Lucia Annunziata

Si può lanciare on line “un nuovo media” con un direttore di 63 anni (Lucia Annunziata), aprendo il primo numero con un’intervista a un 76enne (Silvio Berlusconi)?

Inizia male l’avventura dell’Huffington Post in Italia. Tutto appare già vecchio, anzi stravecchio. Ma non è solo una questione anagrafica. Molti non hanno mai capito cosa c’entrasse l’Annunziata quando si è saputo che era stata scelta per la direzione. Una giornalista certamente navigata (forse anche fin troppo) ma che ha sempre dimostrato di non capire nulla di internet, e lo ha perfino ribadito in una recente intervista parlando della sua nuova avventura: “I blog non sono un prodotto giornalistico. Sono commenti, opinioni su fatti in genere noti: è uno dei motivi per cui i blogger non vengono pagati“ (Prima Comunicazione 09/2012).

Insomma siamo alle solite, come quando quasi vent’anni fa i mega portali telefonici incitavano “mandaci la tua foto, la pubblicheremo gratis!”. Annunziata non ha capito che su internet chiunque pubblica ormai quel che gli pare senza chiedere niente a nessuno. E la gente si è stufata dei soliti giornali e delle solite notizie, e passa molto più volentieri il tempo su Facebook, su Youtube e magari sui blog a leggere quei commenti che, secondo l’ex direttrice della Rai, non valgono nulla.

Oggi più che mai dovrebbe essere chiaro a chiunque che quel che conta sono i contenuti, se sono interessanti oppure no, poco importa che siano un prodotto giornalistico o l’opinione di un blogger. Quelli più in vista arruolati dall’Annunziata, a parte nomi sconosciuti o poco noti e la bizzarria di una suora, sono per lo più pseudo-blogger, e a leggere certi nomi cascano le braccia:  l’ex ministro Tremonti,  l’ex garante e ora sottosegretario Catricalà, c’è perfino l’ineffabile Santanchè e il ministro Polillo, che nel suo primo post incita a lavorare di più, lui che ha una pensione da 20mila euro al mese (però fa “meno ferie di un metalmeccanico”, ipse dixit).

Insomma la solita triste compagnia di giro che infesta i giornali e le tv, gli amici della parrocchietta di cui tutti non ne possiamo più. Nei giorni successivi al lancio, l’HP italiano, nato con la collaborazione ben poco rivoluzionaria e anzi piuttosto preoccupante del Gruppo Espresso, ha aperto con Marchionne e Elkann, poi con la Polverini, quindi ancora con Berlusconi e Bersani, coi primi link in testata dedicati a Monti e al cardinal Bagnasco (!). Se il buon giorno si vede dal mattino, se questa doveva essere la ventata di novità nel panorama giornalistico on line, c’è n’è abbastanza da scappare a gambe levate.

Un vecchio media di regime è esattamente quello di cui nessuno sentiva il bisogno. L’Italia non è l’America: la gente è esasperata dalla crisi, vede i politici come fumo negli occhi e non vede l’ora che tutto il baraccone sia spazzato via, compresi gli orridi teatrini dei politici in tv e sui giornali. L’Annunziata rispetto alla rete è un corpo estraneo, è parte di quel giornalismo poco credibile che ha prosperato per anni assieme ai partiti. Per questo l’Huffington post italiano, a meno di un improbabile e drastico cambio di rotta, sarà un clamoroso flop.

Marchettone gigante a Porta a Porta martedì 16 dicembre 2009, con un’intera puntata dedicata al “cinepanettone” di De Sica & company. Sul sito del programma Rai così descrivono l’evento: “Ospiti della puntata i protagonisti dell’ultimo successo natalizio “Natale a Beverly Hills“.

A Porta a Porta hanno già deciso, nonostante il film debba ancora uscire nelle sale, che si tratta di un successo. Il successo preventivo insomma. Forse non sarebbe inutile chiedersi perché mai il cosiddetto servizio pubblico della Rai debba infliggere, agli abbonati obtorto collo, queste pubblicità spudorate pagate coi soldi dei contribuenti, spottoni di ore per la promozione delle solita boiata di Natale.

Brunetta dimezzato

novembre 16, 2009

https://i0.wp.com/antoniomontanarinozzoli.blog.lastampa.it/antoniomontanari/images/2008/05/28/brunetta03g.jpg

Il nuovissimo portale di
Renato Brunetta www.riformabrunetta.it, presentato stamane a Palazzo Chigi dal ministro per la Pubblica amministrazione, è stato azzoppato dopo pochissime ore di vita.

Nel primo pomeriggio infatti degli hacker gli hanno lanciato contro un attacco informaticoDoS” (Denial Of Service) in seguito al quale il portale è crollato miseramente, diventando irraggiungibile.

