La benzina? In realtà costa pochissimo
agosto 6, 2007
Pierluigi Bersani ha convocato i petrolieri per capire (sic!) le ragioni della forbice tra i prezzi medi italiani e quelli europei della benzina.
Com’è noto in Italia abbiamo la benzina più cara del mondo o quasi. Se non lo è in termini assoluti, lo è probabilmente se rapportata al reale potere di acquisto. Negli Stati Uniti ad esempio la benzina costa circa mezzo euro al litro. Il nostro ministro dello Sviluppo Economico, in questa tipica querelle estiva, ha peraltro precisato: “Non abbiamo strumenti per intervenire sui prezzi: l’Antitrust può intervenire qualora verificasse degli elementi collusivi. Questo non tocca a noi”.
Allora stiamo a posto, l’Antitrust infatti è una specie di bella addormentata perenne. Quello che però forse non è chiaro a tutti è che la benzina in realtà costa pochissimo. Il costo folle che noi paghiamo alla pompa si deve sopratutto alle tasse imposte dallo Stato. Su ogni litro di benzina circa il 65% sono tasse!
Noi crediamo di fare 20 euro “di benzina” ma in realtà ben 13 euro sono tasse che versiamo ogni volta allo Stato. Questa manfrina dei politici che fanno finta di stupirsi del caro benzina, addossando la colpa ai petrolieri (che certamente avranno le loro colpe ma non sono in questo i maggiori responsabili del caro benzina) somiglia molto a una presa in giro.
fonte: La Repubblica 5 agosto 2007
Nel grafico qui sopra ecco cosa e chi paghiamo con un rifornimento di 100 euro di benzina verde. Come si vede lo Stato, tra accisa e iva, è la sanguisuga più ingorda.
Ma la cosa più assurda, che in pochi sanno, è che le accise sui carburanti (sono più d’una e sulle quali si paga anche l’iva, la tassa sulla tassa!) hanno motivazioni che lasciano di stucco:
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
14 lire per la crisi di Suez del 1956;
10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
10 lire per l alluvione di Firenze del 1966;
10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire per il terremoto dell Irpinia del 1980;
205 lire per la missione in Libano del 1983;
22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
39 lire (0,020 euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004
(fonte Adoc, non sono riuscito a trovare una fonte governativa)
Da notare che queste tasse, inventate per far fronte a delle emergenze, esaurito il loro scopo non sono più state rimosse!. Le accise sulla benzina hanno ciclicamente finanziato guerre, alluvioni, terremoti, disastri, frane, smottamenti, missioni militari e perfino i rinnovi dei contratti di lavoro. Da tasse “una tantum” sono diventate tasse “una semper”. Il peso complessivo delle accise è di circa 0,25 euro, circa 500 delle vecchie lire su ogni litro di benzina!
Può essere credibile uno Stato che dopo 72 anni continua a far pagare ai cittadini una tassa sulla benzina per la guerra coloniale di Mussolini del 1935?
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agosto 6, 2007 at 10:23 am
ciao
che il prezzo della benzina sia in larga parte costituito da imposte è abbastanza noto da anni, come giustamente dici questa è la solita finta-polemica estiva che non va da nessuna parte.
lo stato controlla l’ENI che è una delle 8 maggiori compagnie petrolifere: quindi è parte integrante del cartello di controllo dei prezzi che di fatto esiste.
il problema delle tasse: anche se sembra vengano le accise motivate con queste singolari destinazioni tipo la guerra in abissinia del 1935, come altre tasse vanno a finire nel calderone generale della copertura del debito pubblico.
Ho trovato il testo di una interrogazione della precedente legislatura ma non la risposta del ministro dell’epoca
Fai clic per accedere a pdfbt31.pdf
Francesco
agosto 6, 2007 at 10:45 am
si le motivazioni sono vergognose, non si preoccupano nemmeno di dargli una motivazione razionale.
Allora sarebbe più serio dire: “cari cittadini abbiamo bisogno di x soldi”. Ma almeno non ci prendessero in giro
agosto 6, 2007 at 11:59 am
Bersani, il grande liberalizzatore dei taxi, dei parrucchieri e dello scatto ala risposta fa finta di non vedere che esiste un cartello dei prezzi.
Come chi lo precedeva ovviamente perché è la stessa compagnia di giro.
