Comici che non fanno ridere
dicembre 16, 2008
Quando capita di vedere qualche replica di vecchi programmi Rai si rimane davvero sbigottiti nel constatare l’abisso di qualità rispetto ai programmi attuali.
La notizia triste del ritiro di Sandra Mondaini rimanda la memoria ai programmi televisivi di un tempo, quando il varietà era una cosa seria. Quando in tv ci andavano fior di professionisti, artisti del calibro di Vittorio Gassman, Walter Chiari, Aldo Fabrizi, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Gino Bramieri, Lelio Luttazzi, Enrico Simonetti, Delia Scala, Paolo Panelli, Bice Valori, Luciano Salce e molti altri.
Sandra Mondaini e Raimondo Vianello sono stati dei giganti del varietà italiano, quando l’intrattenimento televisivo, pur con la cappa di perbenismo democristiano dell’epoca, era fatto con classe, garbo e ironia. Un altro mondo rispetto all’agghiacciante sguaiataggine di adesso.
Certo anche i Vianello si sono gradualmente “rovinati” andando a lavorare a Mediaset, ed era inevitabile, appiattiti in una routine un po’ avvilente ma funzionale alla raccolta pubblicitaria della tv commerciale. La tv di Berlusconi ha certamente arricchito l’ingessato panorama televisivo italiano, ma è anche responsabile di aver drasticamente abbassato il livello della tv italiana con una serie infima di programmi pecorecci, “quizzoni” cretini e televendite a tutte l’ore. In questa corsa demenziale al ribasso, la Rai s’è purtroppo adeguata nonostante il finanziamento del canone.
Ma la colpa più grave di Mediaset è quella d’aver sfornato una generazione di comici con le risate registrate. Cioé di comici, ed è la cosa peggiore, che non fanno ridere.
dicembre 16, 2008 at 7:51 PM
non sono molto d’accordo, non credo l’abbassamento di qualità sia dipeso da questo…o si trovi in questo
dicembre 16, 2008 at 7:58 PM
e da cosa allora?
dicembre 18, 2008 at 12:03 PM
Hai dimenticato Gigi Proietti :)
Medusa
dicembre 31, 2008 at 10:37 am
Mediaset ha molte colpe, ma questa no. Quei comici che rimpiangi, e io con te, avevano alle spalle una palestra formidabile, l’avanspettacolo, più una televisione (senz’altro migliore di questa) che investiva massicciamente nel varietà. L’avanspettacolo oggi non esiste più. Il varietà è stato spodestato da fiction, reality e talk show. Il cabaret che aveva sostituito l’avanspettacolo e che aveva uno zoccolo duro nella Milano anni 70/80 (Derby&fratelli, per capirci) è morto anche lui da un pezzo. Così ci tocca Panariello e bassa lega come lui. Auguri.
dicembre 31, 2008 at 1:02 PM
che l’avanspettacolo non esista più mi pare opinabile. Si è solo trasferito altrove, cioé in politica :)
Riguardo a Mediaset, mi permetto di insistere: ha imbarbarito la tv, come berlusconi ha imbarbarito la politica
dicembre 31, 2008 at 1:44 PM
Si, hai ragione, ha imbarbarito la tivù, ma con la crisi dei comici c’entra poco o niente. Ti rinnovo ancora gli auguri. Lorenzo.
dicembre 31, 2008 at 2:02 PM
va bene, grazie della visita e auguri anche a te :)
dicembre 31, 2008 at 6:54 PM
“pur con la cappa di perbenismo democristiano dell’epoca”
“pur con” o “grazie a”?
Quando tutto, o quasi, è diventato permesso (anche la così detta “fascia protetta” e in realtà “pro tetta”) è naturale che si tende sempre al pecoreccio.
Ricordo le puntate di “La sai l’ultima?” con l’angolo della barzelletta sexy in cui tutto lo studio assumeva una colorazione rossa e si raccomandava di mandare a letto i bambini… l’unica cosa veramente comica dell’intera trasmissione considerando che praticamente tutte le barzellette raccontate per tutta la serata dai “barzellettieri” erano comunque a sfondo sessuale, spesso ben peggio di quella raccontata in quel momento della trasmissione…
dicembre 31, 2008 at 7:08 PM
come dicevo a cairoli, la tv di berlusconi, anzi il berlusconismo tout court, secondo me ha imbarbarito questo paese. Tra l’altro, neppure portando cose nuove e originali, ma scopiazzando gli americani.
Per rimanere alla tv, domandati perché in Italia si comprano format a tutto spiano dall’estero, e non siamo capaci di produrne uno decente. Del resto, quando una ex calendarista diventa ministro, penso si è detto tutto…
gennaio 26, 2009 at 5:32 PM
secondo me il problema è che ormai per fare numero si prndono quante più persona possibili. non c’è una selezione fatta dal pubblico ma si propongono personaggi a raffica…