10 domande inutili

marzo 4, 2008

Nicola Mattina, fondatore di Elastic, lancia l’idea delle 10 domande ai politici, subito raccolta dal Sole24 ore.

L’intenzione sarebbe quella del “giornalismo partecipativo“: cioè una video-intervista di dieci domande formulate e scelte direttamente dagli elettori. Nella prima fase ciascuno proporrà la sua domanda: le dieci domande più votate dai lettori del sito diventeranno un’intervista ai candidati premier. Si potranno poi votare le risposte dei candidati, e dire se piacciono o meno.

Personalmente, a me sembra un esercizio inutile. E’ come la stesura dei programmi dei partiti, un elenco più o meno lungo di buone intenzioni, di vaghi obiettivi che nessuno potrà mai verificare né tanomento chiedere conto a posteriori.

Cosa volete che rispondano i candidati alle 10 domandine? Meneranno il can per l’aria, ribadiranno o prometteranno, come si fa sempre prima di qualsiasi elezione. E poi, passata la festa gabbato lo santo.

Di questi “giochini” non si sarebbe alcun bisogno se in Italia ci fosse un giornalismo serio che fa il suo mestiere. Ma nel nostro paese, dove una ridicola “par condicio” vieta di parlare di politica perfino a Sanremo, pare che non ci sarà neppure il confronto diretto in tv tra candidati, figuriamoci se qualcuno si farà spaventare da 10 videodomandine degli internettari: sarà anzi l’ennesima passerella per fare la solita propaganda.

2 Responses to “10 domande inutili”


  1. Probabilmente l’esercizio potrà sembrare inutile ma non certo per l’esempio di giornalismo partecipativo che esso rappresenta quanto, piuttosto, per la scarsa fiducia riposta da te (e probabilmente anche da altri) nei nostri politici.
    Resta il fatto che http://www.10domande.ilsole24ore.com/ rappresenta, ad oggi, l’unico punto (e non solo sulla rete) in cui sia possibile per ogni elettore porre quesiti ai candidati premier. E questo non lo reputo affatto “inutile”

  2. aghost Says:

    Gianluca, io apprezzo lo sforzo, ma se guardiamo concretamente ai fatti, e a quante volte ad esempio è stata tradita la volontà degli elettori (ad esempio sui referendum), il quadro è sconfortante.

    Fare 10 domande ai candidati (candidati dei partiti vorrei ricordare, non dei cittadini), senza pretendere RISPOSTE concrete e IMPEGNI CERTI e MISURABILI, sperando che questo comporti qualcosa di utile o pratico, è come sperare nell’arrivo dei marziani per cambiare qualcosa.

    ciao :)


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