L’ENI è per il 20,21% del Ministero dell’Economia e delle Finanze e il 9,99% della CDP SpA che è una sua controllata. Totale 30,20%. Da statuto nessun altro azionista può possedere più del 3%.
Se vedi ENI sezione Corporate governance Azionariato puoi verificare.
E chi è il presidente dell’ENI? Paolo Scaroni “promosso dal governo amministratore delegato dell’Enel e nominato Cavaliere del Lavoro su proposta dello stesso governo Berlusconi è lo stesso Paolo Scaroni che, quand’era vicepresidente della Techint, pagava le tangenti al Psi di Bettino Craxi e patteggiò la relativa pena di un anno e 4 mesi di reclusione davanti al tribunale di Milano” (fonte M.Travaglio).
Ti torna il discorso? La Repubblica-online (scusa ma non spendo 1 euro per farmi prendere per i fondelli)racconta le favole che vuole il governo..
mentre è chiaro che le compagnie “foraggiano” per mantenere il cartello…
Le tasse non si sogna nessuno di dimuniurle o destinarle, come sarebbe intelligente a fontii alternative o auto elettriche o che so io …
La gente dovrebbe smettere di pensare che lo stato sia una specie di figura paterna… l’interesse dello stato si muove su altri piani a favore dell’oligarchia economico-finanziaria di fatto è una dittatura capitalista
Francesco
agosto 6, 2007 at 12:07 PM
rettifica:
Paolo Scaroni è amministratore delegato
agosto 6, 2007 at 12:20 PM
a me i conti non tornano
se il 65% se ne va tra accise e iva, il restante 35% è degli operatori
ora, un litro di benzina costa 1.32€, il cui 35% è circa 0.5€ + 0.1€ d’iva
se le accise fossero 0.25€ + 0.05€ (iva su accise),avremmo comunque che un litro di benzina dovrebbe costare in tutto 0.9€
se invece calcoliamo che su un litro che costa 1.32€, 0.25 sono le accise, 0.05 l’iva sulle accise, il restante 1.02€ è dato dal prezzo base+iva, quindi quello che si spartiscono gli operatori è 0.85€ a litro, che è il contrario del grafico
cosa mi sfugge?
agosto 6, 2007 at 12:57 PM
Credo che qualsiasi politico sia consapevole del fatto che queste imposte sono le uniche mediamente proporzionali al reddito. Alla faccia di qualsiasi evasione. Ragion per cui nessuno pensa a toglierle.
agosto 6, 2007 at 1:08 PM
francesco si, hai ragione su tutto :(
@alessio: i dati del grafico sono ripresi dall’articolo di repubblica di ieri 5 agosto.
Ho provato a cercare i dati esatti sulle accise ma ho trovato solo rimandi esterni, mai la fonte diretta governativa :(
agosto 6, 2007 at 1:09 PM
@Alessio: non ho capito il discorso…
@Francesco: non sono d’accordo con la storia della dittatura capitalista per cui ci sono un sacco di tasse. Mi piacerebbe piuttosto conoscere in modo trasparente come sono divisi gli introiti per esempio del tesoro e come sono ripartite le uscite. Non voglio fare il loro mestiere, vorrei solo capire ove è giusto incazzarsi e dove no. In ogni caso con le entrate lo stato dovrebbe pagare i servizi oltre che i politici. Io vorrei semplicemente servizi più efficienti, meno tasse per mantenerli. Possibilmente anche meno politici e molto più efficienti. E questo con le dittature capitaliste non so quanto c’entri se non in una migliore efficienza. Quella descritta invece mi sembra più una società mafiosa o giù di lì. Sia chiaro che non sono in vena di polemiche, mi interessa il dialogo aperto. Buon lavoro ;-)
agosto 6, 2007 at 3:23 PM
[…] Una delle tasse che paghiamo finanzia la guerra coloniale di Mussolini in Abissinia. Leggere qui, tutto, fino all’ultima […]
agosto 6, 2007 at 3:35 PM
La storia della guerra in Abissinia è vecchia: se alcune di queste tasse ci sono non credo sia per fregare tutti noi ma per una reale esigenza nel rientro dei costi,almeno è ciò che davvero spero.
