Italia.it, quando il rattoppo è peggiore del buco
marzo 6, 2007
Si è tenuta il 5 marzo scorso nella sede nazionale della Margherita l’assemblea dell’Osservatorio sulle ICT della Margherita, che aveva lo scopo, tra le altre cose, di fronteggiare la marea di critiche feroci sul mega portale Italia.it.
Qui il resoconto completo dell’assemblea, alla quale hanno partecipato Roberto Falavolti, amministratore delegato di Innovazione Italia, Guido Improta vice Capo di Gabinetto del Ministro del turismo Francesco Rutelli, il presidente onorario (?) Paolo Zocchi, Gianluca Momoli e Alessandro Benzi.
Dopo aver letto le varie dichiarazioni, dobbiamo dire che il ratttoppo è peggiore del buco.
Anzitutto si viene a sapere che al portale italia.it non sono stati destinati 45 milioni di euro bensì “solo” 7. Come se 7 fossero pochi. Si scopre anche che questi 7 milioni di euro non sono stati erogati. La domanda sorge spontanea: ma allora il sito con quali fondi è stato realizzato? E quanto si è speso finora?
Zocchi ha lamentato la “disinformazione” riguardo ai 45 milioni, come se fosse colpa dei blogger e non degli organi di stampa, e del ministero incluso, che hanno divulgato a suo tempo la notizia e l’entità dei finanziamenti.
Amalia Vetromile, ha focalizzato l’attenzione a standard metodologici e tecnologici per la produzione dei contenuti, alla necessita di un marketing condiviso del “prodotto” Italia che tenga conto dei diversi target delle diverse categorie di utenti (il turista cileno è diverso da quello cinese, per fare un esempio), con il fine di promuovere lo sviluppo dell’industria turistica anche in percorsi diversi da quelli noti delle grandi città d’arte.
Il turista cileno è diverso da quello cinese, grande!
Improta ha sottolineato che il Governo ha avuto il coraggio (sci!) di fare in sei mesi quello che non era stato fatto in molti anni che lo avevano preceduto; il BIT era un momento importante per il Paese, ed è stato ritenuto giusto “svelare” il portale con un momento di verità. Oggi on line, al vaglio della critica, si pone come un portale che deve essere considerato “incCostruzione” e , in quanto tale, rielaborato, corretto e rivisitato dai protagonisti e dai professionisti del settore, che dovranno apportare tutte le dovute migliorie. Anche Giorgio Sebastiano, responsabile dell’area Internet e media digitali dell’Osservatorio, ha evidenziato il coraggio del ministro Rutelli (sic!) per aver messo on line il portale dopo molto tempo.
Questa è pura follia: buttare on line quella schifezza è stata una decisione da incoscienti, da irresponsabili, per non dire di peggio. Se il portale doveva essere l’immagine dell’Italia inefficiente, arruffona, cialtrona e pressappochista, allora il sito risponde pienamente allo scopo.
Angelo Boscarino ha sottolineato l’importanza, tra l’altro di tener conto del giudizio degli utenti sui servizi offerti, mentre Valerio Imperatori, che rappresentava l’RTI, ha ribadito che il portale è costituito da più di 50.000 pagine. Le segnalazioni di errore di scrittura segnalate ( poco più di 35) sono state prontamente corrette. Ha aggiunto comunque che il dibattito della Rete non resterà inascoltato. Imperatori ha sottolineato, tra l’altro l’importanza di un input politico per la definizione degli obiettivi che il portale italia.it vuole raggiungere. Azioni di Marketing , di Branding, comunicazione interna ed esterna e interazione con le singole Regioni del nostro Paese, gli altri suggerimenti apportati.
Vetromile ha infine sottolineato come l’Osservatorio rimarrà in ascolto e collaborerà affinché l’iniziativa dal basso possa essere valorizzata nei suoi contenuti positivi rivolti al miglioramento del portale e al suo obiettivo finale, quello di valorizzare il nostro territorio all’estero.
C’è una sola buona notizia in questo guazzabuglio pazzesco di assurdità, e cioè che i 45 milioni di euro NON sono ancora stati spesi. Si spera perciò che qualcuno di buon senso blocchi subito questa baracconata indecente.
Dopo 2 anni si sta ancora aspettando “l’input politico” sulle finalità del portale (!) mente emerge, con prepotente evidenza, come la vera reale preoccupazione di tutti è quella di non perdere i 45 milioni di euro di finanziamento allegro.
marzo 6, 2007 at 5:41 PM
E quanti (e quali) soldi sono stati spesi ? C’è troppa dis-informazione,io starei attento a considerare una buona notizia la riduzione da 45 a 7 milioni (solo?): urge un intervento della magistratura a mio avviso per fare chiarezza.
marzo 6, 2007 at 6:17 PM
senza alcun dubbio, è dal principio che lo dico che bisogna che la magistratura intervenga. Ma qua sono tutti terrorizzati che gli blocchino i fondi. Sono persino disposti a sentire i bloggers per fare le migliorie, ma ci rendiamo conto? :)))
Dopo 2 anni e 45 milioni di stanziamento!
marzo 6, 2007 at 7:05 PM
scoperto un altro portale-ciofeca:
http://www.lineadirettacolpremier.it/
lineadirettaconchiii? Non funziona nulla…
marzo 8, 2007 at 11:42 PM
Va bene la sintesi, ma ridurre un discorso di dieci minuti in una sola battuta estrapolata dal resto, per poterci fare la battuta, è scorretto. Messa come l’hai messa tu anche io mi arrabbierei, peccato che per dieci minuti ho elencato gli errori, anche strategici, della realizzazione, e provato a dare alcuni flash propositivi. Il tutto di fronte agli autori, faccia a faccia, cosa diversa dal buen retiro del blog.
Ma a nessuno è venuto in mente che è la prima volta che apertamente un centro studi di un partito apre una discussione critica su un qualcosa presentato dal suo esponente più prestigioso? E che mette il dibattito, nella sua forma più estesa, a disposizione di tutti?
Faccio anche presente che alcuni blogger sono stati invitati al convegno, dove avrebbero potuto esprimere liberamente il loro pensiero. Non si è presentato nessuno.
marzo 9, 2007 at 12:04 am
caro Sebastiano, il fatto che la margherita metta “il dibattito, nella sua forma più estesa, a disposizione di tutti”, più che una scelta è ormai una dolorosa necessità :)
E l’unico modo che avete di uscirne, mi creda, è fare chiarezza su tutto, ma chiarezza vera, totale, perché le gisutificazioni sentite finora fanno rizzare i capelli in testa. Il progetto è, a mio modo di vedere, indifendibile.
PS: quali blogger erano stati invitati?
PPS: non credo di aver fatto sintesi maliziose, ho messo infatti anche il link al resoconto completo sul vostro sito
aprile 12, 2007 at 3:13 PM
devo averlo già visto quel logo …
http://archeoblog.perdomani.net/2007/presentato-il-nuovo-logo-dellitalia/
una citazione sarebbe gradita ;)
ciao
dat