Yes we camp!

luglio 8, 2009

wecamp

Meravigliosa scritta di protesta dei terremotati a l’Aquila in occasione del G8: sul prato di una collina è apparso lo slogan “Yes we camp”.

Da ignorante mi chiedo come possano esserci ancora terremotati nelle tende, a distanza di ben 3 mesi! Molti anni fa feci un servizio filmato in cui una casetta prefabbricata a forma di chalet (del costruttore Volani di Rovereto) veniva calata da un elicottero e montata, perfettamente funzionante con acqua, luce, gas, servizi igienici, in meno di un’ora!

Com’è possibile che la protezione civile non abbia delle case prefabbricate per sistemare gli sfollati? Posso capire nell’immediato, ma non dopo tre mesi! Vivere in tenda è un inferno, di notte fa freddo e di giorno si crepa di caldo, per non parlare della pioggia, dell’umidità, degli spazi ridotti, della mancanza di intimità e di tanti altri inconvenienti che si possono solo immaginare.

Yes, they can

giugno 8, 2008

Obama ha vinto la corsa per la candidatura democratica. A me non piace troppo l’America, ma in questo caso devo dire che è davvero un grande paese. Un quasi signor nessuno di appena 46 anni, figlio di immigrati e per di più nero, si trova in corsa per diventare presidente degli Stati Uniti.

Dev’essere molto bello il clima di speranza e di cambiamento che aleggia in America, e che Obama ha saputo risvegliare con un’incredibile campagna elettorale. “Yes, we can” ha gridato Hillary Clinton cedendo le armi all’avversario, e ricompattando il partito democratico per la sfida finale con McCain.

Yes they can, loro possono. Se giriamo l’occhio in Italia invece viene la depressione, si ripiomba nel medioevo: un signore miliardario e ultrasettantenne, tra un malore e l’altro e un trapianto di capelli, mentre si genuflette al Papa spadroneggia nel paese. Il centrosinistra è letteralmentre sparito. Dov’è? Se si pensa a Veltroni e Rutelli che si stanno riorganizzando (?) dopo la batosta elettorale, vien da piangere. L’opposizione al Governo Berlusconi? Non pervenuta…