Rottura di Maroni
dicembre 15, 2009
Francamente Roberto Maroni sembrava uno dei meno peggio della compagnia al Governo, invece non se ne salva uno che sia uno. Dopo i deliri della Carlucci, che si è sempre distinta nello sfoggio ostinato di ignoranza riguardo a Internet, ecco che anche Maroni invoca leggi demenziali e liberticide contro la rete.
In un intervento alla Camera, Maroni aveva fatto riferimento alla polemica nata per la presenza in rete di siti inneggiati all’aggressore di Berlusconi: “Valuteremo soluzioni idonee da presentare al prossimo consiglio dei ministri per consentire l’oscuramento dei siti che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere“.
Incredibilmente, parole sensate arrivano invece da Casini: “Guai a promuovere provvedimenti illiberali“, ha affermato il laeder dell’Udc: “Le leggi esistenti già consentono di punire le violazioni. Negli Usa Obama riceve intimidazioni continue su Internet, ma a nessuno viene in mente di censurare la Rete“.
Sembra che i gruppi su Facebook pro o contro Tartaglia siano già stati oscurati. Ora non è chiaro cosa abbiano in mente al governo, ma sembra che la logica sia quella di togliere i gabinetti sui treni perché qualche imbecille scrive frasi sconce nei cessi. Ma si può?
Al Fano contro Facebook
ottobre 21, 2009
Il ministro Angelino “Al Fano” si è detto profondamente turbato del fatto che esistano ”parecchi forum su Facebook, quindi su Internet, che inneggiano all’odio nei confronti di Silvio Berlusconi, inneggiano all’omicidio nei confronti del presidente del Consiglio”.
“Poiché nel nostro Paese esiste l’obbligatorietà dell’azione penale” ha aggiunto il ministro “io mi attendo che la Magistratura faccia il proprio dovere indagando, perseguendo e trovando coloro i quali inneggiando all’odio e all’omicidio, commettono un reato penale e compiono un’azione disdicevole dal punto di vista morale. E’ un tema grande di sicurezza che riguarda la persona del presidente del Consiglio”.
Gli iscritti al gruppo che vorrebbero “uccidere Berlusconi” sono attualmente oltre 13.00o. Che facciamo: li arrestiamo tutti?
Metti un Zuckerberg italiano
agosto 15, 2009
La storia di Mark Zuckerberg ha dell’incredibile, e poteva succedere solo in America. A soli 19 anni si inventa Facebook, il “libro delle facce” che, nato inizialmente per tenere in contatto gli studenti dell’università di Harward, in pochi anni si diffonde in tutto il mondo con oltre 250 milioni di iscritti, diventando una delle maggiori reti sociali di internet e rendendo Zuckerberg straricco.
La rivista statunitense Forbes lo ha nominato “Il più giovane miliardario del mondo”, con un patrimonio netto stimato intorno al miliardo e mezzo di dollari. Ha venduto alla Microsoft l’1,6% della sua Facebook per 240 milioni di dollari, facendo lievitare il valore della società a 15 miliardi di dollari.
Mi sono immaginato uno Zuckerberg italiano, in lotta con la tariffa urbana a tempo, o con l’adsl a consumo di Telecom Italia a 2 euro l’ora a casa di mamma e papà, fare esperimenti sulla sua idea. E poi andare in banca, a chiedere un finanziamento.
E mi sono immaginato il direttore di banca… macché direttore, un funzionario… neanche, un impiegato nel suo ufficietto che, con un sorrisino sulla bocca, gli chiede con aria di sufficienza: “Ma caro signor Zuckerberg, quali garanzie ci offre? Non ha neppure uno stipendio… I suoi genitori hanno terreni, case o altri beni immobili, oltre agli stipendi? E poi, scusi se glielo dico, ma a chi vuole che interessi questo libro delle facce?”.
Ho immaginato il giovine Mark uscire dalla banca a testa bassa, con l’idea triste di accettare quel lavoro nel call center a 400 euro il mese… rinnovabile ogni tre.
Come parli frate
giugno 9, 2009
Padre Giorgio Butterini, noto religioso del convento dei Cappuccini di Trento, ha diffuso una mail nella quale attacca frontalmente il governo Berlusconi perché – scrive testualmente – “si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l’informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese e’ ormai l’unica fonte informativa non censurata”.
Il frate ha titolato la sua innovativa forma di comunicazione elettronica “Perche’ lo Spirito vi tenga svegli“, e nel testo ricorda – tra l’altro – che “l’attacco finale alla democrazia è iniziato. Berlusconi e i suoi sferrano il colpo definitivo alla ibertà della rete internet per metterla sotto controllo”.
Padre Butterini – come riporta l’agenzia AGI – ha confermato il contenuto della e-mail, laddove scrive che, “secondo il pacchetto sicurezza approvato in Senato se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo”.
Il religioso aggiunge che “il ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorita’ giudiziaria, puo’ disporre con proprio decreto l’interruzione della attivita’ del blogger, ordinando ai fornitori di connettivita’ alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L’attivita’ di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per l’apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali”.
L’interrogativo che padre Butterini pone è quindi questo: “Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la casta con questa legge?. Il cappuccino di Trento conclude cosi:'”Obama ha vinto le elezioni grazie ad Internet. Chi non può farlo pensa bene di censurarlo e di far diventare l’Italia come la Cina e la Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati Beppe Grillo dalle colonne del suo blog e la rivista specializzata Punto Informatico. Fate girare questa notizia il piu’ possibile. E’ ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. E’ in gioco davvero la democrazia!”.
—-
Che dire, all’inzio pensavo ad uno scherzo: ma se persino i mansueti frati si ribellano di fronte alla minaccia berlusconiana, e addirittura in difesa di internet, forse non tutto è perduto :)
via Agi (non sono ancora riuscito ad avere la mail originale, se quacuno ce l’ha…)
Zombie sul Due
aprile 16, 2009
Per caso sono incappato nel programma “Insieme sul Due” di Rai2, rotocalco quotidiano sui “temi caldi affrontati ogni giorno dalle famiglie italiane e l’incontro con la grande attualità e l’informazione” (sic), condotto da Milo Infante.
Mi sono fermato ad ascoltare perché si parlava di internet. Dopo pochi secondi si è capito subito l’andazzo: “Internet è aberrante, Facebook tremendo perché è un sorrogato della realtà che viene sostituita dal virtuale…” e via con altre facezie simili.
Chi proclamava, con ammirevole sicumera, queste trite e ritrite stupidaggini? Sempre i soliti zombie del cimiteriale teatrino televisivo: Alba Parietti più gonfia che mai (è detta anche “Silicon Valley”), Francesco Alberoni noto più per il suo celebre riporto che per le “alberonate” scritte nei libri, la direttrice di scemenze “Diva e donna”, Silvana Giacobini, e l’attore (?) ormai arruolato carabiniere effettivo Andrea Roncato. Il programma, e non poteva essere diversamente, è dell’ineffabile Michele Guardì.
Ora, che siano costoro, che sopravvivono solo grazie al canone obbligatorio, a fare la predica delle presunte aberrazioni di internet, è davvero grottesco. Proprio loro, che abitano da sempre nel teatrino virtuale televisivo, degli zombie che stanno insieme col silicone e che non potrebbero concepire, tra una pietosa ospitata e l’altra, null’altra esistenza al di fuori del tubo catodico, vengono a descriverci le aberrazioni di internet? Essù, un minimo di pudore no?