Obama vs. McCain
ottobre 8, 2008
Mi sono preso la briga stanotte di caricare la sveglia alle 3 di mattina (!) per vedere in diretta il confronto Obama-McCain su Rai News. Già questo piccolo fatto segna il divario di interesse tra la politica nostra e la loro: mai mi sarei alzato a quest’ora, neppure a pagamento, per vedere un confronto televisivo Berlusconi-Veltroni. La sola idea anzi mi fa venire l’orticaria.
Si è trattato del penultimo “scontro” tra i due candidati alla presidenza, prima di quello del 15 ottobre, in cui probabilmente si alzeranno ancora i toni, fini qui piuttosto sonnacchiosi. Anche in questo caso il termine “confronto” è apparso un po’ fuori luogo: i due candidati praticamente non si sono mai rivolti la parola, erano fisicamente vicini a pochi metri ma senza alcun scontro dialettico diretto.
La formula era quella di rispondere alla domande di una platea di selezionati spettatori e del conduttore. Il quale pare abbia ricevuto via mail 6 milioni di domande (!), delle quali ne sono state selezionate 6 o 7. Obama si è presentato fascinoso come al solito, sorridente, sicuro di sé, apparentemente rilassato (anche se ha bevuto diverse volte dal suo bicchiere d’acqua). McCain era più sciolto e meno controllato nell’eloquio, ma fisicamente molto rigido per via dell’età, costretto a muoversi a piccoli passettini.
La prima cosa che mi ha sorpreso è che entrambi i candidati reggevano un microfono, come se fossero dei presentatori. Una scelta incomprensibile, quasi nessuno oggi usa i microfoni a mano: entrambi, se non ho visto male, avevano anche il microfono a clip (lavalier) sul bavero. Siccome questi show elettorali sono studiati fin nei minimi dettagli, ho pensato che fosse una precisa scelta “estetica”: tenere in mano un microfono comporta una maggiore compostezza mentre si parla. Si gesticola di meno, e si elimina il problema di “dove tenere le mani“. Una mano in tasca può far sembrare disinvolto il candidato, ma anche superficiale. Una mano sul fianco può apparire indisponente, tenere incrociare le braccia dà un segnale di chiusura, tenere le mani dietro la schiena suscita diffidenza, tenerle lungo i fianchi invece può far sembrare troppo rigidi eccetera. Col microfono da tenere in mano, il “body-language”, il linguaggio del corpo, è più sotto controllo.
I due candidati avevano un piccolo tavolino per prendere appunti (una curiosità, entrambi sono mancini) e una specie di sgabellone. Saggiamente, nessuno dei due si è seduto. Anche la postura però denunciava la differenza di età: plasticamente appoggiato con eleganza Obama, quasi seduto invece, con le gambe giunte, McCain. Questi aveva buon gioco nel recitare la parte del buon padre di famiglia, dovuta più che altro ad una questione anagrafica, cercando di far pesare sul più giovane avversario una maggiore esperienza e (presunta) saggezza. In svantaggio fin qui nei sondaggi, il vecchio senatore repubblicano ha dovuto essere parecchio aggressivo nei confronti di Obama, ma i risultati sono sembrati modesti, a volte è sembrato più stizzoso che saggio. Obama pareva più posato, più autorevole, più “presidente”. Abbastanza comico quando ha dovuto ribattere, imbarazzato, ad una affermazione di McCain: “Non ho mai detto che voglio invadere il Pakistan”. Personalmente ho avuto un sussulto quando Barack ha detto, testuale, di voler “uccidere” Bin Laden. Un futuro presidente che ha nel programma quello di uccidere qualcuno, sorprende un po’, almeno noi italiani. Figuratevi se Berlusconi o Veltroni durante la campagna elettorale annunciassero di volere uccidere Amadinejahd!
A tratti il faccia a faccia francamente mi è sembrato una recita: entrambi i candidati erano attentissimi a non commettere passi falsi, a non fare gaffes, a mandare a memoria risposte evidentemente provate mille volte col proprio staff. Anche i tempi troppo ristretti, appena 2 minuti per le risposte, se da una parte agevolano la sintesi, dall’altra portano i candidati ad esprimersi per slogan. Come si fa a fare un ragionamento serio di politica estera, o di economia, in soli due minuti? E’ impossibile. Infatti la gran parte delle risposte è stata un noioso ribadire di concetti studiati a tavolino. Sui contenuti c’è poco da dire a mio parere, trattandosi appunto di pura propaganda e di generiche buone intenzioni.
