Espresso, non si fa così

settembre 5, 2008

Scopro nei commenti al blog di Gilioli che Pino Nicotri, giornalista che apprezzavo molto, è stato “oscurato”. O meglio, L‘Espresso ha brutalmente tolto il suo blog senza nessuna spiegazione. Ora appare la scritta: “This user has elected to delete their account and the content is no longer available“.

Mi pare un’inqualificabile mancanza di rispetto nei confronti dei lettori, che con Nicotri avevano stabilito nel tempo un dialogo. Meglio di me lo spiega Antonio Zaimbri nel suo commento:

L’Espresso ha chiuso il blog “Aruotalibera” gestito da Pino Nicotri. Non voglio qui minimamente entrare nel merito dei rapporti tra Nicotri e la direzione de L’espresso sono questioni di rapporti di lavoro che saranno eventualmente discusse in sede di rapporti sindacali.

Quello che voglio qui, e con forza, sottolineare alla direzione del giornale, qualora avesse la bontà di leggermi, e l’enorme, inqualificabile, inaccettabile scorrettezza che hanno operato nei confronti di noi lettori/utenti del blog. Chiudere uno spazio dove si svolgeva un pubblico dibattito, cancellare e rendere inaccessibili i nostri scritti senza un minimo di preavviso, quelli erano l’espressione dei pensieri di un piccolo gruppo di cittadini, probabilmente modesti ma per noi importanti e comunque NOSTRI, VOI li avete azzerati senza preavviso senza darcene notizia, senza neppure una doverosa parola di scusa, non ci avete neppure lasciato la possibilità di scambiarsi un arrivederci, un ciao un addio.

È un’azione che non mi sarei aspettato da L’espresso, non da quel L’espresso che conoscevo e seguivo dai tempi della denuncia del tentato golpe di De Lorenzo, da un giornale che è stato nel tempo qualcosa di più di un semplice mezzo di informazione, ed ha rappresentato un punto di riferimento per molti cittadini democratici. Questo episodio mi costringe a prendere atto del fatto che i tempi cambiano e purtroppo in peggio, i cittadini, lettori fruitori dei sevizi contano sempre meno ansi se sono persone che intervengono si esprimono, dibattono, rischiano di essere sgraditi, di risultare scomodi, oggi va di moda chi beve tutto quanto gli vene servito paga e sta zitto. Mi spiace per voi ma io non sono tra questi e ve ne voglio informare.

Antonio Zaimbri – antonio.zaimbri@tiscali.it

Sottoscrivo in toto.

7 Responses to “Espresso, non si fa così”

  1. Uyulala Says:

    Sono sconcertata… Ho il blog di Pino Nicotri fra i miei feeds, non lo leggo sempre ma lo leggo comunque molto spesso. Non mi aspettavo che potessero fare un’azione così…

  2. picchiatello Says:

    Quello che piu’ mi sconcerta e’ che alcuni lettori credano ancora che leggendo un giornale o un sito di un giornale si aspettino come controvalore democrazia dallo stesso.

  3. a.g. Says:

    a me quel che da fastidio è il modo, come se i lettori non contassero un bel nulla. Loro segano un blog e ciao

  4. picchiatello Says:

    Ma difatto i lettori non contano nulla quando le principale entrate per un giornale/settimanale/mensile sono la pubblicità e gli aiuti statali; qualche lettore in piu’ o im meno non fa differenza conta la tiratura delle copie anche se poi vanno al macero o vengono regalate ai bordi delle strade.

  5. pino nicotri Says:

    Buongiorno, sono pino nicotri. Ho tentato di inviare la spiegazione dell’accaduto sulla home page di Mantellini, ma non ci sono riuscito. Ci riprovo ora.
    Intanto chi vuole può continuare a leggermi su http://www.arruotalibera.it , con due erre anziché una. Poiché avevo capito come andava a finire con L’espresso, mi ero infatti premunito.
    La chiusura del blog credo sia stata facilitata dalla campagna contro di me scatenata da chi non gradiva che nel forum del mio blog si criticasse anche Israele. Una campagna di calunnie – “antisemita”, “nazista”, ecc. – che chiedeva anche la chiusura del blog e il mio licenziamento! Una campagna che dura tuttora facendo passare la chiusura del blog come dovuta a chissà quale mia illegalità giustamente sanzionata dal giornale.
    Il 15 agosto ho compiuto 65 anni e quindi sono stato messo in pensione. Ma senza rispettare le regole, cioè nel mio caso senza chiedere all’Associazione lombarda dei giornalisti il nulla osta dato che ero, da una decina di anni, il rappresentante sindacale della redazione di Milano. Poiché le regole vanno rispettate e fatte rispettare, a giugno ho impugnato il provevdimento davanti al magistrato. Ma fino al 5 settembre non c’erano novità rispetto quanto scrittomi il 1° luglio dal direttore responsabile Daniela Hamaui, e cioè che pur pensionato sarei rimasto collaboratore fisso del giornale e titolare del blog. Il 5 settembre mi è arrivata una e-mail del direttore per dirmi invece che poiché ho un contenzioso con l’azienda e uno con lei allora ogni collaborazione è impossibile. Affermazioni strane, perché fino ad oggi non ho nessun contenzioso con la Hamaui e la faccenda del nulla osta direi che è semmai un contenzioso dell’azienda contro di me e non viceversa.
    Mi ha colpito un particolare. Il blog è stato cancellato senza nessun preavviso, tant’è che stavo rispondendo a un lettore quando è sparito tutto ed è comparsa la scritta “The user…..”. Scritta che, si noti bene, mentendo addossa a me la scelta di cancellare il blog e il suo archivo!!! Cioè 5 anni di mio lavoro, oltre 300 miei articoli, qualche migliaio di mie risposte ai lettori e decine di migliaia di commenti dei lettori. Poche ore prima qualcuno aveva postato nel forum cinque o sei link di altrettanti vecchi, e in parte storici, articoli in lingua inglese di famosi ebrei antisionisti. Francamente cerdo che sia stata solo una coincidenza, ma Andreotti insegna che a pensar male ci si azzecca….
    Un saluto a tutti.
    pino nicotri

  6. a.g. Says:

    grazie nicotri per averci informato sui fatti, avevamo intuito giusto :). Il comportamento dell’espresso è stato a dir poco deplorevole

  7. picchiatello Says:

    Certo che il nostro paese è proprio strano ultimamente c’e’ una grande proliferazione dell’aggettivo o nome “democratico” ma alla resa dei conti di “democratico” ci resta ben poco in mille situazioni della vita civile o lavorativa…..


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