Il reality più finto che c’è

ottobre 12, 2007

La corruzione del significato delle parole avanza inesorabile. Un esempio è il cosiddetto “reality” televisivo. Ma c’è qualcosa di più finto di un reality?

La cosa poteva avere vagamente un senso nelle prime edizioni del Grande Fratello, dove c’erano delle telecamere fisse più o meno occultate dietro specchi, lampadari o mobili. Ma già il fatto di essere rinchiusi in un appartamento con sconosciuti, costretti a condurre un’esistenza innaturale, oziando tutto il giorno sul divano o litigando in cucina all’ora di pranzo, era ed è la negazione di qualsiasi pretesa di rappresentare il “reale”.

Le cose sono decisamente peggiorate con “Le Isole dei Famosi“. Qui le telecamere non sono neppure nascoste ma addirittura imbracciate da cameramen in carne ed ossa, che stanno a mezzo metro dai “naufraghi” e li seguono passo passo 24 ore su 24. Può essere definito reality una simile recita?

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11 Responses to “Il reality più finto che c’è”

  1. Finz Says:

    La gente ormai sa che è tutto finto. Almeno io che guardo l’isola lo so…Ma mi diverte che ci posso fare? Sicuramente se posso, preferisco uscire la sera ma in mancanza d’altro…Meno 1000 punti per meeee! :)

  2. Luca Rosso Says:

    Dipende da cosa si intende per reality. Purtroppo se volessimo spegnere e buttare l’elettrodomestico dipende da noi e non possiamo imporre quello che alle televisioni conviene. Forse qualcosa per la RAI ma in ogni caso la maggior parte delle persone ha altro da fare che preoccuparsi di far cambiare indirizzo alla programmazione. Comunque se si volesse organizzare qualcosa a riguardo ben venga ;-)

  3. Liuk Says:

    Nella televisione italiana c’è finzione ovunque. Con i Fintality (anziché reality), le Fiction e i TG ;)


  4. Apposta lo hanno chiamato reality. Sono i condizionamenti occulti questi. Le parole hanno una forza notevole, non sono mica cose senza peso buttate lì. E’ scientifica la cosa. Le parole instillano un messaggio conscio ma anche uno inconscio. Se lo avessero chiamato fakeality, nessuno avrebbe mai ipotizzato un briciolo di vero in quelle trasmissioni. Con conseguente calo di ascolti. Chiamarlo reality è come dire: ehi, so’ cose vere queste, eh? Solo che te lo dicono a livello subliminale…come quelle pubblicità che facevano una volta e che poi vennero vietate. L’effetto è micidiale, perché a livello inconscio non c’é la ragione, non c’é lo spirito critico che confuta il messaggio che arriva. Un po’ come quando si sogna, via.

  5. MFP Says:

    Io credo che all’inizio la parola reality aveva un senso… non quello che gli hanno attribuito… ma una giustificazione la aveva: non c’era copione, facevano un po’ tutti come gli pareva. Ovviamente non è realtà perchè, come dici anche tu, la condizione stessa in cui si trovano è farlocca; non solo trovarsi chiusi in cattività con degli sconosciuti, ma anche sapere di essere ripresi in ogni momento, sapere che c’è la possibilità di vincere un premio consistente se riesci a produrre un legame empatico con un grande numero di spettatori… sono tutte cose che falsano il comportamento di chiunque.
    Poi probabilmente nel tempo, già dal primo GF, la produzione ha iniziato a interferire nella spontaneetà dei soggetti o ad avere dei profili psicologici più definiti con cui selezionare i soggetti… e ci sono mille modi per interferire anche senza parlarci… gli uomini sono macchine che possono essere programmate fornendo l’I/O giusto. Questo ovviamente per aumentare l’audience… è una questione di obiettivi, gli obiettivi prevalgono sempre. Se l’obiettivo è aumentare l’audience, anche l’oggetto stesso della trasmissione (“mostrare la realtà”) cade in secondo piano fino addirittura a scomparire.

    Comunque, al di là dei soliti ragionamenti intellettualoidi, sai cosa fa strano a me? Che quelli che vanno lì non si vergognano… soprattutto quei reality che coinvolgono i vip: sono figure pubbliche, se si sputtanano la faccia a fare i coglioni in un reality ma come pretendono poi di lavorare ancora nel mondo dello spettacolo!? Cioè, per me uno che è stato in un reality perde completamente di attrattiva… voglio dire… seppure la propria specialità è far ridere, un conto è far ridere in uno show fatto per far ridere, un conto è fare finta di essere naturale in uno show che non fa nemmeno ridere… è squallido, è mancanza di professionalità… non so come spiegarmi.

  6. aghost Says:

    mfp, è tutto perfettamente comprensibile: nei reality ci vanno mica i vip veri, ma gli svip (semi vip), cioè personaggi di secondo piano che sfruttano cosi un provvidenziale rilancio fatto poi di ospitate, serate, interviste eccetera che dura qualche anno.

  7. MFP Says:

    Un centro di riciclaggio per spazzatura vip?

  8. aghost Says:

    si più o meno, ci sono poi trasmissioni che campano sui rifiuti altrui, tipo italia sul due che il giorno dopo commenta quel che è successo sull’isola. Nulla si crea e nulla di distrugge, verrebbe da dire…

  9. MFP Says:

    Cavolo, hai appena dimostrato che il mondo dello spettacolo è un sistema chiuso… :)
    Ecco perchè in televisione a presentare Miss Italia c’erano ancora Pippo Baudo, Mike Buongiorno e Loretta Goggi… poverini… sono relegati in un sistema chiuso da dove non possono uscire! :)))

    (il principio di conservazione “nulla si crea e nulla si distrugge” è valido soltanto per un sistema chiuso!)

  10. frap1964 Says:

    La realtà è spesso solamente un’illusione.
    Visto che l’unica categoria è “quando mi girano”, a te da che parte gira?


  11. L’isola dei famosi è usata da coloro che non si vedono più in televisione da secoli. Ecco perché è patetica. L’ultima spiaggia per chi è fuori mercato (ammesso che sia mai stato dentro il mercato).


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