Lo ha reso noto lo stesso dicastero, aggiungendo che i tecnici stanno lavorando per ripristinare al più presto l’accessibilità e le funzioni del portale. A tarda sera però il sito era ancora “down”. Una discreta figura di palta per il vulcanico ministro che ha fatto dell’iper-efficienza la sua bandiera. Brunetta caccerà dal ministero i suoi tecnici fannulloni?

Sempre meglio del cetriolo

novembre 6, 2009

Ecco il nuovo video turistico dell’Italia di Enit, l’ente per il turismo nazionale. Sempre meglio del famoso “cetriolo” dello sfortunato portale-mostro italia.it, anche se, alla fine del filmato, spunta con sgomento un nuovo sito: www.italiamuchmore.com. Ma perché? Non bastava quello ufficiale per cui sono già state buttate montagne di soldi?

La cosa più incredibile è che il bottone “approfondisci” rimanda al sito dell’Enit – Agenzia Nazionale del Turismo: non c’è neppure un link al sito ufficiale di italia.it! Ma la Brambilla lo sa?

Insomma ciascuno procede per conto suo, ignorando ciò che fa l’altro, ma continuando a succhiare contributi e finanziamenti.

¿Por qué no te callas?

settembre 10, 2009

http://kchico.files.wordpress.com/2008/05/zapatero.jpg

Ho visto poco fa la grottesca conferenza stampa di Berlusconi con un imbarazzatissimo Zapatero. Lazzi, battute, insulti e sfottò alla stampa, anche straniera, barzellette che non facevano ridere, spacconate ridicole, anzi penose, come quella “Sono il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni”.

Un Berlusconi sinistramente su di giri, logorroico e ridanciano, che pareva strafatto di cocaina mentre Zapatero doveva ascoltare, letteralmente basito, il nostro premier che in una conferenza internazionale rispondeva ad un giornalista “In vita mia non ho mai pagato una donna per una prestazione sessuale”.

Berlusconi sembrava insomma Hugo Chavez in una delle sue fluviali filippiche, quello poi redarguito da Juan Carlos con la famosa frase ¿Por qué no te callas? (perché non te ne stai zitto?). Frase che forse, in quest’occasione, avrebbe voluto dire Zapatero. Povera Italia e poveri italiani, in che mani siamo.

Obama il pc non l’ama

settembre 3, 2009

obama

Barack Obama passa per un fan della tecnologia e di internet in particolare. Sulla rete ha basato infatti gran parte della sua vittoriosa campagna presidenziale. Suscita quindi una certa sorpresa vedere la sua scrivania desolatamente vuota: non c’è un pc fisso, neppure un portatile. Solo il solito telefono e poche scartoffie. Possibile?

Forse le foto ufficiali fatte nella Stanza Ovale sono di pura rappresentanza, e perciò lo staff di Obama ha ritenuto che non fosse opportuno far vedere il presidente degli Stati Uniti che cincischia su Internet. O no?

La Rai rifiuta il trailer di Videocracy "E' un film che critica il governo"

Sembra incredibile, ma in Italia ora censurano anche i trailer dei film. Mediaset e Rai hanno infatti rifiutato il trailer di Videocracy, il film di Erik Gandini che ricostruisce i trent’anni di crescita dei canali Mediaset e del nostro sistema televisivo.

La tesi del film è nota: in una videocrazia la chiave del potere è l’immagine. In Italia soltanto un uomo ha dominato le immagini per più di tre decenni. Prima magnate della TV, poi Presidente, Silvio Berlusconi ha creato un binomio perfetto caratterizzato da politica e intrattenimento televisivo, influenzando come nessun altro il contenuto della tv commerciale in Italia.

Se il rifiuto da parte di Mediaset di trasmettere il trailer si può capire, iniquieta quello della Rai del cosiddetto servizio pubblico. La motiviazione appare bizzarra: con una lettera in stile legal-burocratese, la tv di Stato spiega che, anche se non siamo in periodo di campagna elettorale, il pluralismo alla Rai è sacro e se nello spot di un film si ravvisa un critica ad una parte politica ci vuole un immediato contraddittorio (?) e dunque deve essere seguito dal messaggio di un film di segno opposto (!).

Lo spot, secondo la Rai, veicola un inequivocabile messaggio politico di critica al governo perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese (es. L’Italia è al 73° posto nel mondo per la libertà di stampa) alternate ad immagini di Berlusconi. Niente trailer quindi sulla Rai. A questo siamo ridotti. Il film Videocracy sarà distribuito nei cinema il 4 settembre, sempreché, visto che Berlusconi controlla anche la distribuzione nella sale, non censurino pure quelli.

