I contatori Enel sono esatti?

febbraio 24, 2009

Giuseppe De Santis si occupa di elettronica di potenza da 25 anni. Inoltre realizza brevetti per quanto riguarda la massificazione dei generatori eco-compatibili.

In questo video spiega come l’Enel, attraverso i propri contatori, anche quelli elettronici di ultima generazione, per un problema tecnico sovrastimerebbe i nostri consumi energetici del 10-15%.

Sembrerebbe poca cosa, ma le cifre in ballo sono enormi. Conti alla mano, considerando un’utenza media che paga 100 euro di bolletta bimestrale e calcolando un 10% di sovrastima, sono 10 euro che, moltiplicati per 20 milioni di utenti, fanno la bella cifretta di 200 milioni di euro a bimestre, ovvero 1 miliardo e 200 milioni di euro l’anno!

De Santis puntualizza come abbia già segnalato alle autorità e agli enti competenti
tale situazione, senza però ottenere alcun risultato. Il problema è stato affrontato anche nella trasmissione televisiva “Report” (6 novembre 2005). Anche una interrogazione parlamentare dell’onorevole Cassola non ha sortito alcun esito.

parte 2:

vedi anche: Con la tariffa bi-oroaria la bi-fregatura

L’Authority delle Comunicazioni starebbe studiando un “tariffometro” per permettere agli utenti di scegliere il piano tariffario più adatto ai propri consumi, per rendere insomma più chiare le tariffe. Si tratta in sostanza di una specie di bollino assegnato a quei servizi che offrono la comparazione dei piani tariffari e dei gestori.

Ma già la delibera dell’Auhtority è incomprensibile almeno quanto le tariffe che avrebbe la pretesa di chiarire:

“L’Autorità, allo scopo di agevolare i consumatori nel confronto contestuale, anche con modalità interattive, tra le condizioni economiche proposte da diversi operatori della telefonia, previa
consultazione con le associazioni dei consumatori e le imprese interessate, disciplina le modalità e i requisiti di accreditamento dei soggetti indipendenti titolari di motori di calcolo per la comparazione di prezzi che ne facciano richiesta”.

Figuriamoci. La verità è che sulle tariffe nessuno ci capisce più nulla, da quelle elettriche a quelle telefoniche è un colossale puttanaio in cui è impossibile districarsi.

Il tariffometro dell’Authority è l’ennesimo pannicello caldo che non risolverà un bel nulla. Questa storia della tipologia dei consumi poi mi pare un prestesto dei gestori per tosare pelo e contropelo l’utente. In un mondo globalizzato queste distinizioni non hanno più senso. E’ come se dal benzinaio non vi vendessero mai la benzina allo stesso prezzo, ma a seconda se usate l’auto in certe fasce orarie, di notte o di giorno, in città o in provincia, fuori regione o all’estero.

Qualcuno obietterà che il paragone con la benzina non è pertinente, ma quel qualcuno dovrebbe spiegare perché le tariffe telefoniche sono ormai pressoché incomprensibili e imparagonabili da una persona normale e mediamente istruita.

Una sola cosa è abbastanza sicura: qualunque sia il piano tariffario prescelto, si spende sempre più di quanto si era previsto.

Chi è mai riuscito a decifrare una bolletta dell’Enel alzi la mano. Per quale ragione gli addebiti della bolletta elettrica siano assolutamente incomprensibili ad una persona normale, di media o alta istruzione, è purtroppo intuitivo. Il guaio è che il gestore elettrico si sta “telefonizzando”, cioè comincia a fare offerte di piani tariffari cervellotici almeno quanto quelli dei famigerati gestori telefonici.

Un esempio recente è l’offerta della “tariffa Bioraria“. Che promette sostanziosi risparmi che però sono tutti sulla carta e, soprattutto, tutti da dimostrare. Anzi il Centro di Tutela dei Consumatori ha denunciato all’Authority l’Enel per pubblicità ingannevole.

Ecco la disamina dell’offerta:

Abbiamo inviato al Garante l’offerta Bioraria di Enel per farne valutare l’ingannevolezza. Vengono infatti pubblicizzati vantaggi, che solo a determinate ed improbabili condizioni di consumo possono realmente verificarsi.

Per il resto, tutto appare come fumo negli occhi per gli ignari consumatori. Anche i vari premi, quali raccolta punti e bollini, legati a quell’offerta e subordinati al raggiungimento di determinati quantitativi di consumo di energia, appaiono come i soliti specchietti per le allodole, il cui unico vero scopo è quello di fidelizzare il cliente e vincolarlo a contratti di lunga durata e di discutibile vantaggio.