Ora cerco un riferimento all’articolo de La Repubblica e a qualche fonte governativa.
agosto 6, 2007 at 3:42 PM
bene dario, vediamo se la trovi :)
Quanto all’Abissinia, io credo che uno Stato serio non dovrebbe mantenere in vita simili tasse che non hanno più alcuna ragione di esistere.
agosto 6, 2007 at 4:35 PM
@ aghost
ma il bello e’ che una bella tassa … ma bella grossa …
e’ in % .. ossia la cara iva … quindi bersani e’ felicissimo se il prezzo del carburante aumenta …
+ prezzo alla fonte … -> + iva -> + il bilancio statale va bene (e bersani fa un figurone)
insomma … come diceva un noto comico napoletano diverso tempo fa: “… questa storia del ministro contro il caro benzina … a me .. me pare na’ strunzata … ”
per me hanno capito male i giornalisti, bersani e’ andato dai petrolieri per lamentarsi del mancato aumento super dei prezzi … !!! ahahahahah
ma poi una cosa .. se il bilancio dello stato migliora dobbiamo essere tutti piu’ contenti … un piccolo sacrificio si puo’ fare .. e che cavoli!
non domandatevi cosa bersani e visco possono fare per voi .. ma cosa voi potete fare per loro! (mm questa frase l’ho gia’ sentita in america .. ma non era proprio cosi’ … )
@ francesco
sono contrario alla tua seconda parte quasi su tutto.
1.Per prima cosa gli interessi particolari non sono capitalistici per definizione. Il capitalismo e’ basato sull’accumulo di risorse, questo non vuol dire rubare. Se ad esempio tu risparmi, rinunci alla vacanza ed alla macchina sportiva per comprarti una casa dove vivere sei un capitalista .. mica un ladro!
2. Che “il potere logora chi non ce l’ha” e’ un dato di fatto, ma il potere non ha colore od odore .. e’ come i soldi. Quindi affermare che i giochi di potere da te presunti sono cose da capitalisti e’ quantomeno inesatto.
Concordo con te per il fatto che il ministro attuale e’ stata per alcuni una delusione, anche perche’ a mio parere, non si e’ capito che la liberalizzazione non ha senso, cosi’ come il corporativismo. Bisogna che il ministro capisca che prima bisogna proteggere i cittadini, assicurando i servizi che una categoria propone, e poi permettergli di risparmiare, non il contrario. Mi fermo qui .. altrimenti aghost mi sfratta ;)
agosto 6, 2007 at 4:57 PM
@aghost
Una precisazione, mi scuso per la spataffiata di dati che non sono sicuro risultino chiari.
Se sono corretti i dati della Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti, è vero che il prezzo della benzina in Italia è più alto della media europea.
Prezzi medi mensili benzina (euro/litro) Prezzo consumo Imposte Prezzo ind.le
Italia 1,346 0,788 0,558
Media U.E. 1,192 0,665 0,527
Ma è altrettanto vero che ci sono paesi in cui la benzina è ancora più cara e le tasse anche::
Prezzi medi mensili benzina (euro/litro) Prezzo consumo Imposte Prezzo ind.le
Olanda 1,508 0,902 0,606
Regno Unito 1,424 0,926 0,498
Germania 1,395 0,878 0,517
Portogallo 1,375 0,823 0,552
Danimarca 1,357 0,810 0,547
La % di incidenza delle imposte si può facilmente calcolare.
Conclusioni: anche altri stati europei fanno cassa con te tasse sulla benzina. Basterebbe avere il dato della vendita per capire che cosa significa spostare anche di un paio di centesimi il prezzo. Per questo le compagnie lucrano sul differenziale che si crea aggiornando velocemente gli aumenti e ritardando i le diminuzioni dei prezzi.
Anche lo stato non si sogna di diminuire gli introiti.
@Alessio
Sempre dalla Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti i dati pubblicati 6 agosto 2007 sulla formazione del prezzo
http://www.figisc.it/media/phpsjEEW8.doc
Prezzi Italia rete servito Unità di misura Valore
Prezzo medio consigliato benzina euro/litro 1,370
IVA euro/litro 0,228
Accisa euro/litro 0,564
Totale carico fiscale euro/litro 0,792
Prezzo Platt’s CIF Med euro/litro 0,404
Ricavo industriale euro/litro 0,174
Totale prezzo industriale euro/litro 0,578
@Luca Rosso
@Kijio
Su che cosa intendo con dittatura capitalista torno in un altro momento, anche se vostre obiezioni mi sembrano molto civili e ragionevoli, ringrazio quindi dei commenti.
agosto 6, 2007 at 5:13 PM
io credo che nei vari calcoli non andrebbe dimenticato il potere di acquisto di ogni paese. In tutta la UE i governi fanno cassa con la benzina, ma è anche vero che l’Europa è la patria dei monopoli. Perché negli USA la benzina costa meno della metà?
