Se 3000 “ribelli” vi sembran pochi
settembre 18, 2009
In questi tempi di crisi dell’editoria, fa piacere segnalare la nascita di due nuovi giornali. Uno è il mensile “Il Ribelle” di Massimo Fini, che proprio nuovissimo non è avendo compiuto il primo anno di vita, l’altro è il quotidiano “Il Fatto” di Antonio Padellaro, che sarà in edicola il 23 settembre prossimo.
Io mi sono abbonato a Il Ribelle: 50 euro per entrambe le edizioni su carta e sul web. Ho letto queste considerazioni da parte della redazione oggi con molta soddisfazione:
Stiamo pensando, e siamo già al punto pratico, di proporre una versione quotidiana de “La Voce del Ribelle”. Una versione su internet, per essere precisi, che affiancherà quella mensile che già conoscete.
Sarebbe un modo per essere in contatto quotidiano oltre che mensile come adesso. Lasceremmo al mensile gli approfondimenti mentre pubblicheremmo sul quotidiano on line tutte le note, gli editoriali e gli interventi relativi alla stretta attualità. Beninteso, nella versione quotidiana non trovereste un elenco di notizie simile a quello degli altri siti di cosiddetta informazione, quanto una selezione di notizie che a nostro avviso sono veramente importanti – e spesso taciute – che proprio gli altri media (chissà perché?) non affrontano.
Ma non solo. Cercheremmo di spiegare i perché della notizia. Di leggere tra le righe. Di capire gli effetti che le cose che accadono hanno realmente su di noi. Altri vi danno le notizie (e non quelle veramente rilevanti) noi vi spiegheremmo i perché, ovviamente con la chiave di lettura che già conoscete. Notizie, editoriali e altre pillole multimediali per avere uno schietto e chiaro contatto quotidiano.
Gli abbonati del Ribelle sono circa 3000, sembrano pochi in effetti, ma possono essere l’inizio di una piccola valanga :). Quelli de “Il Fatto”, che hanno incredibilmente raccolto oltre 24 mila obbonamenti comprati a “scatola chiusa”, tanto per dire quanta fame c’è di buona informazione, hanno dichiarato che con circa 12.000 copie vendute possono considerarsi in attivo.
Particolare importantissimo: nessuno dei due nuovi giornali succhierà contributi pubblici.
settembre 18, 2009 at 7:07 PM
Informazione, cioe’ avere notizie, capire dove stiamo andando perche’ se e’ vero che ogniuno di noi e’ bravo in almeno un “mestiere” pecca di conoscenze in decine se non centinaia di altre “facce”; ecco a cosa dovrebbe servire un giornale cosa che l’editoria tradizionale si e’ persa seguendo il miraggio dei soldi facili con la pubblicità di molti ed il nepotismo di uno.
settembre 21, 2009 at 9:48 am
Però prenderanno soldi dalla pubblicità, altro finanziatore che distorce la notizia. L’informazione, per essere tale, deve essere interamente pagata dal lettore, solo così si è sicuri che verrà data al meglio.
Questa osservazione non vuole certo oscurare il grande merito dei due giornali da te citati: sono sulla strada giusta e vanno premiati.
Segnalo anche peacereporter di carta, che da qualche numero è sensa pubblicità, esclusa quella a se stesso e ad emergency. Non so se prende contributi pubblici, però l’assenza di pubblicità porta molta aria fresca alle notizie.
Buona lettura.
settembre 21, 2009 at 9:51 am
magari sono stato distratto, ma io, sul Ribelle, non mi pare di aver visto alcuna pubblicità. Controllerò.
settembre 21, 2009 at 10:54 am
@aghost
Non ho mai letto il Ribelle. La mia era un’ipotesti.
Se non ha la pubblicità (o ne ha così poca da non vedersi), allora dovrò proprio comprarne almeno un numero.
settembre 21, 2009 at 11:00 am
ecco bravo :)