Innanzitutto va notata la scarsa per non dire nulla trasparenza sulle tariffe applicate: né nei messaggi pubblicitari diffusi dell’azienda, né sul proprio sito, l’Enel chiarisce a quanto ammonta il costo della tariffa, per l’offerta bioraria. Il prezzo della tariffa lo si può solo desumere fra la documentazione dell’offerta che viene inviata a singoli potenziali clienti.

Il comunicato stampa di Enel del 1° ottobre 2007 dice fra l’altro: “Bioraria è la nuova offerta che fa risparmiare sulla bolletta se l’energia è usata dalle 19.00 alle 8.00 nei giorni feriali, in tutto il weeekend e nei giorni festivi, con la sicurezza del prezzo dell’elettricità bloccato per ben due anni, ponendo così al riparo dalle variazioni del costo dell’energia elettrica”.

Il messaggio è poco trasparente se non addirittura ingannevole, in quanto non specifica affatto quando e a quali condizioni si possa realizzare un risparmio di spesa. Anche l’offerta di Enel inviata a potenziali clienti lascia molto a desiderare quando afferma: “Concentrando i consumi in fascia blu, potrà risparmiare sulla bolletta di energia elettrica per la sua casa”, ma non specifica assolutamente a quanto dovrebbe ammontare tale “concentrazione” per poter ottenere concreti ed effettivi benefici economici!

Dai confronti sin qui effettuati (vedi ad esempio Il Salvagente del 25 ottobre 2007) risulta che alcuni vantaggi (peraltro modesti) per l’utente incominciano a verificarsi solo nel caso in cui questi riesca a spostare ben oltre l’80% dei consumi di elettricità nella fascia di consumo più economica (sera, notte e weekend), lasciando il resto nella fascia più cara.

Ma riuscire a spostare l’80-90% dei propri consumi alla sera o alla notte oppure nei weekend è una cosa quasi impossibile per la maggioranza delle famiglie. Infatti una “famiglia tipo” tiene normalmente accesi il frigorifero con eventuale congelatore (e probabilmente anche altri elettrodomestici) per tutto l’arco della giornata, ed il consumo medio complessivo di tali apparecchi ammonta a circa il 30% del totale dei consumi elettrici. La parte di questi consumi che ricade nella fascia meno vantaggiosa (fascia “arancione”) arriverebbe così già ad assorbire ben oltre la metà dei consumi concessi in questa fascia.

Si capisce che i supposti vantaggi dell’offerta Bioraria hanno praticamente scarsissime possibilità di avverarsi. La circostanza è confermata anche dalla simulazione del consumo che si può effettuare sul programma online di Altroconsumo e WWF, dal quale risulta che nemmeno spostando l’80% dei consumi in fascia serale o notturna l’utente avrebbe un vantaggio economico rispetto alle attuali tariffe di riferimento fissate dall’Autorità per l’energia ed il gas.

Anzi la differenza rispetto alla tariffa residenziale standard dell’AEEG sarebbe di un euro in più, quindi con una perdita e non un vantaggio! Nel caso di una concentrazione dei consumi al 90% nella fascia più economica, il risparmio sarebbe di circa 1 euro al mese! In realtà si può affermare che il minor costo della tariffa in fascia di consumo più economica (fascia blu – 0,0697 Euro/kWh) subisce di fatto la “compensazione” del maggior costo della fascia più costosa (fascia arancione – 0,1117 Euro/kWh), penalizzando addirittura il cliente nel caso in cui lo stesso non riesca a spostare una fetta enorme dei propri consumi nella fascia serale/notturna/weekend.

In pratica, se l’obiettivo della concentrazione dei consumi nella fascia più economica non viene raggiunto (ed è molto probabile non riuscirvi, vista anche la scarsa conoscenza dei propri consumi da parte dei consumatori), il cliente si trova a sborsare un importo senz’altro maggiore di quello che verrebbe a spendere rimanendo nella tariffa di “maggior tutela” dell’Autorità.

Anche la previsione del prezzo bloccato per due anni è uno specchietto per le allodole, nel senso che nessuno può oggettivamente prevedere ad oggi se ciò potrà tradursi o meno in un vantaggio e quindi la scelta di passare alla bioraria è a completo rischio del cliente. Insomma, a nostro parere, in presenza della scarsissima trasparenza di questa offerta Enel, è inutile parlare di effettivi risparmi di spesa: i consumatori fanno meglio a rimanere dove sono e attendere tempi – e offerte – migliori di questa.

C’è inoltre da rilevare che un’offerta bioraria veramente appetibile dovrebbe prevedere tariffe serali/notturne davvero vantaggiose, visto anche che i costi in queste fasce della giornata sono notoriamente inferiori a quelli del giorno e quindi tale vantaggio dovrebbe andare a completo favore dei consumatori e non delle aziende.

Notizia ripresa da Questotrentino

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