E comunque comparare solo il costo x litro dei vari paesi, senza considerare il potere di acquisto, non mi pare corretto.
1 euro ha un peso ben diverso in italia rispetto, per esempio, alla germania dove mediamente i lavoratori guadagnano di più.
Senza contare la sperequazione micidiale all’interno del paese stesso quando si considera il reddito individuale.
agosto 6, 2007 at 7:11 PM
DECRETO-LEGGE 21 Febbraio 2005 , n. 16
articolo 1 comma 9
L’aliquota di accisa sulla benzina e sulla benzina senza piombo… sono aumentate, rispettivamente, a euro 564 ed a euro 413 per mille litri.
il doppio di quello che riportavano i dati adoc del 2004
agosto 6, 2007 at 7:20 PM
cidenti alessio… ma dove diavolo saranno i dati aggiornati?
agosto 6, 2007 at 9:41 PM
per chi volesse spulciare l’argomento accise fino in fondo c’è un manuale aggiornato redatto dall’ENI
http://www.eni.it/eni/internal.do?menu=true&RID=@24J3F%7C0?xoidcmWopk&portalId=0&lang=it
http://www.eni.it/external/eni/servlet/view/eni/upload/documentazione/area_fiscale/01_testo_unico_accise/_24J3F_0_xoidcmWopk/Manuale_delle_Accise2007.pdf?lang=it
11.75MB in pdf per 1466 pagine
rimanda al decreto n° 26 del 02/02/07
http://www.parlamento.it/leggi/deleghe/07026dl.htm
dove in pratica si ridefinisce il termine benzina
bb) nell’allegato I:
1) la voce «benzina» e’ sostituita dalla seguente «benzina con piombo»;
2) la voce «benzina senza piombo» e’ sostituita dalla seguente «benzina»;
questo fantomatico allegato I fa riferimento al regolamento (CEE) n. 2658/87
http://aidaonline.agenziadogane.it/nsitaric/taric/wtidpr.htm
di cui però non ho ancora trovato l’allegato -__-
è un continuo rimbalzare tra decreti, leggi, regolamenti e modifiche
agosto 6, 2007 at 9:51 PM
ma appunto, c’è da uscire pazzi :(
1466 pagine in pdf!!!
agosto 7, 2007 at 1:50 PM
viene proprio da scaldarsi, ma poi la benzina potrebbe andare a fuoco e con quel che costa…..
Ieri sera ho visto un’intervista a prodi. Dio com’è preoccupato di sta faccenda, mi ha fatto quasi impressione.
Leggi qua:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/08_Agosto/07/prodi_faenzi_sircana_castiglione.shtml
agosto 7, 2007 at 10:56 PM
certo che tutta quell´iprite che abbiamo usato in Abissinia ci sta veramente costando cara
agosto 8, 2007 at 6:41 am
ieri ho sentito in radio una interessantissima trasmissione sull’alta velocità: praticamente in italia costa il TRIPLO che negli altri paesi (anomalia tutta italiana) per via della “mitigazione ambientale”, ovvero tutta quella serie di opere collaterali (o che non c’entrano niente con la tav) che i comuni si fanno fare in cambio della concessione dei permessi: svincoli, strade, pavimentazioni, palestre, piscine e altre infrastrutture.
Ovviamente in questo calderone finisce di tutto, anche opere che non servono a una mazza ma che gonfiano mangificamente i costi.
Tanto alla fine paga sempre panatalone e quindi non si bada a spese.
Il professore intervistato ha sostenuto che la tav alla fine costerà 1000 euro ad ogni italiano.
Purtroppo non sono in grado di dire quale fosse la trasmissione perché stavo in auto e ne ho sentita una parte: interessante anche l’intervista a Martinat (del polo), che ha spiegato bene il potere ricattatorio dei comuni. E’ andata in onda ieri 7 agosto intorno alle 9.30, forse era radio24 o Raiuno (sui relativi siti però non ho trovato traccia).
