Odor di bufala

ottobre 11, 2009

Chris Cardello, sciatore americano, è travolto da una valanga durante una vacanza a Haines in Alaska. La videocamera che aveva sul casco riprende tutto. Viene estratto vivo dai compagni dopo 4 lunghissimi minuti sotto la neve. Il video sta facendo il giro della rete e la notizia è stata rilanciata da tv e giornali, anche dal Corriere. Peccato che il video risalga al 2008, e quindi è una notizia vecchia come il cucco. Ma c’è di più. Personalmente ho seri dubbi sull’autenticità del documento, che è stato pubblicato dalla Black Diamond, azienda che commercializza indumenti per lo sport e anche i giubbotti antivalanga “Avalung”. Il video è stato rilanciato in rete ora, all’inizio della stagione invernale, e questo induce ulteriori sospetti.

Ma è osservando meglio le immagini del filmato che si scoprono altri elementi che rafforzano la tesi che si tratti di una abile messinscena:

1) il travolto è sotto la neve adagiato sulla schiena, cioé nella posizione migliore per essere “scoperto”, con telecamerina funzionante che inquadra i soccorritori con un suggestivo controluce

2) l’obiettivo non è sporco di neve, come sembrerebbe logico durante un travolgimento da valanga, ma bello pulito in modo che la ripresa sia subito perfetta fin dalla prima “palata” nella neve. Tra l’altro c’è una dissolvenza sospetta proprio in quel momento fatidico (sarebbe stato imbarazzante vedere il soccorritore che, per prima cosa, spolvera l’obiettivo)

3) l’inquadratura non si muove mentre i soccorritori scavano a lungo; la cosa sembra piuttosto singolare poiché, di solito, la prima operazione è far respirare il travolto e pare improbabile che i soccorritori non gli facciano muovere la testa neppure di un millimetro. Nell’audio si sente il travolto piangere o singhiozzare in modo convulso, ma l’inquadratura rimane immobile.

Arieccolo

agosto 26, 2009

lochness

Come volevasi dimostrare: già nel 2007 e nel  2008 avevo scritto che agosto è il mese del Mostro di Loch Ness.  Siccome i giornali non sanno che scrivere, ecco che gli avvistamenti del presunto “mostro” si moltiplicano. Nonostante che il suo “scopritore” abbia ammesso in punto di morte, ormai molti anni fa, che si trattava di una burla. Il mostro tuttavia, come detto, riappare puntualmente ogni estate, e il Museo su Lago di Loch Ness continua ad attirare, senza alcun imbarazzo, migliaia di turisti.

Mi ero meravigliato che il mostro non fosse apparso sui giornali finora quest’anno, ma eccolo comparire, finalmente, gli ultimi giorni di agosto. Stavolta avvistato nientemeno che da Google Earth. Due piccioni con una fava, internet e il mostro. Oddio, il massimo sarebbe stato che il mostro fosse apparso su Second Life, ma non si può avere tutto. La foto di “Nessie” campeggia sul sito di Repubblica di oggi. Poi si lamentano che i giornali perdono lettori.

Sparachiodi o sparabufale?

aprile 26, 2009

Questa foto sta facendo il giro del mondo in rete. Sarebbe la radiografia del cranio di Chen Liu, scomparso a Sydney nel novembre del 2008 in circostanze misteriose. Il ritrovamento del corpo e i relativi esami post-mortem hanno evidenziato che l’uomo è stato vittima di una sorta di esecuzione. Nella testa sono stati individuati, grazie ai raggi X, oltre 30 chiodi. A fornire le notizie sullo strano caso di Mr. Liu è stato un informatore della polizia australiana.

Mi sbaglierò ma sento odor di bufala.