenuti che preferisce.
Non si capisce quindi perché il singolo blogger dovrebbe aderire a questi portali, tanto più gratis. Forse una maggiore visibilità, o una piccola remunerazione, potrebbero essere stimoli sufficienti ma probabilmente non così interessanti. 50 euro al mese, se va bene, non ci fanno né caldo né freddo, non ci cambiano la vita e anzi ci tolgono quella piccola-grande libertà di scrivere quando ne abbiamo voglia, senza dover rendere conto a nessuno. Ne vale la pena?
Insomma si insiste a creare “scatoloni”, da riempire alla meno peggio, coi quali si spera di cavarci soldi, sempre con l’idea di sfruttare il lavoro degli altri. Un’idea vecchia che funzionerà sempre meno.
agosto 8, 2008 at 8:46 am
molto, molto d’accordo!
agosto 8, 2008 at 10:23 am
beh no aspettiamo prima di giudicare quest’ultimo nato. se lo scopo è quello deteriore che presumi, allora vale la pena di boicottarlo. se invece si tratta di uno strumento per dare visibilità proprio a quelli che non scrivono su grandi testate, allora l’esperimento è da vagliare. oddio, certo il tuo presagio è più che fondato però.
agosto 8, 2008 at 10:33 am
antonio, su agoravox nello specifico non posso pronunciarmi perché non lo conosco, l’ho citato solo perché era l’ultimo esempio. Il mio era un discorso in generale…
agosto 8, 2008 at 11:24 am
Bisogna trovare due parlamentare compiacenti che firmino per avere vagonate di finanziamenti. Forse si andrebbe contro la libertà di opinione perché verrebbe voglia di sdebitarsi, vero. Io invece sarei del tuo parere ma farei in modo di tagliare certi fondi gratuiti senza merito per esempio al foglio, al campanile e tutti gli altri senza distinzione: che sopravviva il migliore. Continuerei a sfogliare il web “a muzzo”. Buon lavoro! :-)
agosto 8, 2008 at 12:28 PM
Chi lo sa, la cosa peggiore è che nel ‘portalone’ qualcuno potrebbe chiederti di approfondire un aspetto, o di non essere così severo per altri.
Ritornare ‘controllati’ si rivelerebbe la morte dei blogger, ben peggio che fare gli schiavetti per il tornaconto altrui.
agosto 8, 2008 at 5:25 PM
Ancora un altro bel post. Le opinioni sono tali, è per questo che non hanno valore “commerciale”. Su internet siamo parte di una colossale e piacevole conversazione, uno scambio di idee su scala planetaria. Ognuno dice la sua, un po’ come al bar. Pagheresti quei tizi che si scannano per Ibrahimovic e Trezeguet mentre bevono il caffè? :)
Se le opinioni di Bocca o Maltese hanno valore commerciale è a causa degli ultimi fuochi del vecchio modello informativo.
Ora succedono due cose: da una parte è difficile ricavare soldi dal nulla come accadeva prima; dall’altra c’è sempre meno “informazione ufficiale” (cioè disinformazione sistematica).
In conclusione: è difficile guadagnare con i blog aGhost, ce tocca da lavorà ;)
agosto 8, 2008 at 5:30 PM
stargazer, e questo lo sapevo già :)))
Purtroppo.. mallavorà gratis basta eh… :)
agosto 8, 2008 at 5:39 PM
@stargazer
straquoto
agosto 8, 2008 at 5:53 PM
Mi permetto di rispondere solo perchè chiamato in causa. Grazie a non so chi non siamo “schiavi” di nessuno dal 14 Giugno AgoraVox è una Fondazione indipendente con sede in Belgio. Personalmente, vivo, quella di AgoraVox, come una doppia sfida.
Una interna alla professione di rivedere il ruolo del giornalista che, purtroppo, è seduto sulla sua sedia e copia e incolla notizie d’agenzia.