E’ apparsa a tratti chiara la differenza tra la realtà italiana e quella americana. Noi ancora irrimediabilmente e incorreggibilmente ideologici (sinistra-destra eccetera), loro molto più pragmatici. L’economia, dopo il disastro delle banche e dell’economia USA, è al centro dell’attenzione di tutti, così come “l’assicurazione sanitaria” che per gli americani pare, a giudicare da domande e risposte nel dibattito televisivo, una vera ossessione.
A mio parere il confronto si è chiuso con un leggero vantaggio per Obama. La strada fino al 4 novembre, giorno del voto, è però ancora lunghissima e può succedere di tutto.
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Tag:Barack, confronto, McCain, obama, usa
ottobre 8, 2008 at 10:50 am
obama pur avendo mezzi ben superiori nei dibattiti non riesce mai a prevalere con sicurezza.
ottobre 8, 2008 at 10:53 am
ottimo lavoro… :)
ottobre 8, 2008 at 10:54 am
si, ma è perché deve ultracontrollarsi… i suoi spindocs gli iavranno fatto una testa cosi su come muoversi, cosa dire e come dirlo… Tutto questo autocontrollo deve essere uno sforzo enorme… Del resto basta una frase infelice per rovinare tutto…
ottobre 8, 2008 at 10:57 am
AS potevi fare un sforzo e articolare meglio il tuo pensiero… :)))
ottobre 8, 2008 at 12:21 PM
[…] per nome. Una strategia che pare stia pagando caro anche nei sondaggi dove sta cadendo a picco. Aghost scrive con soddisfazione di avere puntato la sveglia alle 3 di stanotte per vedere il dibattito, […]
ottobre 8, 2008 at 12:27 PM
Bella recensione. Secondo me anche i due minuti di risposta sono stati studiati ad arte.
ottobre 8, 2008 at 12:52 PM
da come lo descrivi tu, è stato più uno show tv che altro, ma del resto va avanti da qualche lustro, la spettacolarizzazione della politica. siamo ridotti proprio male! basta pensare alla scelta di sarah (con la h… è americana, se lo può permettere) palin che ha avuto solo impatto mediatico, senza effettiva sostanza. ora mi chiedo io, è un difetto della “democrazia” americana argomentare per 2 minuti su un problema davanti a milioni di “spettatori”? o è un difetto degli italiani concentrarsi sulla fuffa (senza offesa per te chiaramente, aghost :-), questa è l’impressione che ricevo dai media italiani, da cui ovviamente siamo influenzati)?
ottobre 8, 2008 at 12:58 PM
Zitti zitti zitti, gli elettori del midwest, quelli che chiamano con disprezzo ‘redneck’, si presenteranno al seggio e piazzeranno il colpo.
Non per Obama, temo.
Ma ormai l’ho anche molto ridimensionato
ottobre 8, 2008 at 2:40 PM
alpha kappa, io non direi che è “fuffa”, se pensi che ci sono fiori di esperti che studiano nei minimi dettagli come si deve muovere, dire e fare un candidato. Certo alla fine si corre il rischio di avere dei candidati-pupazzi, l’importante è che siano convincenti e abili in tv, se poi magari sono dei cretini poco importa, la politica vera la fanno poi i vari “consiglieri” dietro le quinte
ottobre 8, 2008 at 3:05 PM
Alzarsi alle 3 ci vuole davvero coraggio! Ad ogni modo complimenti e grazie epr la sintesi … poi me la gusto con tutta calma da casa :)
ottobre 8, 2008 at 3:09 PM
il coraggio è stato a metà: pensavo di dovermi alzare e scendere al piano di sotto sulla tv con sky, poi mi sono accorto che si vedeva la diretta anche su rainews in camera da letto :)))
ottobre 9, 2008 at 1:59 PM
[…] per nome. Una strategia che sta pagando caro anche nei sondaggi, dove è in caduta libera. Aghost scrive con soddisfazione di avere puntato la sveglia alle 3 di stanotte per vedere il match, cosa […]
ottobre 12, 2008 at 2:47 PM
anche io sto vedendo (su BBC World news) tutti i dibattiti tra i candidati, su rai news24 sono doppiati in italiano? qui
http://www.factcheck.org/elections-2008/factchecking_debate_no_2.html
ci sono delle osservazioni su cosa false o imprecise dette dai 2 candidati. Ciao
ottobre 14, 2008 at 8:42 am
su rainews si, sono doppiati in italiano, ma il doppiaggio non mi piace troppo… non ho ancora visto su Sky ma credo li facciano meglio…
ottobre 15, 2008 at 2:22 PM
stanotte (3:00 ora italiana) ci sarà l’ultimo faccia a faccia tra i 2 candidati. Io consiglio di vedere il dibattito in lingua originale su BBC World News (gratuito sul digitale terrestre). Ciao!
