Slogan disastrosi

agosto 14, 2009

bersani

In rete si discute della campagna di Bersani che punta alla segreteria del PD. Soprattutto del manifesto col suo faccione e lo slogan “Un senso a questa storia“. Qualcuno ha criticato il “taglio della pelata”, l’espressione tristanzuola, ma molti si sono concentrati sullo slogan, giudicato brutto, loffio e sconsolante. Slogan che è preso da una canzone di Vasco Rossi, di cui Bersani sarebbe un fan.

Anche a me lo slogan non piace: lo trovo semplicemente disastroso :). Anzitutto sembra un’esortazione seccata “diamo un senso a questa storia”, il che implica:

1) la storia del PD attuale non ha senso (vero peraltro)

2) “questa storia” somiglia tanto a “questa menata”, come quando si dice a un bambino capriccioso “basta con questa storia!”

3) non tutti sanno che lo slogan è una frase di Vasco Rossi, e quindi i suoi “significati” reconditi. Tra l’altro non è detto che tutti apprezzino il personaggio

Insomma un obbrobrio comunicativo, anche se Giovanni Sasso, direttore creativo di Proforma, sostiene che “a molti la campagna sta piacendo”. Osservo del resto che lo slogan-provocazione suggerito da Mantellini “Io voglio vivere come i gigli nei campi“, avrebbe fatto chiudere subito Bersani in manicomio.

Caterina Caselli è scandalizzata: “Non c’è pietà per nulla e per nessuno”. Il brano “Domani  21/04.2009”, scritto da Mauro Pagani e inciso dagli oltre cinquanta “Artisti uniti per l’Abruzzo“, il cui ricavato doveva servire a ricostruire il  Conservatorio “Alfredo Casella” ed il Teatro Stabile d’Abruzzo  dell’Aquila, circola già in internet, ovviamente gratis.

Promotori del progetto Jovanotti,  Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, il compositore Mauro Pagani e la già citata produttrice discografica della Sugarmusic, Caterina  Caselli. All’ammucchiata pro-Abruzzo hanno partecipato: Ligabue (che apre  anche il videoclip), Enrico Ruggieri, Gianni Morandi, Franco  Battiato, Massimo Ranieri, Francesco Renga, Gianna Nannini, Elisa,  Elio e le Storie Tese, Zucchero, Fabri Fibra Carmen Consoli, J Ax,  Gianluca Grignani, Giorgia, Nek, Laura Pausini, Samuele Bersani,  Tiziano Ferro, Morgan, Marracash, Negrita, Piero Pelù, Antonello  Venditti, Mario Venuti, Ron, Albano, Giusy Ferreri, Samuele  Bersani, Malika Ayane, Eugenio Finardi, Cesare Cremonini, Claudio  Baglioni, Sud Sound System e altri ancora.

Personalmente non mi hanno mai convinto queste inziative “superpelose”, dove con la scusa della solidarietà troppa gente si fa pubblicità gratis. Si critica tanto Berlusconi per aver “messo il cappello” sui terremotati, ma i cantanti che fanno di diverso? Se proprio volevano dare una mano, manifestare la loro solidarietà, potevano fare un bonifico. E stop. Come ha fatto Vasco Rossi, che si è sì autopromozionato durante la festa del 1° maggio, ma ha anche cacciato 100.000 euro in favore delle vittime del lavoro. Di tasca sua.