La seconda “civile”, voglio dare ai cittadini un luogo dove comunicare, parlare, incontrarsi… Un medium libero che è in mano agli utenti. Una nodo della rete dove informarsi e informare.
Una piazza in cui confrontarsi. Ti ho scritto perchè trovo le tue idee interessanti, idee che possono animare dialogo. Non è il pezzo in quanto tale ma la capacità di farci guardare le cose da un altro punto di vista. Tutto qui, credo che le opinioni debbano circolare per cercare di farci capire qualcosa.
Chiudo con il motivo per il quale credo tanto in AgoraVox. Alla fine della guerra di Camorra fu rilasciato, per “errore”, il reggente del clan Di Lauro. La sera stessa era a casa con tanto di festeggiamenti nel mio quartiere, fuochi d’artificio e luminarie. Ebbene, il giorno dopo i quotidiani nazionali lo davano per latitante in Piemonte. Bastava chiedere ad un qualsiasi abitante di Secondigliano per sapere che non era così. Ecco su AgoraVox vorrei leggere questo, un cittadino di Secondigliano che (anche dietro un nick) mi/ci dica guardate non è andata proprio così… Ora non so se sentire la sua opinione è “schiavitù” ma so che la vorrei sentire.
Scusate la lungaggine
Francesco
AgoraVox Italia
agosto 8, 2008 at 5:55 PM
ehmmm… mi sa che ho mancato qualche virgola :)
agosto 8, 2008 at 6:05 PM
grazie dell’intervento francesco. Come ho precisato in un commento, non ho espresso opinioni su agoravox, che non conosco, il mio era un discorso in generale.
Quello che però continua a sfuggirmi, ma forse mi sbaglio, è la necessità di avere “un luogo per comunicare”, “un medium libero che è in mano agli utenti”, “un nodo della rete dove informarsi e informare”. Ma questo posto c’è già, ed è internet. Perché c’è bisogno di un nodo specifico? Mi pare che il cittadino di Secondigliano del tuo esempio avrebbe potuto scrivere la sua verità comunque sul suo blog. O no? :)
agosto 8, 2008 at 6:21 PM
No, figurati, avevo letto che non era nello specifico ma volevo anche marcare lo spirtito che ci anima…
Hai ragione ma non avrebbe avuto una “cassa di risonanza”… e qui ti parlo da Francesco (hors AgoraVox), reputo il web un mezzo dirompente ma a volte non riesce a far emergere le informazioni, a meno che non si sia “pazienti” da andarsele a cercare. L’idea di AgoraVox è quella di un giornale fatto dal basso, infatti, le news salgono e scendono sulla home in base alla visite.
Può capitare di essere testimone di una notizia specifica ma nessuno metterebbe su un blog solo per darla. Se l’hai già sono d’accordo con te ma in caso contrario non monto su un blog per dire che il Di Lauro è stato rilasciato. Anche perchè come lo rendo visibile? Non sarebbe referenziato subito da Google, etc… Esulando dalla prospettiva blogger, ne facevo un discorso di comune cittadino che vuole dire la sua e che non avrebbe mai accesso ad un quotidiano o a un Tv per dirlo.
agosto 9, 2008 at 4:40 am
Francesco, se apri un browser, metti dentro http://www.google.com/ , scrivi “informazione” e pigi il tasto “Mi sento fortunato” e’ molto probabile che salti fuori un sito che permette a chiunque di dare un’informazione a chiunque altro.
Ripeti l’operazione e conta quanti ne escono fuori. Dammi retta, fino a che non hai finio di contare non scrivere altro…
agosto 9, 2008 at 3:57 PM
Se posso dire la mia credo che sia insidioso creare anche un minimo di centralizzazione dei Blog così come è già accaduto con i motori di ricerca(Google è molto più usato rispetto ad altri colossi come Yahoo e MSN),il motivo è semplice,se si distrugge la decentralizzazione per premiare un modello centralizzato si finisce per creare Internet in una brutta copia della televisione,dove pochi grandi siti raggruppano i Blog più popolari o ritenuti tale,ma chiunque si trovasse fuori da questo giro rischierebbe di essere oscurato dai giganti,si verrebbe a creare anche una sorta di”Casta”,dove se sei”Accettato”,conti qualcosa,se la tua opinione non piace al Big di turno allora non sei nessuno.