ottobre 15, 2008 at 5:47 PM
Sarei curioso (orario a parte) di vederlo in lingua originale. Il problema è che non sò quanto capirò di quello che diranno :(
ottobre 15, 2008 at 5:59 PM
io purtroppo l’inglese lo mastico male e devo ricorrere alla traduzione simultanea. Però mi sono accorto che influsice moltissimo, nel senso che se il traduttore balbetta e la voce originale si sente poco, l’impressione è falsata…
ottobre 17, 2008 at 1:19 am
[…] analisi del secondo confronto in tv Posted by a.g. Filed in media, politica Tags: confronto, Elezioni USA, idraulico, McCain, […]
ottobre 18, 2008 at 1:08 am
Le Presidenziali Americane come “Guerre Stellari”
Solita menata: buoni contro cattivi! Gli uni sorridenti, gioiosi, multicolori; gli altri scuri, muscolosi e squadrati. E finché si trattasse del celebre film di fantascienza ci si potrebbe anche stare, ma nella realtà..dove finiscono intelligenza, buon senso e senso critico propri del Libero Pensiero?!
Dunque, i buoni tutti col negretto dal faccino perbenino, e i cattivi tutti col repubblicano grasso e forcaiolo: pertanto, metà America sarebbe buona, pacifista, onesta, non violenta, e l’altra corrotta, sporca e imperialista: ma dov’erano gli “Obamiani” quando gli americani – come sostiene la “sinistra”- si buttavano giù le torri da soli? Tutti contrari a che ciò avvenisse? E nonostante ciò, l’orrido olocausto sarebbe avvenuto lo stesso? Da dove sbuca Obama per essere assurto in così breve tempo alla candidatura dell’attuale più alto scranno politico del mondo? Si può davvero credere che sia un santarello, un verginello messiah piovuto dal cielo, un puro? Non tratteremo qui dell’aspetto razziale (e sordidamente razzista!) di questa brutta storia, lo faremo ad hoc prossimamente; ma giusto lo spazio per una domanduccia candida candida lo riserviamo: se Obama fosse stato bianco, piacerebbe davvero così tanto ai sinistrorsi? E quelle assurde musiche nere che accompagnano le sue convention a cosa alludono? Al “black power? Nel qual caso, quanto saremo contenti Noi bianchi!!! E se invece così non fosse, quanto saranno incazzati i neri, ad elezioni avvenute, per la mega-presa per il culo che i compromessi con le alte sfere dell’economia statunitense imporranno al loro neoeletto ex-idolo!!!
Insomma, ancora una volta si pretenderebbe farci spegnere la nostra intelligenza e farci gridare senza discussioni quella che vogliono farci passare come l’unica verità evangelica plausibile: votare Obama poiché egli soltanto è il bene..proprio come nel mondo dei Cavalieri Jedi: quegli epici ipocritoni hollywoodiani e piacioni che volevano cacciare l’Imperatore cattivo solo per beccarsi il suo impero, non certo per condividere il proprio protagonismo drammaturgico col popolo. Tipico della Sinistra, insomma.
Per concludere, non ci interessa entrare nel merito della querelle americana, (dando comunque per scontato che Obama e i suoi non vorrebbero certo bene all’Occidente), ma solo sputtanare il solito stupido e miope conformismo ideologico di certa nostranità partigiana: qualsiasi servizio, intervista o trasmissione tratti delle elezioni americane lo fa come lo farebbero dei bambini all’uscita dalla proiezione di “Star Wars”.
In ogni caso, NOI ci limiteremo a sperare che vinca McCain, senza tanto entusiasmo, ma considerandolo semplicemente meno ipocrita e pericoloso del suo colorato contendente; e senz’altro più amico della nostra adorata bianca Europa.
HELMUT LEFTBUSTER – Dvra Crvx Cenacvli