Sballerò

ottobre 28, 2009

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Il programma Ballarò nacque come alternativa a quello di Santoro, temporanenamente epurato, e il giovine Floris sembrò una gradevole novità. Si scoprì insomma che i famosi santoni televisivi non sono insostituibili, e anche un signor nessuno poteva fare la sua dignitosa figura con un programma decoroso e buoni ascolti.

Purtroppo Ballarò col tempo è diventato un Porta a Porta di (centro)sinistra, col solito giro nauseante di figuranti, sempre gli stessi: Letta-Bersani-Franceschini contro Tremonti-Castelli-Gasparri, oppure Tabacci-Casini-Bindi contro La Russa-Maroni-Santanché. Ospiti più o meno fissi i politici-dobermann di Berlusconi: Lupi-Bondi-Cicchitto-Bonaiuti-Gasparri, ringhiosi e aggressivi qualunque sia l’argomento, che di solito cercano di azzannare Di Pietro, Marino, D’Alema, Vendola o la Finocchiaro.

Tutti sono mischiabili e intercambiabili, apparentemente secondo l’argomento in discussione ma spesso per criteri che appaiono imperscrutabili, se non quello dell’obbligo di comparsata televisiva dettato dal manuale Cencelli catodico.

Appuntamento quasi fisso, la telefonata in diretta del premier che inveisce e straparla per decine di minuti, contrastato da nessuno. Alla fine del programma rimane quella fastidiosa sensazione di aver perso inutilmente due ore di tempo, senza aver capito nulla avendo sentito parlare inutilmente del nulla. E soprattutto con la domanda molesta sul perché si debba pagare il canone per vedere quest’immondizia propagandistica riciclata di continuo.

Su Youtube lo sfogo di Beatrice Borromeo (giornalista ex santoriana ad Annozero), censurata assieme a Vauro nel programma “Era glaciale” di Daria Bignardi. In un’intervista a Daniele Martinelli, la Borromeo racconta i dietro le quinte del programma.

Al termine della registrazione Antonio Marano, direttore di Rai2, letteralmente fuori di sé, l’avrebbe aggredita coprendola di insulti “Cretina (omissis), come cazzo ti permetti di parlare di pressioni della Rai…”. Dopo l’incredibile sfuriata, con l’accusa di aver fatto un “sequel di Annozero”, la promessa che i due non sarebbero andati in onda.
Infatti dell’intervista a Borromeo e Vauro a “L’Era Galciale” non si è visto un solo minuto. Bignardi si sarebbe detta d’accordo con il taglio (!).

“Marano si è permesso questa cosa con me, ma con Santoro non l’avrebbe mai fatto” dice la Borromeo “perché Santoro una cosa simile non se la fa fare, gli fa un mazzo così il giorno dopo o il giorno stesso”.

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Di tutte le ridicolaggini di cui si poteva coprire la Rai, la peggiore è quella di censurare il vignettista di Anno Zero, Vauro Senesi.

Il direttore generale della tv pubblica, Mauro Masi, ha chiesto a Santoro che «sin dalla prossima puntata» di Annozero «siano attivati i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall’Abruzzo» ma non al dibattito in studio di giovedì scorso.

Masi lo ha chiesto in una lettera inviata allo stesso Santoro e ai direttori del Tg3, Antonio Di Bella e di Raidue, Antonio Marano. Nella lettera è stata anche valutata «gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico la vignetta di Vauro Senesi “Aumento delle cubature. Dei cimiteri”». Di qui la decisione di sospendere il vignettista.

C’è ancora qualche dubbio che la Rai debba possa essere considerata un “servizio pubblico” e non un carrozzone indecente in mano ai partiti?

Gasparri tiè

febbraio 13, 2009

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Questa vignetta ha fatto imbufalire l’ineffabile Gasparri, che ha minacciato la cacciata dei “volgari sciacalli” dalla Rai, Santoro e Vauro. Se posso far incazzare ulteriormente Gasparri, ripubblico volentierissimo la vignetta.