Il bello di Internet è che tutti partono pari,nessuno avvantaggiato.
Mi ricorda questo anche l’obsoleto sistema delle”Immagini Più Vedute”,o”Musiche Più Ascoltate”,che è presente in molti siti di immagini/musiche/video,una volta che un video diventa molto visto automaticamente finisce nella pagina iniziale del sito come uno dei siti più visti,finendo nella pagina principale però ha molta più visibilità e quindi è molto più facile per il suddetto mantenere il suo primato ed impedire ad altri di emergere,stesso discorso per immagini e musica,che spesso si visionano solo per”Curiosità”(Visto che viene spontaneo vedere come mai quell’Immagine è stata tanto vista),ma che questo porta inevitabilmente ad innalzare il loro numero di visualizzazioni,anche se magari l’utente non gradisce il contenuto,ormai è ha involontariamente donato ulteriore popolarità a quell’immagine,e così via.
I blog/siti non si dovrebbero classificare in termini di visite o numero di Post ma semmai in categorie e sub-categorie(E magari anche sub-sub-categorie),poi ordinare in ordine alfabetico.Se poi qualcuno gradisce alcuni Blog rispetto ad altri,può metterseli direttamente nella pagina iniziale del sito,personalizzandola come si fa già con la pagina iniziale di Google,così nessun Blog parte avvantaggito(Certo le voci di corridoio non si possono controllare).
agosto 9, 2008 at 5:09 PM
Aghost, ti ricordi di quando scovammo la faccenda di Casini beccato senza lo skipass?
agosto 9, 2008 at 5:12 PM
oscar, certo che me la ricordo. Silezio tombale su tutti i media che contano :(
agosto 9, 2008 at 5:18 PM
Mah… io penso che le opinioni di Bocca o Maltese valgano 1000 euro solo perché si chiamano Bocca e Maltese.
agosto 13, 2008 at 5:44 PM
mfp… ho ascoltato il tuo consiglio. Adoro il dialogo per questo perchè una persona ha un’idea, altri sono contrari e ognuno porta argomentazioni a favore o contro.
Infatti ho seguito il tuo consiglio e i risultati sono stati:
wiki
informazione.it
ipse.com
informazionefinanziaria.it
Rispondo con un po’ di ritardo perchè sono stato un po’ impegnato.
Non ho capito una cosa però, sei contrario al citizen journalism o ad agoravox nello specifico?
Nessuna intenzione di centralizzare i blog, anzi… La maggior parte degli articoli presenti anche sulla versione beta di AV Italia non provengono da blogger.
“Dammi retta, fino a che non hai finio di contare non scrivere altro…”
Questa non l’ho capita… eeheh spero che tu non pensi che mi sia arrabbiato… Anzi sono davvero contento di questo scambio di battute, le opinioni differenti aiutano a riflettere.
agosto 13, 2008 at 9:52 PM
Arrivo tardi a questo molto ben pensato post, ma lo stesso voglio dire la mia: amen!
agosto 13, 2008 at 10:07 PM
La storia dei portaloni che guadagnano sui contenuti altrui continua imperterrita, non è una cosa “di qualche anno fa”. Per restare su Internet, basta dare un’occhiata al concorso indetto tempo fa da Striscia la Notizia (http://tinyurl.com/striscia).
Allontanandosi da Internet, tutti quegli stupidi intermezzi “Italia Uno!” sono il caso più evidente, ma non certo l’unico.
agosto 14, 2008 at 7:01 am
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