Qualcuno l’ha sentita? Che trasmissone era?
agosto 8, 2007 at 6:42 am
enrico, anni fa la benzina a 3000 lire al litro pareva fantascienza, oggi ci siamo molto vicini. Gli automobilisti sono il pecorone ideale da tosare, quando uno ha la macchina mica la può buttare via.
agosto 8, 2007 at 9:44 am
Piccola digressione sul discorso Tav accennato da Aghost: per sentito dire e se avete un po’ di banda larga c’è stata una puntata di Report illuminante. Il problema non sono solo i comuni, quelli sono una piccola fetta. Pare che dai cantieri quelli che ci lavoravano portassero via taniche di gasolio da rivendere, tombini da rivendere e cavi e quant’altro, riferitomi da persone non da trasmissione che fra l’altro non ho mai potuto vedere.
Comunque complimenti a tutti, invece di completare l’informazione saltando di blog in blog ci si ritrova tutti su uno e con ottimo spirito di squadra ci si informa veramente. Poi magari si salta pure di blog in blog. Che sia questa l’evoluzione? :-P
agosto 8, 2007 at 9:59 am
luca, in questa trasmissione (mannaggia non riesco a trovarla on line) spiegavano bene come si gonfiano i costi. E del perché in Italia, caso unico al mondo, la tav costa il 300% che altrove :(
agosto 8, 2007 at 11:31 am
Pari pari una trasmissione di Report di tanti mesi or sono. Purtroppo non so aiutarti sulla trasmissione dell’altra sera :-P
Però quelle di Report mi pare siano reperibili anche se non ti è semplice scaricarla… ;-)
agosto 10, 2007 at 2:49 PM
[…] Per farvi un quadro completo e preciso di tutte le accise, e dell’IVA sulle accise (semplicemente assurdo!), caricate sul costo della benzina vi invito a leggere questo chiarissimo e sbalorditivo post. […]
agosto 10, 2007 at 3:22 PM
dopo il richiamo di bersani dei petrolieri, guarda caso il prezzo della benzina è stato abbassato un po’ da tutti. Di poco ma abbassato. Ma allora, a che gioco giochiamo?
agosto 10, 2007 at 4:50 PM
Al mio distributore di fiducia, che però è in mano a Carrefour e lavora all’ingrosso, il prezzo questa notte era 1,280 euri. Per la cronaca. Sempre per la cronaca per legge viene concesso un errore al distributore del 3%, il mio timore è che i distributori sanno bene come tararsi.
agosto 10, 2007 at 5:06 PM
luca, una inchiesta di qualche tempo fa di Striscia dimostrò delle ladrerie su vasta scala dei distributori… :(
agosto 11, 2007 at 1:58 PM
A proposito di debito pubblico, di finanziarie e di tesoretti vorrei dire una cosa. In Italia ogni giorno vengono erogati 109 milioni di litri di carburante (fonte FAIB). Moltiplicando 0,25 euro per 109 mln abbiamo 27.250.000 euro che ogni giorno vanno al fisco. Moltiplichiamolo per 365 giorni e arriviamo a 9.946.250.000 euro. 10 miliardi di euro l’anno. Il debito pubblico è di ben 1600 e rotti miliardi di euro (aivoja a tapparlo con le accise). La finanziaria 2007 è stata di 40 miliardi di euro (http://www.uil.it/università-ricerca/dati-ur-fin07.pdf). Ci vogliono 40 di queste finanziarie per eliminare il debito pubblico! Questi 40 miliardi sono stati così destinati: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/finanziaria_2007/doc/finanziaria_pillole.pdf. Perciò il debito pubblico mi sa che ce lo terremo a lungo. Ma il punto è: visto che la guerra in Abissinia è finita, io vorrei tanto sapere che ci fanno con tutti quei soldi. Bersani dica che ci servono quei soldi, ma per favore, non ci prenda per idioti. Sarei più contento che dicesse: ragazzi, ci servono per la TAV, non le possiamo togliere. Almeno per la trasparenza.
agosto 12, 2007 at 1:29 am
@maurizio
Il problema più che di debito pubblico è di interessi da pagare sul debito, interessi che lo aggravano ulteriormente.
luglio 1, 2008 at 11:20 am
[…] sul silenzio di Stato riguardo agli inceneritori e non si parla di ripristinare uno sconto sulle accise, in particolare sull’IVA sull’accisa (è già c’è anche quella), cosa che già […]