Don Giorgio De Capitani, parroco di Monte di Rovagnate, lombardo, settant’anni ben portati, è un prete che non le manda a dire: “La Lega gli occhi ce li ha sul culo: vede solo ciò che la società espelle di brutto, e vorrebbe farne un cibo succulento per i suoi milioni di zombi“. Berlusconi è “l’osceno del villaggio globale”, “un vecchio porcone”, “uno sparacazzate”, “il più grande demente sulla terra”, “un caso patologico”.

E’ tutto su Youtube, dove il prete, non bastassero le sue roventi omelie in chiesa, ha aperto un proprio canale dove dà libero sfogo alla sua verve polemica, menando randellate a 360 gradi, Chiesa compresa. Don Giorgio ha anche un sito ufficiale, www.dongiorgio.it.

Dopo Don Farinella, Don Angelo Gornati e Padre Giorgio Butterini aumenta la schiera dei preti d’assalto, senza peli sulla lingua, e fa una certa impressione vedere questi religiosi uscire allo scoperto, senza troppi timori revenrenziali, uno addirittura con un canale su Youtube.

Finalmente è partito italia.it il mega portale nazionale del turismo italiano. Dopo il disastro del portale precedente e i milioni di euro buttati dalla finestra, era francamente difficile fare peggio. Il “nuovo” portale si presenta con un aspetto abbastanza tradizionale, gradevole ma nulla di che.

Mi sono fiondato a vedere la parte relativa al Trentino – Alto Adige, la mia regione.  C’è uno spottone video in apertura di 30 secondi, non brutto ma tagliato con l’accetta. Difficile, se non impossibile, condensare il Trentino e l’Alto Adige in 30 secondi. Mettere una libreria video interattiva pareva brutto?

Male invece il testo: scrittura fiacca, sciatta, con frasi fatte, luoghi comuni, concetti vaghi che non vogliono dire niente. Sembra un compito scritto faticosamente da un alunno di terza elementare a corto di argomenti e scarso in italiano:

“Per chi non ama i paesaggi comuni, il Trentino Alto Adige, è la meta ideale: una regione tutta da scoprire, tra paesaggi unici al mondo, nevi perenni, storia e cultura. A farle da sfondo, montagne mozzafiato, mèta preferita degli appassionati di sport invernali e di chi ama la natura. Ideali per sciare le cime ed il comprensorio delle Dolomiti”.

Cascano proprio le braccia. Non si capisce come le “montagne mozzafiato” possano “fare da sfondo” alla regione stessa (che siamo a teatro?), quel “sciare le cime” poi, è da brivido. La descrizione del Trentino Alto Adige è una serie di noiose e avvilenti banalità, scritte con l’entusiasmo e la partecipazione di qualcuno che, preso da impellenti necessità fisiologiche, debba andare urgentemente in bagno.

Dopo gli sfondoni tremendi del portale precedente, (ricordo per tutti i memorabili “Monte Boldone” e  “Raganella” invece di Monte Bondone e Paganella), il testo non sembra, ad un primo sommario esame, crivellato dai tragici refusi e castronerie che contraddistinguevano la prima versione del portale.

L’impressione che si ha leggendo, comunque, è quella di una notevole sciatteria generale. Infatti anche stavolta gli errori non mancano: il Lago di Braies viene spacciato per trentino, mentre tutti sanno che è in Alto Adige. Il Palazzo delle Albere non si affaccia su nessuna via, sempreché non si voglia considerare una via del centro la stradaccia trafficata di via S. Severino.  Nella “terra dei castelli” non viene nominato il castello più importante del Trentino, il Castello del Buonconsiglio,  salvo citarlo sbrigativamente alla fine, quando si parla di Trento.

Ho guardato alcune foto panoramiche, chiamate pomposamente “tour virtuale”, davvero rozze e dilettantesche, realizzate male con macchie e altri vistosi difetti. Nell’inquadratura panoramica del Castello del Buonconsiglio sono inquadrati tranquillamente anche i cassonetti della spazzatura.

Tra le cose da vedere assolutamente, viene citato il “Doss Castel” sull’altopiano di Fai della Paganella, “uno dei siti archeologici più rinomati del Trentino”. Sarà anche rinomato ma assicuro che qui in Trentino non lo conosce nessuno, salvo forse gli adetti ai lavori. Infine, non posso non notare che il motore di ricerca e le mappe sono stati realizzati da Pagine GialleTelecom Design.

Ah, dimenticavo: nella pagina del Trentino Alto Adige del sito turistico nazionale, c’è il link alla regione ma manca il link all’Azienda del turismo trentino, complimenti!

Avercene preti così! E’ Don Farinella, prete ribelle senza peli sulla lingua, in uno spettacolare intervento a “La Zanzara” di Giuseppe Cruciani su Radio 24, riguardo alla legge sulla sicurezza e sul governo Berlusconi (puntata del 3 luglio 2009).

Musica per le mie orecchie :)
(clicca sul player qui sotto)