Bongiorno copia&incolla
settembre 9, 2009
Piovono i necrologi sui media per la morte di Mike Bongiorno. E piovono gli errori da copia&incolla. Una notizia di Adnkrnons riporta le dichiarazioni di Paolo Villaggio che cita la “Fenomenologia di Mike Bongiorno“, attribuendola a Vittorio Spinazzola, mentre tutti sanno che è di Umberto Eco. Solo il Messaggero, a quanto ne so, si avvede dell’errore e corregge la citazione sbagliata di Villaggio. Tutti gli altri copiano pedissequamente l’errore, inclusi Repubblica e Corriere.

settembre 9, 2009 at 2:53 PM
L’informazione a volte è fatto di copia, incolla, ritaglia, bianchetto, appiccica. In certi casi vuoi per pigrizia, vuoi per non scontentare la tot. persona. In un passato non troppo lontano si affermò: “Vi son due tipi: il giornalista ‘impiegato’ e il giornalista ‘giornalista’” Chi sceglie di appartenere alla seconda categoria e, sovente, non farsi l’affari propri, rischia pure la vita.
settembre 9, 2009 at 4:15 PM
Io vedo i giornali ancora tremendamente in ritardo su tutto. Come ho scritto in altro post, hanno ancora la testa in edicola invece che on line.
settembre 9, 2009 at 6:41 PM
Forse c’entra l’essere organizzati per una distribuzione cartacea, ancora un poco indietro per quanto riguarda l’online, che va a cozzare con il tasso di alfabetizzazione informatica che, nel nostro paese, non è fra i più alti rispetto ad Europa/stati intercontinentali; sarà davvero un poco un discorso di mentalità? In fondo un azienda, se vuole guadagnare, deve buttarsi dove il grano cresce e li’ organizzarsi a raccoglierlo, che si debbano calzare ciabatte o stivali; certe aziendone certo non saranno nemmen semplici da coordinare, a meno che le teste pensanti siano una manciata e tutti gli altri debbano obbedire, ma vista riguardo ad un giornale mi dà tanto l’impressione de “La voce del padrone”: pochi al vertice dicono cosa e come scrivere a riguardo di un fatto. Li allora, cartaceo o online, non fa differenza, sempre rischio spazzatura c’e’; o meglio, almeno nell’online forse non s’e’ speso nulla per acquistare un foglio, s’è ‘solo’ perso tempo (che pure è prezioso).