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Brutta vicenda di censura preventiva a La7. Il direttore Antonello Piroso ha cancellato l’inchiesta di Silvia Resta che doveva andare in onda nel programma “Reality” del 16 novembre.

L’argomento principale era la storia del famoso “papello” di Riina, e parlava dei presunti rapporti che Marcello Dell’Utri avrebbe avuto con dei mafiosi, anche di peso notevole nell’organizzazione. In particolare, si parlava dei suoi rapporti con i fratelli Graviano, coloro che fondarono il primo circolo di Forza Italia a Palermo-Brancaccio e che successivamente furono condannati per la bomba ai Georgofili di Firenze.

Piroso ha negato la trasmissione del servizio perché secondo lui l’inchiesta aveva una «costruzione a tesi» e «testimonianze unidirezionali», inoltre ha accusato la Resta di fare «giornalismo militante». E’ insorta la redazione, che ha protestato ribadendo la bontà dell’inchiesta e contestando anche il modo, cioé la censura scattata a poche ore dalla messa in onda. “Sconcerto” e un “invito a ripensarci” sono stati espressi dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio e da Stampa Romana.

Clamoroso fuori onda di Gioacchino Bonsignore, giornalista del TG5 usualmente impegnato tra sughi e padelle (rubrica “Il gusto”), distaccato per l’occasione al Viminale per le elezioni europee.

In attesa del collegamento Bonsignore si accorge che, curiosamente, tra i dati mancano quelli delle precedenti elezioni politiche del 2008. Gli viene quindi l’uzzolo di conoscere questo dato per fare un raffronto, “per curiosità personale”. Forse in regia qualcuno si allarma, ma lui  tranquillizza: “Noo, non pensarai mica che lo diciamo”. Grande!